ARCHITETTURA DELLA CHIESA COME REALTA' VISIBILE ED INVISIBILE
di Carlo Sarno
Nella Costituzione Conciliare sulla liturgia “SACROSANCTUM
CONCILIUM” si legge nel proemio: “...mistero di Cristo e genuina natura della
vera Chiesa, che ha la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e
divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell'azione ma dedita
alla contemplazione, presente nel mondo e pellegrina...”.
Quindi in sintesi abbiamo questo dualismo nella Chiesa:
Umana / divina
Realtà visibile / realtà invisibile
Azione / contemplazione
Presente nel mondo / pellegrina
Per questo dualismo racchiuso nell'unità della Chiesa e di Cristo
occorre andare oltre il sentire, vedere dei sensi fisiologici, ma tener conto
anche della dimensione mistica, ascetica, che trapassa i sensi per un vedere e
sentire diverso, spirituale, che ci aiuta a comprendere l'invisibile, e che in
ultimo nell'unione mistica si annulla nella perfetta partecipazione-unione con
Cristo.
In questo senso è da comprendere la mistagogia come “...l'azione
di colui che conduce un altro alle sacre realtà, che lo inizia ai misteri. Nel
Rito Bizantino la mistagogia per eccellenza è la Divina Liturgia, la S. Messa,
perché è l'azione che la Chiesa-Mistagoga fa per condurre i fedeli dentro il
mistero di Dio e dell'uomo, ed è l'azione di Dio che esce dal Suo mistero per
farsi presente all'uomo...” (tratto da Mistagogia dei misteri sacramentali
nella Chiesa Bizantina, di Archimandrita Vincenzo Marco Sirchia, ed. Eparchia
di Piana degli Albanesi, 2002, pag.21).
Ciò significa che quando si progetta una Chiesa non si può tenere
conto solo della geometria, acustica, statica, psicologia della percezione e
psicologia sociale e storica, ma occorre considerare un altro modo di percepire
lo spazio, il tempo, la visione, l'ascolto, ecc., significa pervenire ad uno
sguardo nuovo, più profondo, spirituale.
L'esperienza ascetica e mistica di unione trascende i parametri
spazio-temporali normali, proiettandoli in una realtà soprannaturale,
invisibile ai sensi.
In una Chiesa occorre fare attenzione a questo rapporto tra la realtà visibile dell'azione, e la realtà invisibile della contemplazione.
La stessa liturgia è questa sintesi di azione visibile e azione
invisibile, della comunità che si incontra in uno "spazio di mistero" dove aleggia lo Spirito di Dio.