sabato, aprile 05, 2025

I 7 PRINCIPI DELL ‘ #Architetto ALGORETICO, di Giuseppe Maria Jonghi Lavarini


I 7 PRINCIPI DELL ‘ #Architetto ALGORETICO

di Giuseppe Maria Jonghi Lavarini


 


Nel tempo dell’AI intelligenza artificiale e della progettazione algoritmica, l’architettura è chiamata a una nuova responsabilità: custodire la dignità umana e il senso del limite in un mondo che rischia di affidare tutto al calcolo.

L’architetto cattolico non è solo un progettista, ma un testimone del bene comune, un custode del creato e un artigiano della speranza.
La tecnologia è uno strumento potente, ma l’etica è la bussola che orienta il progetto verso il servizio dell’uomo e non della tecnica. 





I 7 PRINCIPI DELL ‘ #Architetto ALGORETICO

#1 Persona al #centro
“L’architettura è per l’uomo, non per la macchina.”
Ogni algoritmo, ogni software, ogni automatismo deve essere al #servizio della vita umana.
L’abitare è un’esperienza #spirituale prima che funzionale.

#2. Bene comune e inclusione
“Progettare è un atto politico e #morale.”
L’IA deve aiutare a colmare le disuguaglianze, non ad accentuarle.
L’architettura è giusta quando è accessibile, partecipata e #solidale.

#3. #Consapevolezza tecnologica
“Comprendere per governare.”
L’architetto usa l’IA con spirito critico e conoscenza profonda.
Ogni algoritmo contiene una visione del mondo:
occorre vigilare su quale.

#4  #Ecologia integrale
“Costruire è #custodire.”
Ogni progetto deve rispettare l’equilibrio
tra ambiente, cultura, società e spiritualità,
secondo i principi della #Laudatosi’.

#5  #Bellezza come via alla trascendenza
“La bellezza non è un lusso, ma un #linguaggio di Dio.”
Anche con l’IA, l’architetto è artista e profeta.
Progetta spazi che parlano al #cuore, elevano l’anima, custodiscono il mistero.

#6. Dialogo e comunità
“L’architetto non costruisce da solo.”
implica un #dialogo tra discipline, popoli e generazioni.
Il progetto nasce dall’ascolto e cresce nella relazione.

#7 Memoria e futuro
“Ogni spazio è una parola nel tempo.”
L’architetto è #ponte tra radici e visioni.
L’#IA può guardare al futuro, ma è l’uomo che ricorda, custodisce e spera.





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Per approfondimenti su etica, bioetica e tecnologia vai al sito di p. Paolo Benanti sull'intelligenza artificiale e Algoretica   www.paolobenanti.com/

Note: 

La parola hashtag è composta da (hash), che indica il simbolo del cancelletto (#), e da (tag), che possiamo tradurre come etichetta, targhetta , cartellino, codice di identificazione o qualsiasi altra cosa che sia (attaccata) ad un'altra per contrassegnarla in modo specifico.
Un hashtag è un tipo di tag metadato utilizzato su alcuni servizi web e social network come aggregatore tematico, la cui funzione è di rendere più facile per gli utenti trovare messaggi su un tema o contenuto specifico. Il termine hashtag può anche fare riferimento al simbolo cancelletto stesso, quando usato nel contesto di un hashtag.
L'hashtag, in un servizio che lo supporta, può essere creato da un utente inserendo il carattere cancelletto # davanti a una parola o a una frase del testo principale di un messaggio. La parola può essere composta da lettere, cifre e trattini bassi; non sono permessi spazi e caratteri speciali. La ricerca di un hashtag restituisce tutti i messaggi che sono stati etichettati con esso. (definizione tratta da Wikipedia) 

#Algoretica e’ un modo che rende computabili le valutazioni di bene e di male. Solo in questo modo potremo creare macchine che possono farsi strumenti di umanizzazione del mondo. Dobbiamo codificare principi e norme etiche in un linguaggio comprensibile e utilizzabile dalle macchine. Perché quella delle hashtag#AI sia una rivoluzione che porta a un autentico sviluppo, è tempo di pensare un’algor-etica. (hashtag#PaoloBenanti, Intelligenza artificiale: è tempo di pensare a un’etica degli algoritmi, “7”, “Corriere della Sera”, 25/10/2019)



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