lunedì, gennaio 17, 2022

Architettura della Chiesa come realtà visibile ed invisibile, di Carlo Sarno

 

ARCHITETTURA DELLA CHIESA COME REALTA' VISIBILE ED INVISIBILE

di Carlo Sarno

 

Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Nella Costituzione Conciliare sulla liturgia “SACROSANCTUM CONCILIUM” si legge nel proemio: “...mistero di Cristo e genuina natura della vera Chiesa, che ha la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell'azione ma dedita alla contemplazione, presente nel mondo e pellegrina...”.

Quindi in sintesi abbiamo questo dualismo nella Chiesa:

Umana / divina

Realtà visibile / realtà invisibile

Azione / contemplazione

Presente nel mondo / pellegrina

Per questo dualismo racchiuso nell'unità della Chiesa e di Cristo occorre andare oltre il sentire, vedere dei sensi fisiologici, ma tener conto anche della dimensione mistica, ascetica, che trapassa i sensi per un vedere e sentire diverso, spirituale, che ci aiuta a comprendere l'invisibile, e che in ultimo nell'unione mistica si annulla nella perfetta partecipazione-unione con Cristo.

In questo senso è da comprendere la mistagogia come “...l'azione di colui che conduce un altro alle sacre realtà, che lo inizia ai misteri. Nel Rito Bizantino la mistagogia per eccellenza è la Divina Liturgia, la S. Messa, perché è l'azione che la Chiesa-Mistagoga fa per condurre i fedeli dentro il mistero di Dio e dell'uomo, ed è l'azione di Dio che esce dal Suo mistero per farsi presente all'uomo...” (tratto da Mistagogia dei misteri sacramentali nella Chiesa Bizantina, di Archimandrita Vincenzo Marco Sirchia, ed. Eparchia di Piana degli Albanesi, 2002, pag.21).

Ciò significa che quando si progetta una Chiesa non si può tenere conto solo della geometria, acustica, statica, psicologia della percezione e psicologia sociale e storica, ma occorre considerare un altro modo di percepire lo spazio, il tempo, la visione, l'ascolto, ecc., significa pervenire ad uno sguardo nuovo, più profondo, spirituale.

L'esperienza ascetica e mistica di unione trascende i parametri spazio-temporali normali, proiettandoli in una realtà soprannaturale, invisibile ai sensi.

In una Chiesa occorre fare attenzione a questo rapporto tra la realtà visibile dell'azione, e la realtà invisibile della contemplazione.

La stessa liturgia è questa sintesi di azione visibile e azione invisibile, della comunità che si incontra in uno "spazio di mistero" dove aleggia lo Spirito di Dio.



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