martedì, novembre 05, 2019

Progetto di Chiesa Conciliare, arch. Carlo Sarno



PROGETTO DI CHIESA CONCILIARE
Architetto Carlo Sarno

In questo progetto di architettura organica cristiana si applicano i principi esposti nella Costituzione Conciliare "Sacrosanctum Concilium" sulla Sacra Liturgia.
Si evidenzia il rapporto tra la Chiesa Celeste e la Chiesa Terrestre, la comunione ecclesiale dei fedeli nella Luce dello Spirito Santo.  


 Planimetria funzionale e Sezione. 

 
La valorizzazione della Parola di Dio che introduce alla verità e salvezza in Cristo si realizza nell'ambone interno/esterno come annuncio redentivo per i fedeli e per coloro che ancora non hanno conosciuto Cristo. Il battistero con l'ambone crea la polarità della risurrezione dai morti e dialoga con l'altare come momento culmine dell'amore di Dio per l'uomo pronto al sacrificio del proprio Figlio Gesù per la redenzione dei nostri peccati.



 Prospettiva interna. 


La liturgia della Parola interagisce con la liturgia Eucaristica organicamente in uno spazio pulsante e vivo della navata dove la sapiente localizzazione dell'Altare, dell'Ambone, della Sede e del Coro promuovono l'attiva partecipazione congiunta ad una consapevolezza del mistero che si compie in mezzo al popolo di Dio. 
L'orientamento escatologico è suggerito dalla configurazione assiale dei poli liturgici principali che terminano nell'abisde ove sono collocati il grande Crocifisso ed il Tabernacolo, presenza del Dio Vivente nel Santuario.


Prospettiva esterna.


Il rapporto interno ed esterno funzionale e simbolico si caratterizza con una formalizzazione espressiva che amplifica il messaggio e l'evento liturgico, valorizzando anche l'ambiente circostante.



lunedì, ottobre 21, 2019

Due esempi di spazio liturgico ecclesiale, arch. Carlo Sarno


ARCHITETTURA ORGANICA CRISTIANA:
Progetto di spazio liturgico ecclesiale con i principi del Concilio Vaticano II: due esempi

Arch. Carlo Sarno


AZIONE TRASFORMANTE DELLO SPIRITO SANTO

Unità – comunione – diversità riconciliata – armonia – santificazione
Così anche per lo spazio/forma/tempo/luce liturgico e cristiano.
L'Architettura organica cristiana è l'architettura della diversità riconciliata nei vari rapporti uomo/natura, uomo/società, uomo/donna, ecc…
L'architettura cristiana crea spazio/tempo/luce come luogo della comunione, della riconciliazione, dell'unità nella diversità, dove l'amore crea un'armonia organica alla vita in Cristo.

"Ogni edificio sacro ha come fine ultimo quello di far incontrare l'uomo con il Signore:
Il Battistero dove Cristo cambia la nostra vita;
L'Altare su cui ricordando il sacrificio di Gesù ci uniamo a Lui;
L'Ambone da dove si annuncia tutta la Bibbia;
La Cappella dell'Adorazione dove Cristo rimane sempre per voi e dove troverete pace." 

Card. Agostino Vallini.

Lo spazio della Chiesa deve comunicare al cuore dell'uomo, deve trasmettere l'Amore di Dio, deve donare un'emozione capace di commuovere, smuovere, risvegliare il bisogno/desiderio di Dio Amore nelle persone.
Lo spazio deve aiutare a comprendere l'amore di Dio come anche amore del prossimo.




Schema planimetrico con ubicazione dei luoghi ecclesiali dove si incontra Gesù Cristo configurati  nella loro logica liturgica-spaziale:
SAGRATO (spazio esterno, portico, campanile)
INGRESSO (porta, nartece),
AMBONE (luogo elevato e luminoso),
BATTISTERO (vasca di immersione),
NAVATA (popolo di Dio, sede e coro),
ALTARE (luogo elevato e con ciborio),
ADORAZIONE EUCARISTICA (croce e tabernacolo).


Luoghi funzionali liturgici interagiscono con la formalizzazione simbolica architettonica esprimendo visivamente la partecipazione sacramentale.
Vengono qui riportati due esempi di composizione architettonica simbolica congruenti con la funzionalità liturgica.




Composizione N°1-  disegno prospettico






Composizione N°2-  disegno prospettico





martedì, luglio 30, 2019

Card. Giacomo Lercaro : "Ogni momento nella storia dice nel linguaggio dei vivi la lode del Dio vivente."

 "  L'anima cristiana, che è profondamente umana perché accostata a Dio creatore nel contatto della Grazia, è conseguentemente cattolica, universale; e, senza snaturarsi, senza nulla perdere della sua genialità e sincerità, sintonizza con tutto quanto nell'uomo è vero e buono e bello: non ha limiti nello spazio, non ne ha nel tempo; ogni civiltà, ogni continente, ogni secolo, in quanto ha di veramente e degnamente umano, è ' naturaliter ' cristiano e trova l'Evangelo aperto ad accoglierne le istanze e lo spirito... Ogni momento nella storia dice nel linguaggio dei vivi la lode del Dio vivente... Lo spirito cristiano è essenzialmente comunitario... La chiesa di pietra che, anche nel nome, mutua dalla realtà che la ispira e a cui serve, è la casa di una comunità, il luogo di raduno di una società, la sede di un'assemblea. Non è un'ispirazione individualistica e personale quella che anima la preghiera liturgica: la preghiera della ' familia Dei ', del Corpo Mistico, del Cristo totale - capo, cioè, e membra - ha insita una nota di superiore socialità, che il Mistero dell'Eucaristia nutre e approfondisce creando, nella partecipazione di tutti i fedeli al Corpo e al Sangue del Signore, una misteriosa consanguineità con Cristo e fra di loro...  il pastore avverte oggi più che mai il bisogno di edificare la Chiesa viente, di comunicare in Cristo con gli uomini vivi, di amarli, di salvarli... Quest'ansia dell'incarnazione, così tipica della natura teandrica e sacramentale della Chiesa, potrà esprimersi efficacemente nella trama residenziale?... La presenza della Chiesa, essenzialmente missionaria, porta con sé, nel rapporto fra il tempio di pietra e l'insediamento umano, innovazioni a mio avviso altrettanto forti e decisive quanto quelle verificatesi nello spazio interno dell'aula sacra. Tali innovazioni sono anzi intercomunicanti fra loro e in reciproca funzione... ".  
Card. Giacomo Lercaro , Presidente del Consilium per l'applicazione della Costituzione sulla Sacra Liturgia (tratto da Architettura e Liturgia, a cura di Pina Ciampani, Ed. Pro Civitate Christiana Assisi, 1965).

 Il Cardinale Giacomo Lercaro e Padre Pio 
inaugurano insieme la Casa Sollievo della Sofferenza

martedì, luglio 16, 2019

Carlo Sarno : ARCHITETTURA ORGANICA CRISTIANA



ARCHITETTURA ORGANICA CRISTIANA
di Carlo Sarno 

Il fondamento dell'Architettura Cristiana è l'Amore, e poiché Dio è Amore, il fondamento dell'Architettura Cristiana è Dio.

Antoni Gaudi, tre opere di architettura organica cristiana.


Gesù Cristo è la misura, la proporzione ed il fondamento della buona Architettura Cristiana intesa come opera caritatevole verso il prossimo e la natura. E’ l’Amore di Dio che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti, dei costruttori e dei progettisti genera una buona architettura, organica alla vita.  L'Amore nell'Architettura Cristiana è sintropia, fraternità, carattere, gioia e  bellezza.
La buona Architettura si fonda sulla carità universale. Da sempre l’Architettura ha avuto un dialogo con l’Amore, ma adesso è giunta l’ora di porre chiaramente la carità di Dio a fondamento del  ‘fare bene’ in architettura.
L’essere umano ha bisogno di vivere con Dio, di esprimere la realtà di Dio, di comunicare la realtà di Dio.
Dio è inconoscibile: Gesù, parola viva di Dio ce lo ha rivelato. Noi immersi nel peccato possiamo intravedere la pura realtà di Dio mediante la grazia e la nostra fede.
Nel medioevo l’arte, l’architettura e la cultura in generale contribuivano a divulgare il Vangelo. Bisogna recuperare questo ruolo perduto dell’arte e della cultura. Il vero architetto è colui che coniuga l’intuizione mistica con l’intuizione artistica e scientifica. La vera Architettura Cristiana è quella che ci parla del mistero di Dio. Il vero architetto opera illuminato dallo Spirito Santo. L’intuizione può pervenire ad espressioni pure che possono rappresentare la pura realtà di Dio.
Occorre ricercare nell’Architettura le forme, le relazioni, le funzioni, le tecnologie, le combinazioni cromatiche, le geometrie e proporzioni, i contenuti, i simboli, ecc.  che possono esprimere organicamente le connessioni proprie al messaggio evangelico.
Il principio dell'Amore si realizza organicamente nelle opere di Architettura Cristiana : soltanto in una caritatevole architettura può manifestarsi armoniosamente una vita caritatevole.  Una casa, una città può determinare e suggerire comportamenti superficiali, egoistici, viziati  oppure, al contrario, può suscitare partecipazione, amore, carità, operosità.
E' l'Amore che rende l'Architettura organica alla vita cristiana.
L’Architettura Cristiana non può esistere senza Dio, è presenza di Dio, ha un solo significato: quello di esprimere la realtà di Dio. Architettura come carità significa architettura come amore verso Dio e verso il prossimo alla maniera di Gesù.
La buona Architettura, la vera Architettura Cristiana dell'uomo è espressione di buoni sentimenti, promuove l'Amore come partecipazione sostenibile alla vita in tutte le sue forme (paradigma ecologico sintropico), diffonde la vera libertà, la biodiversità, è creativa,  è bella, è raggiante di gioia, è ecologica, è sinergetica, è sociale, è fraterna, è congruente con il buon vivere ed il buon abitare.  
L’Amore è il nuovo orizzonte suggerito ai costruttori e abitanti dall’Architettura Cristiana. Tutta la buona Architettura deve essere permeata dal principio dell’Amore, quindi rivolta al bene, alla crescita positiva dell’umanità, alla realizzazione di un ecorganico ambiente naturale, sociale e spirituale  per la vita dell'uomo.
In ogni intervento architettonico bisogna sempre tentare, malgrado i vincoli economici, legislativi, ambientali e culturali, di raggiungere il maggior grado di buon vivere e di buon abitare mediante una buona progettazione e costruzione che tenga conto della partecipazione degli utenti all’opera da costruire.
Una buona opera organica di Architettura nasce da un rapporto armonico, articolato e sincero di amore tra l'ambiente e i diversi attori che concorrono alla sua realizzazione: dall’architetto all’imprenditore, dagli utenti agli operai, ecc..

In definitiva:  
- una bella Architettura Organica Cristiana è "armonia di natura e spiritualità in Cristo";
- una vera Architettura Organica Cristiana "misura con il cuore di Gesù lo spazio-tempo-luce";
- una buona Architettura Organica Cristiana è "un Atto di Amore che nasce da una Storia di Amore in Cristo".

L'Architettura Liturgica Cristiana è "amore per la vita in Cristo e lode a Dio".




lunedì, luglio 01, 2019

Architettura Organica è Architettura con Amore, di Carlo Sarno



Carlo Sarno
Architettura Organica è Architettura con Amore

Organic Architecture is Architecture with Love



Casa sulla Cascata, di Frank Lloyd Wright

Introduzione :

Per parlare del rapporto esistente tra "Architettura Organica" e "Amore" è bene definire prima i due concetti e poi descrivere le modalità della sinergia e identificazione dei due termini che danno origine ad una vera Architettura Organica - creativa, sociale e naturale - rispettosa della dignità e libertà della persona umana e dell'ambiente.
Come premessa al discorso sull'identità esistente tra l'Architettura Organica e l'Amore giungono a proposito alcune frasi emblematiche del grande architetto Frank Lloyd Wright , tratte dal suo famoso libro " Testamento " : "...La vita è pienezza d'amore quando è normale rispetto all'essere umano , e ciò tanto nel campo delle idee , o nella natura degli edifici , quanto nel comportamento , ...se intendete praticare il culto della vita nel disordine del mondo contemporaneo , rammentate la profezia dell'Uomo per eccellenza : " Il Regno di Dio è dentro di voi " . Potrete raggiungere il Dio che è dentro di voi attraverso il culto della Natura , attraverso la semplice rivelazione della vostra stessa natura , ... L'architetto artista sarà un uomo ispirato dall'amore per la natura della Natura , e conoscerà che non l'uomo è fatto per l'architettura ma l'architettura per l'uomo . Non vedrà mai nel mestiere dell'architetto un affare , ma sempre una religione , fondamentale per il benessere e la cultura dell'umanità , come al suo primo livello è sempre stata ".
Risulta palese da queste brevi citazioni la centralità del concetto di Amore nel pensiero di Frank Lloyd Wright e la sua interrelazione con l'Architettura Organica. Ed è facile , al pari dell'esempio di Wright , nello sfogliare scritti di altri architetti organici di tutti i tempi , trovare frasi e pensieri connessi con il principio dell'Amore.


Frank Lloyd Wright con i suoi collaboratori.


Che significa Architettura Organica :

L'Architettura Organica è spazio per la vita libera , creativa , gioiosa e sociale dell'uomo e si sviluppa con amore verità e libertà in continuità organica dall'interno all'esterno "ab intra ad extra", dalla vita interiore che si svolge nello spazio all'ambiente esterno, in armonia con le condizioni del proprio essere, con la natura e con Dio.
Lo spazio organico è flessibile e in movimento , in evoluzione sintropica , come la vita all'interno di esso ed il processo generativo organico crea un locus unico , sociale e irripetibile in cui il dialogo creativo con l'ambiente naturale e antropico circostante genera uno spazio ecorganico e sinergetico.
L'Architettura Organica è sempre nuova perché è senza stile , unica e irripetibile , in quanto legata all’Uomo , al Luogo e al Tempo tre variabili che non si ripetono mai. Pertanto l'Architettura Organica non è uno stile , ma una nuova visione del mondo contemporaneo che rispetta l’uomo e la natura nella sua essenza più profonda.
L'integrità organica è armonia della verità come bellezza della molteplicità equilibrata nella biodiversità , quindi la composizione organica è sintropia e unità nella diversità conservando l'armonia tra le parti e dove la bellezza organica è rappresentazione armonica della finalità.
L'Architettura Organica nasce sempre dalla vita intesa come integrità , libertà , fraternità , armonia , bellezza , gioia e amore , mentre il buon vivere, la fraternità universale e la felicità dell'abitare sono il fine dello spazio organico sistemico.
L'Architettura Organica è la vera Architettura , non è uno stile ma è legata alla vera Tradizione dell'abitare, che è esistita da sempre e sempre esisterà fin quando l'uomo vorrà con amore, verità ed integrità costruire il suo spazio-tempo esistenziale in armonia con la natura e con Dio.

(segue ora un testo tratto dall'articolo Architettura Organica Contemporanea, di Carmine e Carlo Sarno)
"Io dichiaro che è giunta per l'architettura l'ora di riconoscere la sua natura, di comprendere che essa deriva dalla vita e ha per scopo la vita come oggi la viviamo, di essere quindi una cosa intensamente umana". Con questa frase Frank Lloyd Wright , fondatore dell’Architettura Organica, coglie il nucleo principale di questo nuovo modo di fare architettura. Non più spazi, forme architettoniche, funzioni, decorazioni, slegate dalla vita , ma tutto strettamente connesso con essa. Una vita intesa nel suo senso più pieno del termine, naturale e spirituale, individuale e come partecipazione alla civiltà.
L’Architettura Organica pone a fondamento del suo operare la dignità dell’essere umano, un uomo libero, creativo, responsabile che ha diritto ad uno spazio a scala umana che lo aiuti a crescere, a manifestare le sue potenzialità.
In questo l’architettura classica ( egiziana, greca, azteca, ecc. ) è deficitaria, esalta un concetto astratto di uomo subordinato ad un potere assoluto dall’alto , religioso e politico. Anzi si può ben dire che quasi tutta l’architettura celebrativa del passato ha cercato di disintegrare l’individuo come persona, impressionandolo con il gigantismo, l’opulenza, la ricchezza smodata.
Con l’arrivo dell’Architettura Organica questo scenario viene ribaltato: l’uomo come persona individuale unica e preziosa , così come annunciato nel Vangelo di Gesù Cristo, torna al centro dell’architettura. “ All’architettura non occorre monumentalità, se non quella che è insita nella bellezza naturale “ diceva Wright. E’ per questo uomo libero, cosciente, democratico, creativo, che dobbiamo oggi progettare nel rispetto della natura e della sua spiritualità.
Per questi motivi l’Architettura Organica si sviluppa dall’interno all’esterno, dalla vita interiore, che si svolge nello spazio, all’ambiente esterno.
L’Architettura Organica è una sola cosa con la natura circostante, è indigena, come rispetta la vita interiore così rispetta la natura che circonda l’opera architettonica, dialoga con essa in continuità spaziale interno/esterno, arricchisce il genius loci. L’opera di Architettura Organica è parte del luogo in cui è collocata, non è una struttura giustapposta al sito, è integrata nella natura.
L’opera organica è un vero organismo, dove la parte sta al tutto come il tutto sta alla parte, in una maniera sistemica, armonica e vitale. L’armonia per l’Architettura Organica è essenziale, l’opera è sempre una composizione armonica tra le parti e la natura circostante.
L’Architettura Organica è armonia, bellezza, espressione gioiosa della vita, serena, sicura, romantica, essa stimola la mente e l’immaginazione in modo creativo.
L’Architettura Organica è senza stile, unica e irripetibile, in quanto legata all’uomo, al luogo e al tempo, tre variabili che non si ripetono mai. Pertanto l’Architettura Organica non è uno stile, ma una nuova visione del mondo che rispetta l’uomo e la natura nella sua essenza più profonda.
In tal senso l’Architettura Organica, così come qui la si intende, si pone a fondamento e madre di tutte quelle architetture rispettose della natura: architettura sostenibile, arcologia, architettura alternativa, architettura ecologica, bioarchitettura, ecc.. L’Architettura Organica è la radice di tutte queste nuove tendenze “naturalistiche” , la vera filosofia di fondo, lega il rispetto della natura alla crescita dell’individuo come persona e parte della civiltà, aiuta a non cadere in settorialismi che snaturano l’architettura dalla sua essenza profonda di lievito positivo per la civiltà umana.
Frank Lloyd Wright prima, poi Bruce Goff , sono stati i due architetti che hanno posto i principi fondamentali dell’Architettura Organica , una architettura creativa e irripetibile che non ha stile ma solo processi poetici generativi comuni.
Poiché la vera Architettura Organica è sempre in divenire rispetto all’uomo, al luogo e al tempo, oggi, in una civiltà in pieno rinnovamento dal campo conoscitivo a quello tecnologico e sociale, è necessaria una ‘Architettura Organica Contemporanea’ adeguata alle nuove condizioni dell’uomo, ad una nuova sensibilità, pur conservando i suoi principi ed i suoi valori fondamentali. La vera Architettura Organica segue la vita ed i suoi cambiamenti e non si lascia cristallizzare in uno stile. Wright ha operato nel suo tempo anche se da profeta di una nuova architettura, oggi l’epoca è diversa e dobbiamo creare una Architettura Organica Contemporanea per la nostra vita.



La Via Crucis di Gesù Cristo segno dell'Amore di Dio e nostra salvezza.


Che significa Amore :

Per definire l'Amore farò riferimento alla esperienza religiosa cristiana cattolica, all'Amore Cristiano, che vede nella incarnazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, e nel Vangelo la rivelazione di Dio come Verità e Amore.
Ciò non vuole assolutamente escludere tutte quelle altre esperienze religiose dell'Amore che, benché formulate in altri termini, parlano della carità e fraternità universale.
L'Amore è una esperienza profonda e personale dell'animo umano che accomuna tutti i popoli ed etnie, una esperienza universale - quella dell'Amore - che travalica ogni possibile distinzione umana.

" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".

E' questa la definizione più semplice ed universale di " Amore Cristiano ". Tutte le altre possibili definizioni di Amore cristiano derivano da questa. Ripetiamola nella sua chiarezza :

" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".

Seguiranno ora alcuni spunti di riflessione sull'amore cristiano che spero siano sufficienti a delineare alcune caratteristiche essenziali del vero Amore insegnatoci da Gesù Cristo a costo della sua vita , amando tutti noi fino alla morte in croce .
Partiamo da Giovanni che nel suo Vangelo e nella sua Prima Lettera ha espresso più di tutti gli altri del Nuovo Testamento la riflessione sull'Amore cristiano. Le linee guida della sua esposizione sono le seguenti :
1) Dio è Amore : si legge nel Vangelo "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio suo, l'unigenito, perché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16) ; e nella Prima Lettera "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 4,9-10) ; e ancora "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi" (1Gv 3,16) , "Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amormore e che nella fede si genera nel cuore dei cristiani l'Amore di Dio.
2) L'esigenza di vivere nell'Amore : dalla rivelazione dell'Amore di Dio si passa all'Amore reciproco con gli altri "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio" (1Gv 4,7) ; "Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1Gv 4,11) ; e in riferimento all'amore di Gesù "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16) ; Amore cristiano pertanto significa rendersi partecipi nella fede dell'essere di Dio che è Amore e che ci è stato rivelato dal suo figlio prediletto Gesù Cristo. L'Amore di Dio per il mondo si riflette nei credenti come Amore per il prossimo.
3) Il comandamento di Gesù : l'Amore cristiano si chiarisce nel nuovo comandamento formulato da Gesù "Vi do un comandamento nuovo: come io ho amato voi, così voi amatevi a vicenda" (Gv 13,34) ; "Ecco il mio comandamento: che vi amiate reciprocamente come io ho amato voi" (Gv 15,12) ; "Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici" (Gv 15,13) . In Cristo tutta l'umanità entra nel piano salvifico di Dio, si predispone a ricevere la luce dello Spirito Santo, partecipa dell'Amore di Dio.
4) Chi ama Dio ama anche il fratello : Il Padre rivelandosi nel Figlio come puro Amore per il mondo coinvolge tutta l'umanità nell'amore reciproco , infatti scrive Giovanni "Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello" (1Gv 4,21) ; "Se uno dicesse: io amo Dio, e odiasse il fratello, è un mentitore" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che l'Amore cristiano si alimenta nell'Amore verso Dio e nel compiere la sua volontà , tale volontà significa servizio verso il prossimo così come Gesù Cristo si è sacrificato per noi per servire la volontà del Padre : in tal senso la volontà di Dio è volontà d'Amore.
5) La comunione con il Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo : l'Amore cristiano è radicato nell'adesione di fede , si legge in Giovanni "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui" (1Gv 4,16) ; "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (1Gv 3,14) ; "Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1Gv 4,7-8). Solo con l'esperienza dell'Amore cristiano la nostra vita diviene autentica , soltanto amando i nostri fratelli come Cristo ci ha amato e con lo stesso amore del Padre saremo al servizio della verità.
Concludiamo la riflessione giovannea con un aspetto fondamentale dell'Amore cristiano : la gratuità dell'Amore divino . "In questo sta l'amore: non noi amammo Dio, ma egli amò noi e inviò il Figlio suo ad espiare per i nostri peccati" (1Gv 4,10) ; "Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, l'unigenito, affinché ognuno che crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Noi rendendoci partecipi dell'Amore di Dio nei confronti del prossimo diventeremo testimoni della gratuità del suo Amore.
Articoliamo ora meglio la relazione intercorrente nell'Amore cristiano tra l'Amore verso Dio e l'Amore verso il prossimo.
In tutto il Nuovo Testamento l'Amore del prossimo appare indissociabile dall'Amore di Dio , sempre nel Vangelo di Giovanni si legge "Chi non ama il fratello che vede, non può amare quel Dio che non vede" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che esiste per l'Amore cristiano un solo comandamento ed un solo Amore. L'Amore verso il prossimo è l'essenza dell'Amore cristiano , in esso si rivela il vero Amore inteso come imitazione dell'Amore stesso di Dio. Come Dio in Cristo suo Figlio ha amato il prossimo così il cristiano credente ama il proprio fratello , manifestando che in lui questo vero Amore cristiano è generato dallo Spirito di Dio.
L'Amore cristiano , inteso dunque ad immagine di Dio che dona gratuitamente il proprio Figlio per la salvezza dei peccatori , si pone con una caratteristica di universalità ed integralità , scavalcando qualsiasi barriera razziale o sociale nel rispetto assoluto della persona , estendendosi paradossalmente anche ai nemici ed ai propri persecutori.
Da ciò ne deriva un altro aspetto fondamentale dell'Amore cristiano : il perdono senza limiti (Mt 18,21s) . Il cristiano è pronto a perdonare di cuore al proprio fratello il torto subito , così come il Padre con la sua misericordia divina perdona a noi i nostri peccati . Anche qui nel rapporto con il prossimo si manifesta il vero Amore cristiano ad imitazione dell'Amore di Dio.
L'Amore cristiano è paziente , è umile , rende bene per male (Rm 12,14-21) , il credente rinunzia al suo egoismo per vivere al servizio del prossimo e della volontà di Dio. Nel suo "inno alla carità" intesa come vero Amore cristiano S. Paolo scrive "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta , non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor 13). Scrive anche S. Paolo che senza l'Amore cristiano nulla ha valore , che solo la carità sopravviverà e che noi amando come Cristo ci renderemo già partecipi di una realtà divina eterna , edificando la Chiesa e preparandoci per l'unione con il prossimo in Dio.
Il Cristianesimo provocò un profondo rinnovamento della coscienza dell'uomo e dei suoi sentimenti : la carità , la pietà , la fede , la speranza , l'umiltà generosa , il pentimento , l'amore . Il cristiano crede nell'uguaglianza tra gli uomini e nella necessità di un cambiamento dell'ordine sociale , crede nella solidarietà e nella sua attività è sorretto da uno slancio continuo verso il meglio . L'uomo , imitando il Cristo , trasforma la realtà in vista della realizzazione e costruzione dell'universo di Dio Amore .


Chiesa dell'Autostrada, di Giovanni Michelucci.


Architettura Organica è Architettura con Amore :

La finalità principale dell’Architettura Organica è la realizzazione dell’Amore di Dio nel mondo. Ciò significa che l’Architettura è buona ed organica quando scaturisce da un atto di amore che concorre al buon vivere ed al buon abitare e, quindi, alla libera e vera espressione di buoni sentimenti e buone azioni.
Nella fede cristiana l'Amore è l'essenza di Dio che si manifesta anche nella creazione . Anche per l'Architettura intesa come creazione poetica l'essenza dell'architetto si manifesta nel suo Amore . Tutte le opere d'arte nascono da un intenso sentimento di Amore . L'Architettura Organica intesa come Amore è " luce " . Il principio dell'Amore illumina tutte le buone opere dell'umanità .
L'Amore cristiano è un principio attivo , si fonda sul fare , sull'azione , sulla trasformazione : " Fate dunque agli altri tutto ciò che vorreste facciano a voi " . Non più , quindi , un'architettura schizofrenica frutto dell'ambizione e della presunzione di architetti e committenti , bensì un'architettura che emerga spontaneamente dalle " vere " necessità della vita fisica e spirituale dell'uomo.
L'architetto faccia dunque agli altri tutti i progetti come se fossero fatti per lui : questa la norma . Non pensare più agli altri come a degli esseri astratti , ma vedere nel prossimo la propria persona e cogliere nella soddisfazione degli altri la propria felicità . La carità è la virtù che conduce gli uomini all'Amore verso Dio e verso il prossimo e che si realizza con opere di assistenza morale e materiale . Una " buona " progettazione , una " buona " Architettura Organica è carità . La vera carità cristiana non solo rende saggio e giusto colui che la pratica , ma fa di lui un " lievito " , un fermento di trasformazione e di progresso della società . Una vera Architettura Organica è lievito per la civiltà .
Nell'Antico Testamento della Bibbia così si legge (Prov.24,3/4) :
" Con la sapienza si costruisce la casa,
con la prudenza si rende salda,
con la scienza (e l'arte) si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e desiderabili " ,
e dopo la Parola del Vangelo possiamo aggiungere:
" e con l'amore si vive, si abita, si progetta e si costruisce organicamente in maniera sostenibile e naturale ".
La verità dell'architettura è lo spazio naturale e sociale ad immagine dell'ambiente spirituale, uno spazio organico sintropico dell'uomo inteso come carità universale nella biodiversità.
Vitruvio, nell'età dell'impero romano, nel suo trattato 'Dell'Architettura' sentenziò che qualsiasi opera architettonica ha tre requisiti fondamentali: la firmitas, la utilitas e la venustas, cioè rispettivamente la solidità, l'utilità e la bellezza; nel libro I°, cap.3 scrisse :" Solidità, quando le fondamenta costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all'uso; bellezza, quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosa proporzione delle parti ottenuta con adeguato calcolo delle simmetrie ".
Con l'avvento della Parola del Vangelo possiamo aggiungere alle tre categorie classiche una quarta che le completa e le finalizza ad un progetto creativo organico di respiro universale :" la Caritas ".
Scrisse S.Paolo nella I° lettera ai Corinzi :" La carità è paziente, è benigna la carità, non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. ".
La carità rende partecipe l'Architettura Organica della vita spirituale, la libera , la proietta in una dimensione sovrastorica sintropica sebbene ancorata ai bisogni dell'ecosistema e della collettività: una vera Architettura Organica è una provvidenziale fioritura per la civiltà. L'Architettura Organica nasce sempre dalla sapienza del cuore dell'uomo.
Il fondamento dell'Architettura Organica è l'Amore, e poiché Dio è Amore, il fondamento dell'Architettura Organica è Dio.
Dio è la misura, la proporzione ed il fondamento della buona Architettura Organica intesa come opera caritatevole verso il prossimo e la natura. E’ l’Amore di Dio che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti , dei costruttori e dei progettisti genera una buona architettura, organica alla vita. L'Amore nell'Architettura Organica è sintropia , fraternità , carattere , gioia e bellezza.
La buona Architettura si fonda sulla carità universale. Da sempre l’Architettura ha avuto un dialogo con l’Amore, ma adesso è giunta l’ora di porre chiaramente la carità di Dio a fondamento del ‘fare bene’ in architettura.
L’essere umano ha bisogno di vivere con Dio, di esprimere la realtà di Dio, di comunicare la realtà di Dio.
Dio è inconoscibile: Gesù, parola viva di Dio ce lo ha rivelato. Noi immersi nel peccato possiamo intravedere la pura realtà di Dio mediante la grazia e la nostra fede.
Nel medioevo l’arte, l’architettura e la cultura in generale contribuivano a divulgare il Vangelo. Bisogna recuperare questo ruolo perduto dell’arte e della cultura. Il vero architetto è colui che coniuga l’intuizione mistica con l’intuizione artistica e scientifica. La vera Architettura Organica è quella che ci parla del mistero di Dio. Il vero architetto opera illuminato dallo Spirito Santo. L’intuizione può pervenire ad espressioni pure che possono rappresentare la pura realtà di Dio.
Occorre ricercare nell’Architettura le forme, le relazioni, le funzioni, le tecnologie, le combinazioni cromatiche, le geometrie e proporzioni, i contenuti, i simboli, ecc. che possono esprimere organicamente le connessioni proprie al messaggio evangelico.
Il principio dell'Amore si realizza nelle opere di Architettura Organica : soltanto in una caritatevole architettura può manifestarsi armoniosamente una vita caritatevole . Una casa , una città può determinare e suggerire comportamenti superficiali , egoistici , viziati oppure , al contrario , può suscitare partecipazione , amore , carità , operosità .
L’Architettura Organica non può esistere senza Dio, è presenza di Dio, ha un solo significato: quello di esprimere la realtà di Dio. Architettura come carità significa architettura come amore verso Dio e verso il prossimo alla maniera di Gesù.
La buona Architettura , la vera Architettura Organica dell'uomo è espressione di buoni sentimenti, promuove l'Amore come partecipazione sostenibile alla vita in tutte le sue forme ( paradigma ecologico sintropico ), diffonde la vera libertà, la biodiversità, è creativa , è bella, è raggiante di gioia , è ecologica, è sinergetica , è sociale , è congruente con il buon vivere ed il buon abitare. E' l'Amore che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti, dei costruttori e dei progettisti, genera buona Architettura e, quindi, un ecorganico ambiente naturale, sociale e spirituale per la vita dell'uomo.
L’Amore è il nuovo orizzonte suggerito ai costruttori e abitanti dall’Architettura Organica. Tutta la buona Architettura deve essere permeata dal principio dell’Amore , quindi rivolta al bene e pertanto alla crescita positiva dell’umanità.
In ogni intervento architettonico bisogna sempre tentare , malgrado i vincoli economici, legislativi, ambientali e culturali , di raggiungere il maggior grado di buon vivere e di buon abitare mediante una buona progettazione e costruzione che tenga conto della partecipazione degli utenti all’opera da costruire.
Una buona opera organica di Architettura nasce da un rapporto organico , articolato e sincero di amore tra i diversi attori che concorrono alla sua realizzazione: dall’architetto all’imprenditore , dagli utenti agli operai , ecc..
In definitiva, una buona Architettura Organica è " un Atto di Amore che nasce da una Storia di Amore ".



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Carlo Sarno

Organic Architecture is Architecture with Love




Introduction :

In order to speak about the existing relationship between "Organic Architecture" and "Love" it is well to define the two concepts before and then to describe to the modalities of the synergy and identification of the two terms that give to origin to one true Organic Architecture - creative, social and natural - that respects the dignity and freedom of the human person and the environment. As premised to the speech on the existing identity between the Organic Architecture and Love come on purpose some emblematic phrases of the great architect Frank Lloyd Wright, from its famous book "Testament": "... the life is love fullness when he is normal regarding the human being, and that as well as in the field of the ideas, or in the nature of the buildings, how much in the behavior... if you want to practice the cult of the life in the disorder of the contemporary world, reminde the prophecy of the Man for excellence: "the Kingdom of God is within you". You will be able to catch up the God that is within you through the cult of the Nature, through the simple revelation of your same nature... The architect artist will be a man inspired from the love for the nature of the Nature, and will know that the man is not made for the architecture but the architecture for the man. He will never see in the trade of the architect a business, but always a religion, fundamental for the well-being and the culture of the humanity, as to its first level always he has been ". The centrality of the concept of Love in the thought of Frank Lloyd Wright and its interrelation with the Organic Architecture turns out evident from these short citations. And it is easy, to the par of the example of Wright, reading other organic architects of all times, to find phrases and thoughts connected with the principle of the Love.


What does “Organic Architecture” mean? :

The Organic Architecture is space for free , creative , joyous and social life of the man and is developed with love verity and freedom in organic continuity from the inside to the outside "ab intra ad extra", from the interior life that flows in space to outdoor environment, in harmony with the conditions of its being, with the nature and with God.
The organic space is flexible and in motion , in syntropyc evolution , as the life inside it and the organic generative process creates a unique , social and unrepeatable locus in which the creative dialogue with the natural and anthropic surrounding environment generates an ecorganic and synergetic space.
The Organic Architecture is always new because it is without style, unique and unrepeatable, because is tied to the Man, to the Site and to the Time, three variables that never repeat themselves . So Organic Architecture is not a style, but a new contemporary world vision that respects the man and the nature in the deeper essence.
The organic integrity is harmony of the truth like beauty of the well-balanced variety in the biodiversity, therefore the organic composition is syntropy and unity in the diversity , conserving the harmony among the parts and where the organic beauty is harmonic representation of the finality.
the Organic Architecture is born always from the life understanding like integrity , freedom , fraternity , harmony , beauty , joy and love , while the good living , the universal fraternity and the happiness of living are the purpose of the systemic organic space.
The Organic Architecture is the true Architecture, not a style but the true expression of the Living Tradition. Living Tradition that always existed and will always exist if man wants to construct its existential space-time in harmony with nature and God in a loving, truthful and honest way.

(Follows hour a text drawn from the article “Contemporary Organic Architecture”, by Carmine and Carlo Sarno)
“ I say that now is time for architecture to recognize its nature, to know that comes from life and its aim is the life as today we leave, therefore to be an intensely human thing.” By this sentence Frank Lloyd Wright, founder of Organic Architecture, grasps the principal nucleus of this new way to make architecture. No more spaces, architectural forms, functions, decorations, untied from the life, but all tightly connected to it; a very full life, natural and spiritual, individual and participating to civilization.
Organic architecture foundations is the dignity of the human being, a free creative, responsible man that must have a human scale space that helps him to grow, to show him his potentiality. The classic architecture ( Egyptian, Greek, Azteca, and so on…) is deficit, exalting an abstract concept about a man subordinate to an imposed absolute power, religious and political. Moreover almost all celebrating past architecture has searched for disintegrate the individual as a person, affecting him with giantism, opulence, exceeding wealth.
Organic architecture overturns this scenery: the man as individual person, unique and precious, so that announced in the Gospel, returns in the centre of architecture. “ Architecture doesn’t need monumentality, the only one is natural beauty “ said Wright. It is for this man, free, conscious, democratic, creative, that today we must project respecting his nature and spirituality.
For these reasons organic architecture develops itself from inside to outside, from the interior life that flows in space to outdoor.
Organic architecture and the environment are the same thing. Organic architecture as respects the interior life as respects the nature surrounding architectural work, it talks to nature by means a continuous space inside/outside, enriching the genius loci. The architectural organic work shares the place where it stands, it’s not added to the site, but integrated to nature.
The organic architectural work is a real organism, where the part and the all live together, in a systemic harmonic and vital way. Harmony is essential, the work is always a harmonic composition between the parts and the surrounding nature.
Organic architecture is harmony, beauty, joyful expression of life, serene, safety-catch, romantic, it stimulates the mind and imagination in a creative way.
Organic architecture is without style, unique and unrepeatable, because is tied to the man, to the site and to the time, three variables that never repeat themselves. So organic architecture is not a style, but a new world vision that respects the man and the nature in the deeper essence.
In that way, organic architecture puts itself like foundation and mother of all architectures respecting the nature: sustainable architecture, arcology, alternative architecture, ecology architecture, bioarchitecture and so on…). Organic architecture is the root of all these new “naturalistic” tendencies; the true background philosophy that ties the respect of nature to the individual growth as a person and part of civilization; it helps to avoid compartments that distort architecture from its deep essence like positive leaven for human civilization.
Frank Lloyd Wright first, Bruce Goff after, have been two architects that placed the basic principles of organic architecture, a creative and unrepeatable architecture that has no style but only poetical common generational processes.
As real organic architecture is always changing considering the man, the site and the time, today in a full renewal of civilization whether in the knowledge field or in the social and technological field, we need a “contemporary organic architecture” adequate to the new man’s conditions, to the new sensitiveness, still conserving its principles and fundamental values. The true organic architecture follows the life’s mutations and doesn’t let itself crystallize in a style. Wright was a prophet of a new architecture in his time. Today, the world is different and we must create a contemporary organic architecture for our life.




What does “Love” mean? :
 
In order to define the Love I will make reference to the Christian Love religious experience , that sees in the incarnation of Jesus Christ, Son of God, and in the Gospel the revelation of God like Truth and Love.
That does not want absolutely to exclude all those other religious experiences of the Love that, although formulated in other words, speak about the charity and universal fraternity.
The Love is a deep and personal experience of the human soul that joins all the people and ethnies, one universal experience - that of the Love - than passes every possible human distinction.
"Christian Love: it means to love God and thy neighbour like Jesus Christ ".
This it the simpler and universal definition of "Christian Love". All the other possible definitions of Christian Love derive from this. We repeat it in its clarity:

"Christian Love: it means to love God and thy neighbour like Jesus the Christ ".

Now will follow some cues of reflection on the love Christian that I hope are sufficient to delineate some essential characteristics of the true Love taught to us from Jesus Christ sacrificing its life, loving all we until death in cross.
We leave from John who in its Gospel and its First Letter has expressed more than all the others of the New Testament the reflection on the Christian Love. The lines guide of its exposure are following:
1) God Is Love: you can read in the Gospel " For God so loved the world, that he gave his one and only Son, that whoever believes in him should not perish, but have eternal life " (Gv 3,16); and in the First Letter "In this the love of God was manifested toward us, that God has sent His only begotten Son into the world, that we might live through Him. In this is love, not that we loved God, but that He loved us and sent His Son to be the propitiation for our sins. "(1Gv 4,9-10); and still " Hereby perceive we the love [of God], because he laid down his life for us "(1Gv 3,16)," we have known and believed the love that God has for us. "(1Gv 4,16), from that evince that God is Love and that in the faith the Love of God is generated in the heart of the Christians.
2) The requirement of living in the Love: from the revelation of the Love of God it is passed to the mutual Love with the other " Beloved, let us love one another: for love is of God " (1Gv 4,7); " Beloved, if God so loved us, we ought also to love one another " (1Gv 4.11); and in reference to the love of Jesus " Hereby perceive we the love [of God], because he laid down his life for us: and we ought to lay down [our] lives for the brethren. "(1Gv 3,16); Christian love therefore means to participate in the faith of the being of God that is Love and that it has been revealed from its son dearest Jesus Christ. The Love of God for the world is reflected in the believers like Love for the neighbour.
3) The commandment of Jesus: the Christian Love shows in the new commandment formulated from Jesus " A new commandment I give to you, that you love one another, just like I have loved you; that you also love one another "(Gv 13,34); " This is my commandment, that you love one another, even as I have loved you "(Gv 15,12); " Greater love has no one than this, that a man lay down his life for his friends " (Gv 15,13). In Christ all the humanity enters the plan of salvation of God, gets ready to receive the light of the Saint Spirit, participates of the Love of God.
4) Who loves God loves also the brother: The Father revealing itself in the Son as pure Love for the world has involved all the humanity in the mutual love, in fact John writes " And this commandment have we from him, That he who loveth God love his brother also. "(1Gv 4,21); " If a man say, I love God, and hateth his brother, he is a liar "(1Gv 4,20). From that is deduced that the Christian Love feeds in the Love towards God and completing its will, such will means service towards the neighbour therefore as Jesus Christ has sacrificed itself for us in order to serve the will of the Father: in such sense the will of God is will of Love.
5) The communion with the Father and its Son Jesus Christ: the Christian Love is deep-rooted in the faith adhesion, you can read in John " God is love; and he that dwelleth in love dwelleth in God, and God in him "(1Gv 4,16); " We know that we have passed from death unto life, because we love the brethren. He that loveth not [his] brother abideth in death. "(1Gv 3,14); " every one that loveth is born of God, and knoweth God. He that loveth not knoweth not God; for God is love. " (1Gv 4,7-8). Only with the experience of the Christian Love our life becomes authentic, only loving our brothers as Christ has loved us and with the same love of the Father we will be to the service of the truth.
We conclude the John reflection with a fundamental aspect of the Christian Love: the gratuitousness of the divine Love. " Herein is love, not that we loved God, but that he loved us, and sent his Son [to be] the propitiation for our sins. "(1Gv 4,10); "For God so loved the world, that he gave his one and only Son, that whoever believes in him should not perish, but have eternal life " (Gv 3,16). We participating ourselves of the Love of God in the comparisons of the neighbour we will become witnesses of the gratuitousness of its Love.
Now we articulate better the relation elapsing in the Christian Love between the Love towards God and the Love towards the neighbour. In all the New Testament the Love of the neighbour appears indivisible from the Love of God, always in the John Gospel you can read " for he that loveth not his brother whom he hath seen, how can he love God whom he hath not seen? " (1Gv 4,20). From that it is deduced that exists for the Christian Love a single commandment and a single Love. The Love towards the neighbour is the essence of the Christian Love, in it reveals the true Love like imitation of the same Love of God. As God in Christ its Son has loved neighbour therefore the believing Christian loves just the brother, manifesting true Christian Love is generated from the Spirit of God. The Christian Love, mean therefore to image of God that free donates just the Son for the salvation of the sinners, places itself with one characteristic of universality and integrity, exceeding whichever racial or social barrier in the absolute respect of the person, extending paradoxically also to the enemies and the persecutory. From that an other fundamental aspect of the Christian Love derives: the forgiveness without limits (Mt 18,21s). The Christian is ready to forgive of heart to just the brother the endured wrong, as the Father with its divine mercy forgives we our sins. Also here in the relation with the neighbour manifest the true Christian Love to imitation of the Love of God.
The Christian Love is patient, is humble, renders well in order badly (Rm 12,14-21), the believer renounce to its egoism for living to the service of the neighbour and the will of God. In its "hymn to the charity" meant as true Christian Love S. Paul writes "The charity is patient, is benign the charity; the charity is not envious, is not boasted, does not swell, does not lack respect, does not try its interest, does not get angry, does not memory of the received evil, does not enjoy the injustice, but it is happy of the truth. All it covers, all believes, all hopes, all endures "(1 Cor 13).
Writes also S. Paul who without the Christian Love null has value, than only the Charity will live and that we loving as Christ we will become participates already of one eternal divine reality , building up the Church and preparing us for the union with the neighbour in God.
The Christianity provoked a deep renewal of the conscience of the man and its feelings: the charity, the mercy, the faith, the hope, the generous humility, the repentance, the love. The Christian believes in the equality between the men and in the necessity of a change of the social order, he believes in the solidarity and in its activity he is supported from a continuous impulse towards the best. The man, imitating the Christ, transforms the reality in sight of the realization and construction of the universe of God Love.



Organic Architecture is Architecture with Love :


The main purpose of the Organic Architecture is the realization of the Love of God in the world. That means that the Architecture is good and organic when it gushes from a love action that concurs to the good living and the good to live and, therefore, to the free and true expression of good feelings and good actions.
In the Christian faith the Love is the essence of God that manifest also in the creation. Also for the Architecture like poetics creation the essence of the architect shows in its Love. All the art works are born from an intense feeling of Love. The Organic Architecture mean as Love is "light". The principle of the Love illuminates all the good works of the humanity. The Christian Love is an active principle, is founded on making, the action, the transformation: "make to the other all that you would want make to you". Not more, therefore, a schizophrenic architecture fruit of the ambition and the presumption of architects and purchaser, but an architecture that emerges spontaneously from the true necessities of the physical and spiritual life of the man.
The architect makes therefore the others all the plans like if they were made for himself: this the norm. Not to think more to the others like to of the separated beings, but to see in neighbour the own person and to pick in the satisfaction of the others the own happiness. The charity is the virtue that leads the men to the Love towards God and the neighbour and that it is come true with works of moral and material attendance. A “good" design, a “good" Organic Architecture is charity.
The true Christian charity not only renders sage and just who practical this, but makes him a “leaven", a ferment of transformation and progress of the society. A true Organic Architecture is leaven for the civilization.
In Old Testament of the Bible therefore you can read (Prov.24,3/4):
"With the wisdom the house is constructed,
with the prudence becomes knits,
with science (and the art) fills up its rooms of all the precious and desirable assets",
and after the Word of the Gospel we can add:
"and with the love it is lived, is inhabited, it is planned and it is constructed organically in sustainable and natural way".
The truth of the architecture is the natural and social space as image of the spiritual environmental, a syntropic organic space of the man like universal charity in the biodiversity.
Vitruvio, in the age of the roman empire, in its treaty 'Of the Architecture' decreed that whichever architectonic work has three fundamental requirement: the firmitas, utilitas and the venustas, that is respective the solidity, the functionality and the beauty; in the I° book, cap.3 it wrote: " Solidity, when the foundations constructed with chosen materials with cure and without avarice, will rest deeply and firmally on the ground below; functionality, when the distribution of the inner space of every building of whichever kind is correct and practical to the use; beauty, when the aspect of the work is pleasant for the harmonious proportion of the parts obtained with adapted calculation of the symmetrys ".
With the advent of the Word of the Gospel we can add to the three classic categories a quarter that completes and finalizes them to an organic creative plan of universal breath: " the Caritas ".
S. Paul in the I° letter to the Corinzi wrote : " The charity is patient, is benign the charity, the charity is not envious, is not boasted, does not swell, does not lack respect, does not try its interest, does not get angry, does not memory of the received evil, does not enjoy the injustice, but it is happy of the truth. All it covers, all believes, all hopes, all endures. ". The charity acquaintes the Organic Architecture of the spiritual life, frees it, projects it in one syntropyc overhistoric dimension although berthed to the needs of the ecosystem and the collectivity : a true Organic Architecture is one providential flowering for the civilization. The Organic Architecture is always born from the wisdom of the heart of the man.
The foundation of the Organic Architecture is the Love, God is Love, the foundation of the Organic Architecture is God.
God is the measure, the proportion and the foundation of the good Organic Architecture like work of charity towards the neighbour and the nature. Is the Love of God that acting in the reality, in the heart of the inhabitants, the constructors and the planners generates one good architecture, organic to the life. The Love in the Organic Architecture is syntropy, fraternity, character, joy and beauty. The good Architecture is based on the universal charity. Always the Architecture has had a dialogue with Love, but now it is time to clearly place the charity of God to foundation of 'to do good' in architecture.
The human being has need of living with God, to express the reality of God, to communicate the truth of God.
God is not knowable: Jesus, word alive of God, has revealed it to us. We dipped in the sin can catch a glimpse the pure reality of God by means of the grace and our faith.
In the Middle Ages the art, the architecture and the culture in a generalized manner contributed to disclose the Gospel. It must recover this lost role of the art and the culture. The true architect conjugates the mystical intuition with the artistic and scientific intuition. The true Organic Architecture speaks us about the mystery of God. The true architect operates illuminated from the Saint Spirit. The intuition can reach to pure expressions that can represent the pure truth of God. It is necessary to search in the Architecture the shapes, relations, functions, technologies, combinations, geometries and proportions, the contents, symbols, etc. that they can express organically the own logons of the Gospel message.
The principle of the Love comes true in the works of Organic Architecture: only in one charitable architecture one life charitable can manifest itself harmoniously . A house, a city can determine and to suggest superficial, vitiates egoistic behaviors or, to the contrary, it can provoke participation, love, charity, activity. The Organic Architecture cannot exist without God, is God presence; it has only one meaning : to express the reality of God.
Architecture as charity means architecture like love towards God and the neighbour to the way of Jesus.
The good Architecture, the true Organic Architecture of the man is expression of good feelings, promotes the Love like sustainable participation to the life in all its shapes (syntropyc ecological paradigm), diffuses the true freedom, the biodiversity, is creative, is beautiful, is beaming with joy , is ecological, is synergetic , is social, is congruent with the well staying and the well living .
It’s the Love that, acting in the reality, in the heart of the inhabitants, of the builders and the designers, generates good Architecture and, therefore, one ecorganic natural, social and spiritual environment for the life of the man.
The Love is the new horizon suggested to the constructors and inhabitants from the Organic Architecture. All the good Architecture must be permeated from the principle of the Love, therefore turned to the good and therefore to the positive increase of the humanity.
In every architectonic participation it always must try, in spite of economic ties, legislative, environmental and cultural, to catch up the greater degree of good living and inhabiting by means of a good planning and construction that respect the participation of the users to the work to construct. A good organic work of Architecture is born from an organic, articulated and sincere relation of love between the various actors who concur to its realization: from the architect to the entrepreneur, the users to the workmen, etc.
After all, a good Organic Architecture is "an Action of Love that is born from one History of Love".



Riferimenti bibliografici e siti web :

La BIBBIA della CEI , edizioni Marietti , Torino , 1980 .
Nuovo Dizionario di Teologia , a cura di Giuseppe Barbaglio e Severino Dianich , ed. Paoline , Torino , 1985 .
Catechismo della Chiesa Cattolica : www.vatican.va
" DEUS CARITAS EST" , Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est_it.html
Testamento , di Frank Lloyd Wright , Einaudi , Torino , 1963 .
Architettura Organica , di Frank Lloyd Wright , Muggiani , Milano , 1945 .
Verso un' Architettura Organica , di Bruno Zevi , Einaudi , Torino , 1945 .
Sarno Architetti , Architettura Organica , www.sarnoarchitetti.it
L'articolo " ARCHITETTURA ORGANICA CONTEMPORANEA " , di Carmine Sarno e Carlo Sarno , pubblicato sul portale di architettura Buildlab : www.buildlab.com
Sito Web dell'autore Carlo Sarno , www.carlosarno.it .
Architettura e Amore , di Carlo Sarno , pubblicato con STE edizioni a Napoli nel 1988 .
Progettare, costruire e abitare con Dio , di Carlo Sarno , e-book pubblicato nel 2002 sul portale web ARTCUREL : www.artcurel.it
Per una definizione di Arte Cristiana , di Carlo Sarno, Campania Bella Editore, Cava de' Tirreni, 2008.
L'articolo " AMORE CRISTIANO " di Carlo Sarno , pubblicato in internet sul portale cristiano cattolico ARTCUREL : Arte, Cultura e Religione , : www.artcurel.it
L'articolo " AMORE IN CRISTO " di Carlo Sarno , pubblicato in internet sul portale cristiano cattolico ARTCUREL : Arte, Cultura e Religione , : www.artcurel.it
Il Portale Web dell'Architettura Organica - The Web Portal of Organic Architecture www.architetturaorganica.org



domenica, giugno 30, 2019

Architettura liturgica cristiana : diagrammi, schemi, disegni, a cura di Carlo Sarno


Architettura liturgica cristiana : 
diagrammi, schemi, disegni
Architetto Carlo Sarno 

" La Chiesa e la sua Architettura Cristiana è il luogo in cui si attua l'amore creativo, salvifico e santificante della Santissima Trinità. Occorre una architettura in sintonia con la Parola di Dio, sia per progettare in generale una architettura cristiana, sia per migliorare la comprensione dello spazio liturgico in una prospettiva ecclesiologica. " Arch. Carlo Sarno

Seguono una serie di diagrammi, schemi e disegni per intendere e progettare lo spazio liturgico cristiano contemporaneo in sintonia con gli insegnamenti della Chiesa e in particolare del Concilio Vaticano II.





















































sabato, giugno 29, 2019

Carlo Sarno - PROGETTARE , COSTRUIRE E ABITARE CON DIO

Carlo Sarno

PROGETTARE , COSTRUIRE E ABITARE  CON DIO

(alcuni brani tratti dal libro integrale pubblicato)


Progetto di Chiesa, arch. Carlo Sarno

La finalità principale dell’Architettura è la realizzazione dell’amore di Dio nel mondo. Ciò significa che l’Architettura è buona ed organica quando scaturisce da un atto di amore che concorre al buon vivere ed al buon abitare e, quindi, alla libera e vera espressione di buoni sentimenti e buone azioni.

 
Nell’Antico Testamento della Bibbia così si legge:
        “ Con la sapienza si costruisce la casa,
           con la prudenza si rende salda,
           con la scienza (e l’arte) si riempiono le sue stanze
                  di tutti i beni preziosi e desiderabili”                 (Prov.24,3/4)
e dopo la Parola del Vangelo possiamo aggiungere:
        “ E con l’amore di Dio si vive, si abita, si progetta e si costruisce “.
Il nuovo principio dell’architettura è l’amore cristiano inteso come carità universale.
Vitruvio, nell’età dell’impero romano, nel suo trattato ‘Dell’Architettura’ sentenziò che qualsiasi opera architettonica ha tre requisiti fondamentali: la firmitas, l’utilitas e la venustas, cioè rispettivamente la solidità, l’utilità e la bellezza; nel libro I°, cap.3 scrisse: “ Solidità, quando le fondamenta costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante ; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti ottenuta con adeguato calcolo delle simmetrie “.
Con l’avvento della Parola di Cristo possiamo aggiungere alle tre categorie classiche una quarta che le completa e le finalizza ad un progetto creativo di respiro universale :” la Caritas “.
Scrisse S.Paolo nella I° lettera ai Corinzi :” La carità è paziente, è benigna la carità, non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. “.
La carità rende partecipe l’architettura della vita divina, la libera, la proietta in una dimensione sovrastorica sebbene ancorata ai bisogni della collettività: una vera architettura è lievito per la civiltà. 
Quindi i requisiti di una buona architettura risultano:
 
             firmitas     ---      solidità
             utilitas      ---      utilità                  >          epoca   pagana
             venustas   ---       bellezza
 
             caritas       ---       amore                >          epoca   cristiana
 
La buona architettura, la vera architettura è espressione di buoni sentimenti, promuove l’amore come partecipazione alla vita in tutte le sue forme, diffonde la vera libertà, è congruente con il buon vivere ed il buon abitare. Una buona architettura organica alla vita è sempre legata all'uomo, al luogo e al tempo, tre variabili che non si ripetono mai. Si sviluppa con amore, verità e libertà dall'interno verso l'esterno, dalla vita interiore che si svolge nello spazio all'ambiente esterno.
Dio è la misura, la proporzione ed il fondamento della buona architettura intesa come opera caritatevole.
E’ l’amore di Dio che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti, dei costruttori e dei progettisti genera una buona architettura organica alla vita.
.....
L’architettura non può esistere senza Dio, è presenza di Dio, ha un solo significato: quello di esprimere la realtà di Dio.
Architettura come carità significa architettura come amore verso Dio e verso il prossimo alla maniera di Gesù.

 
 

 Progetto di Villa in Collina, arch. Carlo Sarno  




LA  MISSIONE DEGLI  ARCHITETTI  E  DEI  COSTRUTTORI
La missione degli architetti e dei costruttori è la creazione di oggetti e spazi e relazioni per il buon vivere ed il buon abitare.
Tutte le categorie e le regole dell’architettura sono sottoposte all’universale principio dell’amore. Si realizza una buona architettura organica alla vita trasformando l’amore in forme, funzioni e relazioni ad esso congruenti nel campo architettonico.
La missione degli architetti e dei costruttori è la realizzazione dell’amore nell’architettura: applicare l’amore nell’architettura significa realizzare una buona architettura.
Amore è giustizia, verità e bellezza nell’architettura. Amore è semplicità, chiarezza e onestà. Amore è buona e organica  architettura.
 
AMORE  PER  LA VITA
Per una buona architettura ci vuole un grande amore per la vita, intesa in tutte le sue forme. La vita è la bellezza, la luce dell’esistenza, il soffio divino che alimenta tutte le cose. La vita è la Parola di Dio.
L’amore è la direzione verticale nella spirale evolutiva della vita.
L’architettura è organicamente legata alla vita, profondamente umana, intensamente pervasa di amore.
L’architettura è la scienza dell’abitare al servizio dell’amore per la vita. L’amore è armonia, serenità, bellezza, unità nella varietà, organicità e integralità , la qualità che fa stare insieme tante parti diverse, apparentemente contrapposte, ma poi risultanti nell’insieme belle e gioiose.
L’architettura è speculare alla vita, riflette la vita in tutta la sua complessità, materiale e spirituale, si genera dall'interno verso l'esterno.
La vera architettura concorre alla realizzazione della volontà di Dio, alla ricerca della verità, alla comprensione della vita di  Dio come comunione con l'umanità e la natura .
 
LIVELLO  GLOBALE  E  LOCALE
Per una buona architettura occorre un buon vivere, un buon esistere, e ciò deve accadere sia a livello globale, contestuale, per quanto riguarda la società e l’intera umana civiltà, sia a livello locale, nella capacità dell’individuo di abitare pienamente e sanamente lo spazio-tempo-luce in cui vive.
Il livello globale si estende dall’universo fisico all’universo spirituale dell’uomo e comprende la connessione dell’uomo con una realtà più generale e complessa in tutte le sue articolazioni.
Il livello locale puntualizza il rapporto stretto che intercorre tra l’individuo ed il suo spazio fisiologico e spirituale, necessario ad abitare.
  
BONTA’  NELL’AGIRE
Spesso si perde di vista nei diversi mestieri l’idea di bontà, cioè il fine realizzabile con un’opera buona, congruente con l’amore di Dio.
Si è distratti dal profitto economico, dall’efficienza produttiva, dai falsi ostacoli legislativi, da una teoria troppo fredda e astratta, da sentimenti disonesti verso la società.
Anche nel campo dell’architettura spesso ci troviamo di fronte ad enormi errori di progettazione e costruzione, errori che un qualsiasi modesto buon senso avrebbe potuto evitare. Ciò accade perché si perde di vista il fine del proprio operare, la positività del proprio essere nel mondo.
Prima di una ottimale progettazione e costruzione funzionale, tecnologica ed estetica ci deve essere la ricerca di un buon spazio di esistenza, di uno spazio che susciti comportamenti rivolti al bene, alla libertà, alla creatività. Un buon spazio-tempo-luce architettonico rinfranca lo spirito, rinvigorisce il corpo, conduce ad una vita sana e costruttiva.
 
I  TRE  LIVELLI
Non ci potrà essere una buona architettura se non saranno armonizzati i tre livelli del suo campo di attuazione: primo, il buon vivere;  secondo, il buon abitare; terzo, il buon progettare e costruire.
Il buon vivere implica una società fondata su principi cristiani o comunque riferiti alla carità, un contesto sano e forte ove gli elementi positivi dell’umanità trovano un terreno creativo adatto.
Il buon abitare è legato all’individuo, alla sua capacità di esistere in un rapporto di carità con l’ambiente circostante, di partecipare alla vita del luogo ove risiede.
Il buon progettare e costruire è l’attuazione in spirito di carità del buon vivere e del buon abitare in forma costruita.
I tre livelli sono interdipendenti ed interagiscono tra di loro: una mancata realizzazione di uno solo di essi danneggia profondamente il sistema urbanistico e architettonico .
 
UN NUOVO ORIZZONTE
L’amore è il nuovo orizzonte dell’architettura. Tutta la buona architettura deve essere permeata dal principio dell’amore, quindi rivolta al bene e pertanto alla crescita positiva dell’umanità.
In ogni intervento architettonico bisogna sempre tentare , malgrado i vincoli economici, legislativi, ambientali e culturali , di raggiungere il maggior grado di buon vivere e di buon abitare mediante una buona progettazione e costruzione che tenga conto della partecipazione degli utenti all’opera da costruire.
Una buona opera di architettura nasce da un rapporto organico, articolato e sincero di amore tra i diversi attori che concorrono alla sua realizzazione: dall’architetto all’imprenditore, dagli utenti agli operai, ecc.. Nell’insieme una buona architettura è un atto di amore che nasce da una storia di amore.
L’amore di Dio illumina il nuovo orizzonte dell’architettura e apre nuovi scenari alla possibilità umana di creare spazi, relazioni, tecnologie, forme  idonee alla realizzazione di quella parte migliore dei nostri sentimenti e delle nostre aspirazioni.
 
ECOSISTEMI  SPIRITUALI
Perché una persona possa sviluppare le proprie virtù e le proprie capacità occorre che l’ambiente in cui deve crescere e vivere sia il più possibile armonioso e stimolante.
La religione e la politica creano nel mondo ‘ambienti’ psico-culturali ora più ora meno congruenti allo sviluppo dell’individuo e alla sua capacità di vivere e di abitare. La condizione primaria per un buon vivere nella società è quindi che i due massimi sistemi, quello religioso e quello politico-economico, siano positivi nel senso di consentire un sano progresso e miglioramento nelle condizioni di vita generale, ovvero promuovano modelli di civiltà sempre più congruenti con la piena realizzazione dell’essere umano come individuo e come parte di una collettività.
Molte volte accade però che il messaggio religioso venga male interpretato, istituzionalizzato o utilizzato per fini non troppo leciti;  così anche spesso abbiamo sistemi  politici che navigano indipendentemente dalla volontà del popolo e di Dio, generando attriti sociali e pericolose reazioni.
Il buon vivere può svilupparsi solo dove la religione e la politica diventano un solo corpo con la coscienza dell’individuo, con le gioie e le sofferenze dell’essere umano, con la volontà profonda e vera di vivere e di abitare in pace, libertà, fratellanza, tranquillità e, soprattutto, con l’amore di Dio.
 
ESSERE  IN  ARMONIA
Il concetto di essere in armonia, cioè esistere in armonia, è a fondamento della crescita positiva della civiltà umana.
Rispettare le leggi di Dio  significa esistere in modo buono, conveniente, organico, libero, creativo.
L’esistere degli esseri umani si attualizza nell’abitare, e l’abitare si estende nello spazio-tempo-luce architettonico. Porre quindi leggi armoniche nello spazio-tempo-luce dell’architettura.
L’armonia della legge è l’armonia dei cuori puri che si trasmette e trasforma lo spazio-tempo-luce dell’abitare
L’esistere in maniera buona comporta un potenziamento del  bene in  architettura.
 
ARCHITETTURA   ECOLOGICA
Architettura ecologica significa oggi un’architettura in sintonia con la natura, con le esigenze fisio-psichiche dell’uomo, con la sua necessità di abitare sano .
Tale architettura molte volte viene interpretata dai suoi promotori nel senso di un materialismo vitalistico, ove la sanità del corpo e della psiche spesso prescindono dai valori più profondi e spirituali.
Non è detto che una casa sana sia buona spiritualmente, così come non è detto che una persona sana sia buona moralmente.
Occorre fare attenzione a non deformare la lettura di tutta l’architettura con un occhio solo ecologico o bioarchitettonico. L’architettura è lo specchio dell’uomo, della sua complessità fisica, psichica e spirituale.
Una ecologia dei cuori degli abitanti, progettisti e costruttori di questo pianeta è il vero presupposto per una buona e sana architettura.
 
IL  VIVERE   SOCIO-ECONOMICO
Per vivere gli uomini hanno bisogno gli uni degli altri. L’interscambio tra gli individui è continuo ed avviene nei modi più disparati e secondo regole a volte ben definite, altre volte molto vaghe.
Esistono rapporti affettivi, rapporti di dipendenza lavorativa ed economica, rapporti di vicinanza, ecc.. Oggi le regole dell’economia di mercato deformano la quasi totalità dei rapporti, alla ricerca di un effimero equilibrio che mai non è raggiunto, ma che di continuo genera conseguenze nefaste per  l’umanità intera.
Un errato concetto di economia ha ridotto a cose senza vita la terra, l’uomo e la sua attività, trasformandoli in vuoto denaro. All’economia di mercato occorre sostituire una economia dell’amore che favorisca veramente la vita, la sua sopravvivenza e la sua crescita.
Il buon vivere socio-economico coincide con l’abolizione dell’economia di mercato, con la fine di una falsa rincorsa ad un falso profitto economico, con la morte del denaro come metro di valutazione, con la collocazione di Dio a misura di tutte le cose e con l’attuazione nell’azione sociale della Parola di Dio .
 
UN  VIVERE  SEMPLICE
Buon vivere significa vivere semplice, in maniera normale, ove la norma è la Parola di Dio. La semplicità aiuta a capirsi meglio, a non perdere mai di vista gli obiettivi principali della vita: l’amore, la libertà e la ricerca della verità.
Semplicità è amore perché il vero amore è semplice. Semplicità è libertà perché la libertà è semplice. Semplicità è verità perché la verità è semplice. Pertanto vivere semplicemente significa vivere con amore, libertà e verità.
Abitare con semplicità significa dunque vivere con amore, libertà e verità.
La semplicità nel vivere non esclude la complessità nella vita ma evita ciò che è complicato, intricato, forzatamente difficile. La semplicità rende liberi dalla schiavitù di false abitudini e convenzioni. La semplicità può essere complessa ma solo in quanto congruente spontaneamente alla verità del vivere. La semplicità è armonia nella complessità. Il complicato, invece, è disordine stonato nella complessità.
L’abitare, il vivere, possono essere complessi ma semplici. La semplicità non significa impoverimento del vivere, bensì armonia , organicità , ed economia del vivere nella complessità. La semplicità è pienezza di vita e di amore. La semplicità nei rapporti sociali è indice di benessere e civiltà.
Vivere è semplice quando è conforme a Dio.
 
LA  FEDE  E  LA  FIDUCIA
I due presupposti essenziali per un buon vivere sono: 1) la fede in Dio; 2) la fiducia negli altri.
La fede in Dio aiuta ad essere buoni, liberi, a camminare sulla strada giusta, a non avvilirsi allorchè il contesto risulta avverso, a creare cose utili per la società, a progettare e costruire secondo l’insegnamento di Dio, a comprendere l’universo che ci circonda, a vivere il Vangelo.
La fiducia negli altri continua l’opera di costruzione civile della fede in Dio. La fiducia nel prossimo concorre ad una vita di partecipazione, libertà,  armonia, allo stabilirsi di un profondo legame sociale, ad una pura, spontanea e vera solidarietà sociale, all’abolizione degli squilibri economici, ad una giusta distribuzione della ricchezza economica e sociale, ad un innalzamento dei valori spirituali a fondamento della società civile.
Coltivando la fede in Dio e la fiducia nel prossimo l’essere umano pone le basi per la creazione di una società libera e forte, dove l’amore direzionerà ogni scelta e l’interesse di ognuno sarà anche l’interesse di tutti.
La fede in Dio e la fiducia nel prossimo sono i costituenti essenziali per una civiltà umana migliore da realizzarsi nell’amore, nella libertà e nella verità.
 
ESISTENZA  ED  EFFICIENZA
Il buon vivere è legato ad un esistere in maniera efficiente. L’esistere si attualizza nel fare, ed il grado di bontà di questo nostro operato testimonia dell’efficienza, cioè della nostra capacità di produrre qualcosa di utile e buono per la collettività.
Purtroppo spesso capita che gli uomini, inseriti in una triste economia di mercato dove l’efficienza viene separata dalla bontà di prodotto e dalla bontà di esistenza, si ritrovano alienati nel loro lavoro, inconsapevoli della lacerazione avvenuta tra il buon vivere e la loro produttività.
La vuota efficienza, ovvero l’efficienza per il denaro, per l’accumulo del capitale, snatura l’uomo dai suoi fini più alti. La vera efficienza, invece, concilia il lavoro con il buon vivere, crea prodotti per un buon vivere.
L’efficienza legata all’esistenza e alla bontà crea i presupposti per una vita migliore all’insegna dell’amore. Anche gli architetti, gli ingegneri, i geometri, i costruttori, gli operai, gli abitanti, gli impiegati comunali addetti, gli amministratori, devono porre la loro efficienza al servizio del buon esistere per sé e per gli altri.
Esistere senza essere efficienti, senza partecipare alla creazione di un mondo migliore è un peccato. Occorre quindi saper esistere per poter saper essere efficienti, per saper promuovere un buon vivere per tutti.
 
UN  ABITARE   SEMPLICE
Per abitare con semplicità occorre abitare con fede, speranza e carità.
Con fede, perché è bene abitare con la fede nella vita, negli altri, in Dio, perché dona lealtà, fermezza, onestà all’abitare.
Con speranza, cioè con quel pio desiderio di tranquillità, sicurezza, pace, che è proprio dell’abitare e della consapevolezza di vivere su di un pianeta fragile ed in una natura imprevedibile.
Con carità, che è quel divino senso di partecipazione a tutto l’universo fisico e spirituale, nel rispetto reciproco, con affetto e comprensione, benevolenza, amore e bontà nei rapporti.
Un abitare semplice significa abitare con amore, in armonia con la legge divina, senza superbia verso la natura e l’umanità.
Un abitare semplice promuove il bene, la libertà, la fratellanza e la buona architettura. Abitare con semplicità significa aver compreso  il senso profondo della vita.
 
IL  CUORE  DELLO  SPAZIO  ABITATO
Il cuore di una casa, di una abitazione non è il camino, non è il patio, ecc. , bensì consiste in qualcosa di non tangibile fisicamente, ma percepibile spiritualmente: l’amore di chi vive in quel determinato spazio-tempo-luce.
Un camino non basta a creare un centro della casa, un punto di forza; un patio non diventa un cuore di una abitazione se coloro che fruiscono di quello spazio non amano il luogo in cui vivono.
Per percepire il cuore dello spazio abitato non c’è bisogno di andare alla ricerca di forti segnali nello spazio: il cuore lo si percepisce anche dai particolari, da un piccolo soprammobile, da un fiore ben posto, da una tavola ben preparata, dal sorriso di un bambino. Il cuore lo si percepisce dalla verità dello spazio, dal messaggio chiaro e forte che proviene dal luogo ove abitiamo: un messaggio di partecipazione alla vita fisica e spirituale in spirito di carità.
Il cuore dello spazio abitato è nell’atmosfera di amore che emerge dalle diverse attività che vi svolgono le persone, attività di legame, collaborazione, costruzione, che trasformano positivamente e organicamente l’architettura  del luogo. E' per questo che la vera architettura organica si genera sempre dall'interno verso l'esterno .
Il cuore dello spazio abitato siamo noi, il cuore buono dello spazio è Dio.
 
IL  SENSO  DEL  RICOVERO
Lo spazio-tempo-luce creato da una buona architettura infonde sempre un senso di sicurezza, protezione, comodità. In altre parole, avvertiamo il senso del ricovero, cioè di una architettura organica rispondente a determinate esigenze in modo spontaneo, genuino, gioioso.
La sensazione del ricovero genera la tranquillità in chi fruisce quel particolare spazio-tempo-luce e crea la premessa per un buon vivere e quindi per un buon abitare.
Il senso del ricovero corrisponde alla ricerca di Dio come rifugio e salvezza per la nostra anima. Una buona architettura ed un buon abitare comunicano la presenza di Dio e promuovono un buon vivere.
L’essere umano ricerca nello spazio-tempo-luce architettonico la sensazione di ricovero come si ricerca un vecchio amico, con la necessità di un incontro familiare, affettuoso, sicuro, vero.
Il senso del ricovero si fonda sia sui valori spirituali dell’uomo sia sui bisogni fisio-psichici. Il senso del ricovero non è dato soltanto dalla mera apparenza delle forme o da tecnologie che ottimizzano la funzionalità dello spazio, ma dalla capacità di infondere amore nell’abitare e nello spazio-tempo-luce architettonico.
Il senso del ricovero è la certezza di essere in presenza di amore, di abitare con amore e di poter vivere con amore.
 
L’OSPITALITA’
Un buon abitare implica una buona architettura, cioè uno spazio-tempo-luce capace di ospitare comodamente le diverse attività dell'uomo.
Non ci può essere un buon vivere se non c'è pure una buona ospitalità, ovvero quella capacità degli esseri umani di accogliersi l'un l’altro, di aprire l’intimità del proprio abitare all’esterno, alla società, al prossimo.
L’ospitalità è legata al vivere ed all’abitare in libertà, senza pregiudizi. Ospitalità significa accettare gli altri, offrire, dare, far godere, essere generosi, cortesi, cordiali.
L’essere ospitali vuol dire amare il prossimo, porre la fratellanza reciproca come valore supremo.
La casa, lo spazio collettivo, la città, devono essere intrinsecamente e organicamente strutturate sul principio dell’ospitalità se si vuole pervenire ad un veritiero buon abitare.
 
FUNZIONE  E  VERITA’
Tratto dall’Ecclesiaste, co.29.21 :” Indispensabili alla vita sono l’acqua, il pane, il vestito e una casa che serva da riparo “. Bisogna essere veri e semplici nello scegliere il proprio modo di abitare, cercare di comprendere le più pure necessità della vita fisio-psichica e spirituale e provvedere ad esse con uno spazio-tempo-luce architettonico congruente ed efficiente.
Occorre partire dalla verità dell’abitare, discernere, conoscere con attenzione, seguire la personale e pura intuizione e, solo allora, convergere sul livello funzionale, trasformando le informazioni vere in funzioni altrettanto vere. Una funzionalità priva di verità, non organica alla vita, non strutturata sulla verità delle persone che abitano e sulla verità di Dio, non ha senso, non ha alcun significato, è una inutile applicazione della nostra ragione senza alcuna guida, ragione sottoposta all’effimero vento delle mode e dei nostri desideri più alienati.
Ricercare la verità, perseguire il buon abitare, disporre delle buone funzioni nello spazio-tempo-luce dell’architettura, utilizzare forme e tecnologie che migliorano la nostra vita, questi sono i veri obiettivi che dobbiamo porci nella  progettazione e costruzione. La verità illumina la ricerca di una buona funzionalità organica , la illumina dall'interno verso l'esterno .
La funzione architettonica riflette la verità dell’abitare, nel bene e nel male, ed è per questo che occorre porre prima l’amore di Dio, poi il buon vivere, poi il buon abitare ed infine la verità funzionale intesa come buona architettura organica .
 
UMILTA’  E  RISPETTO
Il buon abitare è umiltà; questa non è intesa come comportamento sottomesso, bensì come forza della semplicità. Il buon abitare è degno di rispetto se riflette la verità. Quindi, umiltà e rispetto significano rispettivamente: forza della semplicità e verità dell’abitare.
L’umiltà ed il rispetto conducono ad una dignità dell’abitare, ad una stima reciproca con il prossimo e con Dio. L’umiltà ed il rispetto sono valori essenziali per un buon vivere  ecumenico, organico, all’unisono  con l’amore che infonde Dio nell’umanità per farci pervenire ad una vita pura, libera e vera. Non ci potrà essere buon vivere se l’essere umano non sarà capace di abitare con umiltà e rispetto.
L’umiltà nell’abitare scaturisce dal rispetto di Dio, e con l’umiltà che è in noi si costruisce il rispetto dell’abitare come dignità di vita. Insieme, l’umiltà ed il rispetto dell’abitare generano la buona architettura organica intesa come verità e amore.
 
ABITARE  CON  DIO
Abitare con Dio significa abitare con amore: Dio è con noi, dentro di noi, intorno a noi. Abitare con amore significa partecipare alla creazione, vuol dire esistere con verità nello spazio-tempo-luce.
Abitare con Dio significa abitare con il prossimo, essere aperti ad uno scambio e ad un aiuto reciproco, ad un rapporto armonico con l’ambiente che ci circonda.
Come noi sapremo far abitare Dio nelle nostre coscienze, così all’esterno nell’architettura si rispecchierà la maniera con cui abbiamo accolto l’amore di Dio.
Il buon vivere, il buon abitare e la buona architettura sono realizzabili solo con l’amore di Dio. Solo se accetteremo Dio dentro di noi e lo vivremo, potremo asserire di abitare con Dio e di agire e costruire in consonanza con il suo amore.
Abitare con Dio significa amare Dio e il prossimo, significa abitare con gioia, allegria, serenità, pace, libertà, altruismo, misericordia, umiltà, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, fede, speranza e carità.
 
UNA  CASA  SEMPLICE
La casa è lo specchio del nostro esserci, del nostro vivere quotidiano, intimo, personale, è l’espressione di ciò che siamo, che siamo stati e che saremo o che vorremmo che fossimo.
Le nostre aspirazioni, i nostri bisogni, i nostri affetti, il nostro altruismo, la nostra personalità, il nostro senso civico, si riflettono nella casa, nell’abitare.
La casa è espressione dello spirito dell’umanità e quindi dei suoi valori più alti. Tale compito richiede una qualità essenziale: la semplicità. Semplicità non intesa come banalità, assuefazione ad un canone standard, bensì la pura, sana, organica e buona espressione del nostro esserci.
Un buon abitare conduce ad una casa buona, una casa buona ad una casa semplice come risultato di un progetto e di una costruzione buona.
Una casa semplice è congruente al modo di abitare, è in armonia con l’ambiente circostante, esprime l’amore per la vita e la verità dell’esserci, è il risultato di una buona costruzione e di una buona progettazione, esprime la dignità del vero abitare.
Una casa semplice è spontanea, libera, prudente, giusta, forte e dolce. Una casa semplice è opera della volontà di Dio.
 
ARCHITETTURA  COME  ESPRESSIONE  DI  BUONI  SENTIMENTI
L’architettura non deve ricercare spazi creati da un vuoto formalismo, da una teoria estetica di tipo ‘puro visibilista’ che comporta una espressione solo formale legata ad astratti canoni estetici.
La buona architettura rifugge da una rappresentazione simbolica dello spazio priva del senso etico e morale dell’uomo .
La buona architettura è espressione di verità, bellezza e giustizia, tre momenti che convergono nell’idea primaria di carità. Pertanto se l’architettura vorrà essere buona dovrà ispirarsi alla bontà infinita di Dio e di conseguenza attuare i tre canoni estetici assoluti: verità, bellezza e giustizia.
La buona architettura dovrà esprimere buoni sentimenti attraverso le proprie forme, le proprie tecnologie e le proprie relazioni spaziali, dovrà essere un evento intensamente umano, profondamente vera, giusta e bella, essenzialmente libera , organica  e buona.
Una buona architettura promuove un vivere buono secondo l’insegnamento di Dio; una buona architettura è pura come l’anima di un bambino.
Una buona architettura si fonda sulla carità,  esprime la carità di chi sa esistere nel mondo in organica armonia con gli altri esseri e con Dio.
 
ALLA  RICERCA  DELLE  FORME  BUONE
Occorre ricercare nel fare architettura le forme simboliche che esprimono il buono, il bello, il bene, il vero, il giusto, la libertà e la carità di Dio.
Gesù disse:” Il regno dei cieli è per chi è come i bambini “.  Dai bambini, dai puri di cuore, la sorgente delle forme simboliche buone, dell’espressione di buoni sentimenti, di atteggiamenti improntati alla verità e libertà.
Il cuore dell’architettura deve raggiungere la purezza dei cuori dei bambini se vuole essere pienamente nel cuore di Dio.
 
AMORE, STILE  E  ARCHITETTURA
Non necessita stile per una buona architettura, bensì occorre buon senso nella scelta delle soluzioni in  armonia  al luogo, al tempo e principalmente all’uomo.
Molti grandi architetti sono rimasti incapsulati nell’orgoglio del loro stile personale, molte volte perdendo di vista la buona riuscita dell’opera architettonica nella sua globalità. Spesso la esasperata sperimentazione e ricerca della novità conduce a mode effimere e contrarie all’umanità.
La creatività, la genialità, la libertà, non si attuano con l’imporre uno stile, bensì operando nell’architettura all’insegna dell’amore di Dio ed utilizzando di volta in volta in modo organico materiali, tecnologie, criteri funzionali, economici, estetici, diversi soltanto per la buona riuscita dell’opera e per il bene di tutti.
 
LA  VOLONTA’  DEL  COMMITTENTE
La volontà del committente va rispettata, la richiesta di determinati spazi e relazioni per la realizzazione di un particolare modo di abitare e vivere va rispettata.
Nessuno può giudicare secondo una astratta idea oggettiva che semplifica e restringe la libertà e  la varietà delle manifestazioni della vita. Occorre tenere in somma considerazione i bisogni dell’utente per realizzare un buon progetto organico di architettura.
I progettisti, i costruttori  hanno una personale concezione dell’abitare che non deve essere imposta ai singoli abitanti, bensì con umiltà, verità e amore devono confrontarsi e correlarsi con i diversificati desideri degli utenti e soprattutto con la volontà di Dio.
Una buona progettazione e costruzione rispetta la volontà di Dio e del committente,  e tenta di armonizzare organicamente il tutto con la finalità di realizzare uno spazio-tempo-luce espressione di amore.
 
UN  PROGETTARE  SEMPLICE
La verità è nella semplicità: così anche la vera architettura è nella semplice espressione. Una  soluzione progettuale semplice scaturisce da una buona sintesi di intellettualità e sapienza.
L’intelletto promuove una conoscenza più analitica, mentre la sapienza concorre ad una conoscenza più sintetica. La sapienza da sola risulterà carente nel momento attuativo della progettazione, mentre l’intelletto da solo sarà manchevole nella impostazione dei principi che dovranno fare da guida nella soluzione progettuale.
Un progettare semplice nasce da una profonda fede nella sapienza come riflesso della ‘luce’ di Dio e da una pratica intellettuale rigorosa, scientifica, economica, vera e onesta nella sua processualità metodologica.
Il progettare semplice è verità e libertà come frutto congiunto e organico della sapienza, della scienza, della fede, della ragione, della poesia e della tecnica.
 
ECONOMIA  E  PROGETTO
Un buon progetto è sempre un progetto economico. Tutta la creazione è un grandioso esempio dell’attuarsi del principio di economia.
Per economia non si intende qui il significato che lega la parola strettamente all’economia di mercato e, quindi, al profitto legato all’accumulo di capitale nella forma alienata del denaro.
Economia nel senso di buon progetto significa la buona organizzazione delle risorse disponibili in modo da ottenere il massimo risultato con il minor dispendio di energia.
Occorre poi chiarire che per massimo risultato nel progetto si intende: l’ottenimento del maggior grado di benessere, la realizzazione di uno spazio-tempo-luce esistenziale ottimale per il buon vivere ed il buon abitare.
Un progetto è economico quando concorre al buon vivere ed al buon abitare, quando la finalità è il rispetto della volontà di Dio, quando il progetto particolare partecipa di una globalità progettuale a carattere spirituale.
Economia nel progetto significa rispetto della natura, del prossimo, di Dio.
 
UN  BUON  ARCHITETTO
Un buon architetto è colui che attua il buon progettare e quindi promuove il buon vivere ed il buon abitare.
Un buon architetto deve coltivare per la sua crescita personale e professionale: la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timor di Dio. Deve inoltre vivere il suo mestiere con fede, speranza e carità, ed agire con prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
Il buon architetto - così anche il buon costruttore, committente, ingegnere, geologo, geometra, operaio, ecc. - è un esempio vivente di verità e amore, in altre parole è presenza di Dio nel mondo.
Dio è dentro di noi e si manifesta nel buon architetto attraverso buoni progetti e la realizzazione di buone opere rivolte al buon vivere ed al buon abitare. Il buon architetto svolge la sua professione con umiltà, rispetto ed onestà.
Il buon architetto vede la sua vita come una missione, vede l’architettura come il mezzo per esprimere l’amore di Dio, vede la sua professione come un servizio per la crescita positiva e organica dell’umanità all’insegna del principio della carità universale.





 

Progetto di Villa in Collina, arch. Carlo Sarno


 

 
 La finalità principale dell’Architettura è la realizzazione dell’amore di Dio nel mondo. Ciò significa che l’Architettura è buona ed organica quando scaturisce da un atto di amore che concorre al buon vivere ed al buon abitare e, quindi, alla libera e vera espressione di buoni sentimenti e buone azioni.

 
Il progettare , costruire e abitare con Dio  si può riassumere nei seguenti dieci principi:
1)  Dio è l’origine, la sapienza e l’amore del buon progettare , costruire e abitare;
2)  Progettare, costruire e abitare con Dio significa amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente;
3)  Progettare, costruire e abitare con Dio  significa amare  il prossimo come Dio ci ha amati;
4)  Progettare, costruire e abitare con Dio promuove organicamente il buon vivere e il buon abitare;
5)  A chi non approva un tuo progetto o costruzione offri un altro progetto o costruzione;
6)  Ama chi ostacola il tuo progettare, costruire e abitare;
7)  Progetta, costruisci e abita  con umiltà e sarai esaltato;
8)  Progetta, costruisci e abita  con verità e sarai santo;
9)  Chiedi l’onesto e giusto compenso per il tuo lavoro;
10) Progettare, costruire e abitare  con carità sia una regola e non una eccezione.



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Fonte - Brani tratti dal libroProgettare, costruire e abitare con Dio , di Carlo Sarno, pubblicato nel 2017 con le Edizioni Sant'Antonio - Omniscriptum (  www.edizioni-santantonio.com/catalog/details//store/it/book/978-620-2-00005-5/progettare,-costruire-e-abitare-con-dio ).

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