martedì, novembre 05, 2019

Progetto di Chiesa Conciliare, arch. Carlo Sarno



PROGETTO DI CHIESA CONCILIARE
Architetto Carlo Sarno

In questo progetto di architettura organica cristiana si applicano i principi esposti nella Costituzione Conciliare "Sacrosanctum Concilium" sulla Sacra Liturgia.
Si evidenzia il rapporto tra la Chiesa Celeste e la Chiesa Terrestre, la comunione ecclesiale dei fedeli nella Luce dello Spirito Santo.  


 Planimetria funzionale e Sezione. 

 
La valorizzazione della Parola di Dio che introduce alla verità e salvezza in Cristo si realizza nell'ambone interno/esterno come annuncio redentivo per i fedeli e per coloro che ancora non hanno conosciuto Cristo. Il battistero con l'ambone crea la polarità della risurrezione dai morti e dialoga con l'altare come momento culmine dell'amore di Dio per l'uomo pronto al sacrificio del proprio Figlio Gesù per la redenzione dei nostri peccati.



 Prospettiva interna. 


La liturgia della Parola interagisce con la liturgia Eucaristica organicamente in uno spazio pulsante e vivo della navata dove la sapiente localizzazione dell'Altare, dell'Ambone, della Sede e del Coro promuovono l'attiva partecipazione congiunta ad una consapevolezza del mistero che si compie in mezzo al popolo di Dio. 
L'orientamento escatologico è suggerito dalla configurazione assiale dei poli liturgici principali che terminano nell'abisde ove sono collocati il grande Crocifisso ed il Tabernacolo, presenza del Dio Vivente nel Santuario.


Prospettiva esterna.


Il rapporto interno ed esterno funzionale e simbolico si caratterizza con una formalizzazione espressiva che amplifica il messaggio e l'evento liturgico, valorizzando anche l'ambiente circostante.



lunedì, ottobre 21, 2019

Due esempi di spazio liturgico ecclesiale, arch. Carlo Sarno


ARCHITETTURA ORGANICA CRISTIANA:
Progetto di spazio liturgico ecclesiale con i principi del Concilio Vaticano II: due esempi

Arch. Carlo Sarno


AZIONE TRASFORMANTE DELLO SPIRITO SANTO

Unità – comunione – diversità riconciliata – armonia – santificazione
Così anche per lo spazio/forma/tempo/luce liturgico e cristiano.
L'Architettura organica cristiana è l'architettura della diversità riconciliata nei vari rapporti uomo/natura, uomo/società, uomo/donna, ecc…
L'architettura cristiana crea spazio/tempo/luce come luogo della comunione, della riconciliazione, dell'unità nella diversità, dove l'amore crea un'armonia organica alla vita in Cristo.

"Ogni edificio sacro ha come fine ultimo quello di far incontrare l'uomo con il Signore:
Il Battistero dove Cristo cambia la nostra vita;
L'Altare su cui ricordando il sacrificio di Gesù ci uniamo a Lui;
L'Ambone da dove si annuncia tutta la Bibbia;
La Cappella dell'Adorazione dove Cristo rimane sempre per voi e dove troverete pace." 

Card. Agostino Vallini.

Lo spazio della Chiesa deve comunicare al cuore dell'uomo, deve trasmettere l'Amore di Dio, deve donare un'emozione capace di commuovere, smuovere, risvegliare il bisogno/desiderio di Dio Amore nelle persone.
Lo spazio deve aiutare a comprendere l'amore di Dio come anche amore del prossimo.




Schema planimetrico con ubicazione dei luoghi ecclesiali dove si incontra Gesù Cristo configurati  nella loro logica liturgica-spaziale:
SAGRATO (spazio esterno, portico, campanile)
INGRESSO (porta, nartece),
AMBONE (luogo elevato e luminoso),
BATTISTERO (vasca di immersione),
NAVATA (popolo di Dio, sede e coro),
ALTARE (luogo elevato e con ciborio),
ADORAZIONE EUCARISTICA (croce e tabernacolo).


Luoghi funzionali liturgici interagiscono con la formalizzazione simbolica architettonica esprimendo visivamente la partecipazione sacramentale.
Vengono qui riportati due esempi di composizione architettonica simbolica congruenti con la funzionalità liturgica.




Composizione N°1-  disegno prospettico






Composizione N°2-  disegno prospettico





martedì, luglio 30, 2019

Card. Giacomo Lercaro : "Ogni momento nella storia dice nel linguaggio dei vivi la lode del Dio vivente."

 "  L'anima cristiana, che è profondamente umana perché accostata a Dio creatore nel contatto della Grazia, è conseguentemente cattolica, universale; e, senza snaturarsi, senza nulla perdere della sua genialità e sincerità, sintonizza con tutto quanto nell'uomo è vero e buono e bello: non ha limiti nello spazio, non ne ha nel tempo; ogni civiltà, ogni continente, ogni secolo, in quanto ha di veramente e degnamente umano, è ' naturaliter ' cristiano e trova l'Evangelo aperto ad accoglierne le istanze e lo spirito... Ogni momento nella storia dice nel linguaggio dei vivi la lode del Dio vivente... Lo spirito cristiano è essenzialmente comunitario... La chiesa di pietra che, anche nel nome, mutua dalla realtà che la ispira e a cui serve, è la casa di una comunità, il luogo di raduno di una società, la sede di un'assemblea. Non è un'ispirazione individualistica e personale quella che anima la preghiera liturgica: la preghiera della ' familia Dei ', del Corpo Mistico, del Cristo totale - capo, cioè, e membra - ha insita una nota di superiore socialità, che il Mistero dell'Eucaristia nutre e approfondisce creando, nella partecipazione di tutti i fedeli al Corpo e al Sangue del Signore, una misteriosa consanguineità con Cristo e fra di loro...  il pastore avverte oggi più che mai il bisogno di edificare la Chiesa viente, di comunicare in Cristo con gli uomini vivi, di amarli, di salvarli... Quest'ansia dell'incarnazione, così tipica della natura teandrica e sacramentale della Chiesa, potrà esprimersi efficacemente nella trama residenziale?... La presenza della Chiesa, essenzialmente missionaria, porta con sé, nel rapporto fra il tempio di pietra e l'insediamento umano, innovazioni a mio avviso altrettanto forti e decisive quanto quelle verificatesi nello spazio interno dell'aula sacra. Tali innovazioni sono anzi intercomunicanti fra loro e in reciproca funzione... ".  
Card. Giacomo Lercaro , Presidente del Consilium per l'applicazione della Costituzione sulla Sacra Liturgia (tratto da Architettura e Liturgia, a cura di Pina Ciampani, Ed. Pro Civitate Christiana Assisi, 1965).

 Il Cardinale Giacomo Lercaro e Padre Pio 
inaugurano insieme la Casa Sollievo della Sofferenza

martedì, luglio 16, 2019

Amore in Cristo e amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo, di Carlo Sarno


AMORE  IN  CRISTO
e amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo

di Carlo Sarno

 

Iniziamo questo discorso sull'Amore in Cristo in maniera molto semplice e schematica , partendo dai due comandamenti della carità che Dio ci ha dato per mezzo di Mosé per meritare la vita eterna :
1) Amerai il Signore Dio tuo , con tutto il tuo cuore , con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ;
2) Amerai il prossimo tuo come te stesso .
Questi due comandamenti dell'amore raggiungono il loro compimento con la venuta e l'insegnamento della vita di Gesù Cristo , che ci disse (Gv 13,34/35)  :
" Vi do un comandamento nuovo : che vi amiate gli uni gli altri ; come io vi ho amato , così amatevi anche voi gli uni gli altri . Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli , se avrete amore gli uni per gli altri " .
Vivere seguendo l'insegnamento di Gesù significa quindi vivere secondo l'amore di Dio , essere amore nel vero senso del termine , vivere per l'amore come fine e significato del proprio vivere . Una vita in Cristo è una vita immersa nell'amore infinito di Dio : questo è il vero  " amore cristiano " .
Nel Catechismo Romano si legge : ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall'amore , come nell'amore ha d'altronde il suo ultimo fine .
L'amore di Dio acquista luce e chiarezza con l'approfondimento dei due misteri principali della fede :
1) Unità e Trinità di Dio ;
2) Incarnazione , Passione , Morte e Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo .
Nel primo mistero abbiamo la comprensione di un Dio che non è solo , ma è comunione , partecipazione , amore di Dio Padre , Dio Figlio e Dio Spirito Santo .  Nel secondo mistero si manifesta il Dio come misericordia e compassione infinita , che sacrifica il suo stesso Figlio per la salvezza e l'amore di tutti noi . Non esiste amore più grande di chi sacrifica la propria vita per il bene dell'altro , indistintamente amico o nemico che sia , un amore senza limiti , universale e onnipotente .
L'amore in Cristo , il vero amore cristiano , si rende comprensibile chiaramente nelle Beatitudini evangeliche pronunciate da Gesù nel suo Discorso della Montagna : "...
  1. beati quelli che sono poveri di fronte a Dio , perché Dio offre a loro il suo regno .
  2. beati quelli che sono nella tristezza , perché Dio li consolerà .
  3. beati quelli che non sono violenti , perché Dio darà loro la terra promessa .
  4. beati quelli che desiderano ardentemente ciò che Dio vuole , perché Dio esaudirà i loro desideri .
  5. beati quelli che hanno compassione degli altri , perché Dio avrà compassione di loro .
  6. beati quelli che sono puri di cuore , perché vedranno Dio .
  7. beati quelli che diffondono la pace , perché Dio li accoglierà come suoi figli .
  8. beati quelli che sono perseguitati per aver fatto la volontà di Dio , perché Dio darà loro il suo regno .
Beati siete voi quando vi insultano e vi perseguitano , quando dicono falsità e calunnie contro di voi per il fatto che siete miei discepoli . Siate lieti e contenti , perché Dio vi ha preparato una grande ricompensa : infatti , prima di voi , anche i profeti furono perseguitati ... "  (Mt 5,3/12) .
L'amore in Cristo, il vero amore cristiano ,  si manifesta e realizza nella vita quotidiana mediante le opere di misericordia corporale : dar da mangiare agli affamati ; dar da bere agli assetati ; vestire gli ignudi ; alloggiare i pellegrini ; visitare gli infermi ; visitare i carcerati ; seppellire i morti ; e le opere di misericordia spirituale : consigliare i dubbiosi ; insegnare agli ignoranti ; ammonire i peccatori ; consolare gli afflitti ; perdonare le offese ; sopportare pazientemente le persone moleste ; pregare Dio per i vivi e per i morti .
L'amore in Cristo , il vero amore cristiano , si coltiva con la pratica delle virtù teologali : fede , speranza e carità ; e con la pratica delle virtù cardinali : prudenza , giustizia , fortezza e temperanza .
            
Gesù Amore  (1)
In Gesù , Dio si è rivelato in modo definitivo e totale : avendoci donato il suo proprio Figlio , non ha più nulla da riservare a se stesso e non può più che donare .  La certezza fondamentale della Chiesa , la scoperta che illumina tutto il Nuovo Testamento è che , con la vita , la morte e la risurrezione di Gesù , Dio ha compiuto il suo atto supremo ed ogni uomo può oramai aver accesso a lui ...
E quindi tutt'uno aderire a Gesù Cristo nella fede e conoscere il vero Dio . Dinanzi al fatto di Gesù Cristo l'uomo che accede alla fede , sia proveniente dal giudaismo o dal paganesimo , sia formato dalla ragione o dalla tradizione di Israele , scopre il vero volto e la presenza vivente di Dio .
Questo è il segreto , al quale non si accede se non attraverso Gesù Cristo , " riconoscendo " in lui " l'amore che Dio ha per noi " (4,16). L'Antico Testamento aveva potuto presentire che l'amore , essendo il grande comandamento ed il valore supremo , doveva essere la definizione più esatta di Dio (Es 34,6) .  Ma si trattava ancora di un linguaggio creato dall'uomo , di immagini da trasporre .  In Gesù Cristo , Dio stesso ci dà la prova decisiva , esente da ogni equivoco , che l'evento al quale è sospeso il destino del mondo è un atto del suo amore .  Consegnando alla morte per noi " il suo Figlio diletto " (Mc 1,11) , Dio ci ha dimostrato che il suo atteggiamento definitivo verso di noi è di " amare il mondo " (Gv 3,16) e che , con questo atto supremo e irrevocabile , ci ama dello stesso amore con cui ama il suo Figlio unico , e i rende capaci di amarlo dell'amore che gli porta il Figlio suo , ci fa dono dell'amore che unisce il Padre ed il Figlio e che è il loro Spirito Santo .
Il Dio di Gesù Cristo è il Padre suo , e Gesù , quando si rivolge a lui , lo a con la familiarità e lo slancio del figlio :" Abba " .  Ma è pure il suo Dio , perché il Padre , possedendo la divinità senza riceverla da nessun altro , la dona tutta intera al Figlio che genera da tutta l'eternità ed allo Spirito Santo nel quale entrambi si uniscono .   Così Gesù ci rivela l'identità del Padre e di Dio , del mistero divino e del mistero trinitario .
Spirito di Dio , Spirito di Cristo , Spirito di Amore  (2)
Morto e risorto , Gesù fa alla Chiesa il dono del suo Spirito .  Questo Spirito è lo Spirito di Gesù : fa ripetere gli atti di Gesù , fa annunziare la parola di Dio , fa ridire la preghiera di Gesù , fa perpetuare nella frazione del pane il ringraziamento di Gesù ; conserva tra i fratelli l'unione che raggruppava i discepoli attorno a Gesù .
Lo Spirito Santo - Spirito di Amore - è la forza che spinge la Chiesa nascente " fino all'estremità della terra " ; ora egli si impadronisce direttamente dei pagani , dimostrando in tal modo che è " effuso su ogni carne " , ora manda in missione coloro che sceglie , Filippo , Pietro , Paolo e Barnaba . Ma non si trova soltanto al punto di partenza : accompagna e guida l'azione degli apostoli , dà alle loro decisioni la sua autorità . Se la parola " cresce e si moltiplica " , la sorgente interna di questo slancio nella gioia è lo Spirito .
La nuova creazione nato dallo Spirito - di Amore - è la Chiesa .  Chiesa e Spirito sono inseparabili : l'esperienza dello Spirito avviene nella Chiesa e dà accesso al mistero della Chiesa .  I carismi sono tanto più preziosi , in quanto contribuiscono più efficacemente ad edificare la Chiesa (I Cor 12/7) ed a consacrare il tempio di Dio (I Cor 3,16 ; Ef 2,22) . Rinnovando incessantemente la sua azione ed i suoi doni , lo Spirito - di Amore - lavora costantemente all'unità del corpo di Cristo .  Spirito di comunione , che effonde nei cuori il dono supremo della carità , egli raccoglie tutti i credenti nella sua unità .
Amore del prossimo : carità   (3)
Prima della venuta di Cristo il giudaismo approfondisce la natura dell'amore fraterno . Nell'amore del prossimo si include l'avversario giudeo , persino il nemico pagano .  Si scopre che amare significa prolungare l'azione divina : " Come il Santo - sia egli benedetto ! - riveste coloro che sono nudi , consola gli afflitti , seppellisce i morti , così anche tu rivesti coloro che sono nudi , visita gli ammalati , ecc. " . Era quindi facile stabilire il legame tra i due comandamenti d'amore per Dio e per il prossimo ; è quel che fece un giorno uno scriba rivolgendosi a Gesù ( Lc 10,26 s) .
Da un capo all'altro del Nuovo Testamento l'amore del prossimo appare indissociabile dall'amore di Dio : i due comandamenti sono il vertice e la chiave della legge ; la carità fraterna è la realizzazione di ogni esistenza morale , è in definitiva l'unico comandamento : " Chi non ama il fratello che vede , non può amare quel Dio che non vede " ( 1 Gv 4,20 ) .  Non si potrebbe affermare meglio che , in sostanza , non c'è che un solo amore .
L'amore del prossimo è quindi essenzialmente religioso ; non è una semplice filantropia .  Anzitutto è religioso per il suo modello : imitare l'amore stesso di Dio .  Poi e soprattutto per la sua sorgente , perché è l'opera di Dio in noi : come potremmo essere misericordiosi come il Padre celeste , se il Signore non ce lo insegnasse , se lo Spirito non lo effondesse nei nostri cuori (Rm 5,5; 15,30) ?
La carità cristiana , soprattutto dai sinottici e da Paolo , è vista ad immagine di Dio , che dona gratuitamente il Figlio suo per la salvezza di tutti gli uomini peccatori , senza merito alcuno da parte loro .  Essa è quindi universale , e non lascia nessuna barriera sociale o razziale , non disprezza nessuno ; più ancora , esige l'amore dei nemici . 
L'amore ha come espressione il perdono senza limiti  (Mt 18,21 s) , la pazienza , il rendere bene per male (Rm 12,14-21) . Per tutti è una mutua schiavitù (Gal 5,13) , in cui l'uomo rinunzia a se stesso .
Nel suo " inno alla carità " (1 Cor 13) , Paolo manifesta la natura e la grandezza dell'amore .  Senza trascurare affatto le sue esigenze quotidiane , egli afferma che , senza la carità , nulla ha valore , che solo essa sopravviverà a tutto : amando come Cristo , noi viviamo già una realtà divina ed eterna , per mezzo della quale la Chiesa è edificata e l'uomo diventa perfetto per il giorno del Signore .
L'amore nel Vangelo di Giovanni   (4)
E' risaputo che Giovanni , nei discorsi di addio del vangelo (cc. 13-17) e nella 1Gv , ha approfondito quanto nessun altro nel NT la riflessione sull'amore .  Qui si cercherà di cogliere sinteticamente le linee principali .
a. Dio è amore - Il punto di partenza della teologia giovannea è senz'altro teocentrico : in primo piano sta la rivelazione di Dio mediante Cristo .  Questi ci ha fatto penetrare nell'inaccessibilità divina : " Dio non lo ha mai veduto nessuno : l'unico Figlio , che vive nel seno del Padre , lui ce ne ha dato notizia " (Gv 1,18) . Si tratta di un Dio che si è piegato per amore verso il mondo : " Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio suo , l'unigenito , perché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna " (Gv 3,16) .  Che l'invio del Figlio costituisca la suprema manifestazione dell'amore del Padre lo testimonia chiaramente anche la 1Gv : " In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi : Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo , perché noi avessimo la vita per lui . In questo sta l'amore : non siamo stati noi ad amare Dio , ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati " (4,9-10) .   Giovanni però non si ferma a questo dato , conosciuto già dalla tradizione cristiana primitiva ed evidenziato in modo particolare da Paolo .  Giunge a dire che Dio è per definizione amore (1Gv 4,16) .  Dalla manifestazione storica è dunque risalito a scandagliare l'essere profondo del Padre , scoprendo che l'amore da lui rivelato nella storia rappresenta non un aspetto periferico della sua personalità , né un additivo complementare , ma la qualifica ontologica di fondo .  Nel suo agire storico-salvifico egli si rivela per quello che è : amore , nient'altro che amore , totalmente amore . In noi tra quello che siamo e il fatto di amare esiste sempre una distanza , riducibile ma sempre incolmabile .  Nel Dio di Gesù Cristo invece c'è perfetta adeguazione tra essere e amare .  A questa rivelazione corrisponde nell'uomo la fede cristiana come conoscenza di Dio in quanto amore . Non si tratta però di una acquisizione puramente intellettuale . Di fatto nella sua prima lettera Giovanni mette in rilievo il " noi " ecclesiale che fa esperienza di questa realtà divina : " Da questo abbiamo conosciuto l'amore : egli ha dato la sua vita per noi " (3,16) ;  " Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi " (4,16) . Gli è che nella fede si dischiude ai cristiani il mondo dell'amore di Dio come ambito di esistenza nuova di figli amatissimi del Padre uniti al Figlio unigenito .
b. L'esigenza di vivere nell'amore -  Da chi ha fatto l'impatto con la rivelazione di Dio come amore , ci aspetteremmo che Giovanni concluda logicamente a postulare amore per colui che per primo li ha amati .  La sua deduzione , invece , è costantemente un'altra : dobbiamo amarci l'un l'altro : " Carissimi , amiamoci gli uni gli altri , perché l'amore è da Dio " (1Gv 4,7) ;  " Carissimi , se Dio ci ha amato , anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri " (1Gv 4,11) .  La stessa cosa è detta in rapporto all'amore di Gesù : " Da questo abbiamo conosciuto l'amore : egli ha dato la sua vita per noi ; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli " (1Gv 3,16) .   L'intento dell'apostolo deve essere colto in tutta la sua profondità .  La rivelazione divina non è riducibile a pura notificazione .  Significa invece il farsi presente nella carne di Cristo della realtà divina dell'amore .  Credendo i cristiani vi partecipano , ne fanno esperienza , assumono nella loro vita il suo dinamismo .  Giovanni dice chiaramente che l'amore viene da Dio (1Gv 4,7) .  Esso ha la sua fonte ineusaribile e infinita nel seno del Padre ; di qui si effonde su Cristo , il Figlio prediletto , e si comunica ai credenti , che ne risultano presi .  Accogliere la rivelazione divina non significa dunque soltanto ritenere per vero che Egli ci ama ed è per definizione amore , ma anche aprire le porte della nostra esistenza al dono divino dell'amore .  Ed è su questa partecipazione per grazia alla realtà che costituisce l'essere di Dio e la spinta del suo agire , che s'innesta l'esigenza e il comandamento di amare il prossimo .   Animati dallo stesso amore di Dio i credenti sono per ciò stesso chiamati a farne concretamente la logica del proprio agire e del proprio rapportarsi agli altri .   In una parola : rivelandosi il Padre partecipa a noi il suo amore e vuole che esso animi di fatto la nostra esistenza .  L'amore ha il suo epicentro nella profondità del Padre e si allarga a coinvolgere Cristo e in Cristo noi .   La dinamica della rivelazione cristiana è che la donazione di Dio al mondo produca nella fede donazione reciproca tra gli uomini .
c. Il comandamento di Gesù -  Ora possiamo comprendere meglio in quale prospettiva si ponga la parola imperativa di Cristo , su cui Giovanni insiste : " Vi do un comandamento nuovo : come io ho amato voi , così voi amatevi a vicenda " (Gv 13,34) ;  " Ecco il mio comandamento : che vi amiate reciprocamente come io ho amato voi " (Gv 15,12) ;  " Carissimi , non vi scrivo un nuovo comandamento , a un comandamento antico , che avete ricevuto fin dall'inizio . Il comandamento antico è la parola che avete udito . E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo , il che è vero in lui e in voi , perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce già risplende " (1Gv 2,7-8) .  Il rivelatore dell'essere profondo e dell'agire storico di Dio non può essere solo il portatore del lieto annunzio che il Padre ama il mondo ; neppure egli può limitarsi ad essere segno concreto dell'amore divino , ma dovrà manifestare l'esigenza divina insita nel dinamismo della rivelazione , cioè la compromissione dei credenti .  E siccome la misura reale e concreta dell'amore divino rivelato agli uomini è rappresentata dalla sua persona e dalla sua vicenda storica culminante nella morte , si capisce che i credenti sono compromessi ad amare come lui ha amato , cioè fino a far getto della vita : " Nessuno ha amore più grande di ci dà la vita per i suoi amici " (Gv 15,13) ;  " Egli ha dato la sua vita per noi ; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli " (1Gv 3,16) .  Il comandamento appare così nuovo , perché ha come metro di paragone l'amore oblativo di Gesù .  Ciò tuttavia non contrasta con l'altra qualifica di " antico " , che vuol dire soltanto come esso faccia parte della primitiva tradizione cristiana trasmessa ai membri della comunità : " Poiché questo è il messaggio che avete udito fin dall'inizio : che ci amiamo gli uni gli altri " (1Gv 3,11) .   E' facile concludere che non solo l'indicativo (= Dio è amore ) , ma anche l'imperativo ( = amiamoci gli uni gli altri ) fa parte di diritto ed essenzialmente della rivelazione cristiana .  Un imperativo però che si fonda sull'indicativo , da cui trae la sua ragione d'essere e ne risulta commisurato .  Soprattutto viene evidenziato con forza il rapporto strettissimo tra fede e carità .  Questa trova il suo senso più vero nella prospettiva della rivelazione del Padre in Gesù Cristo .  Amare con l'amore del Padre e come Gesù ci ha amato costituisce lo specifico dell'amore cristiano .  Non altrimente si esprime lo stesso Giovanni : " Figlioli , non amiamo a parole né con la lingua , ma coi fatti e nella verità " (1Gv 3,18) , dove " verità " indica la rivelazione divina fatta nostra nella fede , interiorizzata dal credente .  L'amore cristiano prorompe dall'adesione di fede al Padre rivelatoci in Cristo .  E' carità nella fede .
d. Chi ama Dio ama anche il fratello -  Già l'insegnamento di Gesù di Nazaret aveva collegato strettamente i due comandamenti dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo .  Giovanni vi insiste con forza e ripetutamente .  Soprattutto mostra con chiarezza il motivo profondo della loro inseparabilità .  Si è detto che il Padre rivelandosi si rende presente nella storia con la carica del suo amore e con la sua esigenza di comprometterci totalmente .  Credendo noi vi aderiamo con libera scelta e facciamo nostra la sua esigenza .  Tale adesione impegnativa Giovanni la chiama amore .  Sulla scia della teologia deuteronomistica anch'egli definisce l'amore per Dio in termini di obbedienza .  Ne consegue che amare il Dio della rivelazione cristiana comporterà necessariamente e indissolubilmente amarci gli uni gli altri : " Questo è il comandamento che abbiamo da lui : chi ama Dio , ami anche il suo fratello " (1Gv 4,21) ;  " Se uno dicesse : Io amo Dio , e odiasse il fratello , è un mentitore " (1Gv 4,20) ;  " Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore , come può dimorare in lui l'amore di Dio ? " (1Gv 3,17) .  Non c'è confusione , né riduzione dell'uno all'altro , ma connessione inscindibile .  Dice molto bene Bultmann : " I due comandamenti : amare Dio e amare il prossimo , non sono identici , così che l'amore del prossimo sia senz'altro l'amore di Dio . Questo malinteso può affiorare soltanto quando si comprende in senso filantropico l'amore del prossimo , quando si vede nell'uomo un valore a sé , qualcosa di divino . Si è perduto veramente allora il rapporto con Dio sostituendolo con il rapporto con l'uomo : non si può amare Dio , dunque si amano gli uomini e così appunto si ama Dio !  No ! Al contrario il massimo comandamento è questo : Amare Dio , sottomettere nell'obbedienza la propria volontà alla volontà divina . Ed è questo primo comandamento che determina il significato del secondo . In questo senso : l'atteggiamento che io prendo di fronte al prossimo è determinato dall'atteggiamento che io assumo davanti a Dio : come persona obbediente a Dio , la quale vince la propria egoistica volontà e rinuncia alle pretese del suo io , io mi metto di fronte al prossimo , pronto al sacrificio tanto per Dio come per il prossimo . E inversamente il secondo comandamento determina il significato del primo ; amando il prossimo io confermo la mia obbedienza verso Dio (...). Come posso amare il prossimo solo se abbandono totalmente la mia volontà alla volontà di Dio , così posso amare Dio soltanto se voglio ciò che egli vuole , amando veramente il prossimo " .
e. La comunione con il Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo -  Si sa che l'intento di Giovanni nella sua prima lettera è di indicare i criteri conoscitivi e costitutivi della comunione con Dio .  In ultima analisi essi si riducono alla fede e alla carità , o ancor meglio all'amore radicato nell'adesione di fede .  Se Dio è amore - e tale appare nella rivelazione - non può sussistere alcun dubbio in proposito : " Dio è amore ; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui " (4,16) .  Giovanni usa altre espressioni per significare la stessa realtà salvifica , di cui la carità è elemento costitutivo : " dimorare nella luce " , " essere da Dio " , " passare dalla morte alla vita " , " nascere da Dio " , " conoscere Dio " .  S'impone qui la lettura diretta dei passi più significativi : " Chi ama suo fratello , dimora nella luce (...). Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre " (2,10-11) ;  " Chi non pratica la giustizia non è da Dio , né lo è chi non ama il suo fratello " (3,10) ;  " Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita , perché amiamo i fratelli . Chi non ama rimane nella morte " (3,14) ;  " Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio . Chi non ama non ha conosciuto Dio , perché Dio è amore " (4,7-8) .  In altre parole , la salvezza dell'uomo non si trova altrove , né consiste in altra cosa .  E' sulla via dell'amore che giungiamo all'autenticità della nostra esistenza . Siamo vivi in senso vero soltanto amando i fratelli come Cristo ci ha amato e con lo stesso amore del Padre .  Giaciamo invece nella morte se siamo estranei all'amore .  Allo stesso modo , ma sul versante teologico , è l'amore dei fratelli che determina la verità della nostra conoscenza di Dio .  In rapporto al Padre di Gesù Cristo teismo e ateismo umano trovano la loro esatta configurazione sulla base della presenza e assenza della carità fraterna .





Amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo



" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".
E' questa la definizione più semplice ed universale di " Amore Cristiano ". Tutte le altre possibili definizioni di amore cristiano derivano da questa. Ripetiamola nella sua chiarezza :
" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".
Seguiranno ora alcuni spunti di riflessione sull'amore cristiano che spero siano sufficienti a delineare alcune caratteristiche essenziali del vero amore insegnatoci da Gesù Cristo a costo della sua vita , amando tutti noi fino alla morte in croce .




Partiamo da Giovanni che nel suo Vangelo e nella sua Prima Lettera ha espresso più di tutti gli altri del Nuovo Testamento la riflessione sull'amore cristiano. Le linee guida della sua esposizione sono le seguenti :
1) Dio è amore : si legge nel Vangelo "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio suo, l'unigenito, perché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna(Gv 3,16) ; e nella Prima Lettera "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 4,9-10) ; e ancora "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi" (1Gv 3,16) , "Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi" (1Gv 4,16) , da ciò si evince che Dio è amore e che nella fede si genera nel cuore dei cristiani l'amore di Dio.
2) L'esigenza di vivere nell'amore : dalla rivelazione dell'amore di Dio si passa all'amore reciproco con gli altri "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio" (1Gv 4,7) ; "Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1Gv 4,11) ; e in riferimento all'amore di Gesù "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16) ; amore cristiano pertanto significa rendersi partecipi nella fede dell'essere di Dio che è amore e che ci è stato rivelato dal suo figlio prediletto Gesù Cristo. L'amore di Dio per il mondo si riflette nei credenti come amore per il prossimo.
3) Il comandamento di Gesù : l'amore cristiano si chiarisce nel nuovo comandamento formulato da Gesù  "Vi do un comandamento nuovo: come io ho amato voi, così voi amatevi a vicenda" (Gv 13,34) ; "Ecco il mio comandamento: che vi amiate reciprocamente come io ho amato voi" (Gv 15,12) ; "Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici" (Gv 15,13) . In Cristo tutta l'umanità entra nel piano salvifico di Dio, si predispone a ricevere la  luce dello Spirito Santo, partecipa dell'amore di Dio.
4) Chi ama Dio ama anche il fratello : Il Padre rivelandosi nel Figlio come puro amore per il mondo coinvolge tutta l'umanità nell'amore reciproco , infatti scrive Giovanni  "Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello" (1Gv 4,21) ; "Se uno dicesse: io amo Dio, e odiasse il fratello, è un mentitore" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che l'amore cristiano si alimenta nell'amore verso Dio e nel compiere la sua volontà , tale volontà significa servizio verso il prossimo così come Gesù Cristo si è sacrificato per noi per servire la volontà del Padre : in tal senso la volontà di Dio è volontà d'amore.
5) La comunione con il Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo : l'amore cristiano è radicato nell'adesione di fede , si legge in Giovanni "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui" (1Gv 4,16) ; "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (1Gv 3,14) ; "Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1Gv 4,7-8).  Solo con l'esperienza dell'amore cristiano la nostra vita diviene autentica , soltanto amando i nostri fratelli come Cristo ci ha amato e con lo stesso amore del Padre saremo al servizio della verità.
Concludiamo la riflessione giovannea con un aspetto fondamentale dell'amore cristiano : la gratuità dell'amore divino . "In questo sta l'amore: non noi amammo Dio, ma egli amò noi e inviò il Figlio suo ad espiare per i nostri peccati" (1Gv 4,10) ; "Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, l'unigenito, affinché ognuno che crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Noi rendendoci partecipi dell'amore di Dio nei confronti del prossimo diventeremo testimoni della gratuità del suo amore.




Affrontiamo ora più in dettaglio un aspetto dell'amore cristiano in riferimento alla " pratica della Carità fraterna ". Illuminante a riguardo è il "Diario Spirituale" di anonimo pubblicato a Napoli nel 1843.
La pratica della Carità fraterna si può suddividere in tre modalità così come descritto nel Diario Spirituale :
1) Pratica della Carità fraterna ne' pensieri :
Non formar mai cattivo concetto di veruno . Cioè non ammettere giudizj , sospetti , riflessioni , o altri pensieri , che tirino a toglierti , o sminuirti in qualche modo la buona opinione del tuo prossimo . Chi giudica male del prossimo , dicea S. Francesco di Sales , è simile alla sanguisuga , che cava dal corpo il sangue più marcioso , lasciandone il puro , né vi è contrassegno più infallibile di un'Anima viziosa , che l'inclinazione di giudicare , e parlar male de' prossimi . Di quà nascono i primi raffreddamenti della Carità . E molti non arrivano mai all'acquisto di essa , per non esser vigilanti in questo quanto conviene . E' comune sentimento de' Santi , di non impicciarsi ne' fatti altrui senza gran necessità , ma o interpretarli in bene , o sospendere almeno il giudizio , e lasciarli come stanno innanzi al Signore .
2) Pratica della Carità fraterna nelle parole :
Non mormorare mai di nessuno , incolpandolo a torto , scoprendo , aggravando , o rammemorando i suoi difetti , ancorché pubblici ; né sentirne ragionar volentieri , o inducendo altri a ragionare , o anche scoprendo i sinistri giudizj e sospetti , che avessi da lui , e discorrendone in qualunque altra maniera , che possa oscurare , o sminuire anche leggermente la di lui fama .
3) Pratica della Carità fraterna nelle opere :
Il bene , che fai , fallo con buono modo . Onde quando vorrai sopportare alcuno , compatirlo , sovvenirlo , condiscendergli , concedergli , o negargli qualche cosa ; t'hai da studiare di farlo sempre con buon modo ; cioè con volto gioviale , con parole affabili , e con espressioni cordiali e sincere , dalle quali colui venga a conoscere , che quel bene , che gli fai , glielo fai di buon cuore . Questo è quel che si dice il fiore della Carità , il quale fa , ch'ella si renda soprammodo accetta , ed incateni i cuori di tutti . Vale più , e comunemente si fa più conto del buon modo , con cui si fa il servizio , che non dello stesso servizio , talmente che anche le medesime negative piacciono quanto son date con buon modo .
Concludo la breve argomentazione sulla "pratica della Carità fraterna" come attività essenziale e fondante l'amore cristiano con questa ultima citazione dal Diario Spirituale :
 Se vuoi un ottimo mezzo per praticar sempre e con facilità la Carità fraterna , hai da piantare bene nel tuo cuore due massime , e con esse regolarti nelle occorrenze , e sono le seguenti :
I - FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE UNO VORREBBE CHE FOSSE FATTO A SE .
II - TUTTO QUELLO CHE SI FA AGLI UOMINI , SI FA ALLO STESSO DIO .
Il modo di servirsi di esse è questo . Ogni volta che si presenta l'occasione di praticare la Carità verso d'alcuno , dir tra se stesso : Se ti trovassi ai piedi di costui , come vorresti essere trattato ?  Avresti a caro che uno ti facesse questo ?  ovvero : Se vedessi Cristo posto nel caso di costui , che faresti ?  Avverti , che quello che fai a quegli , lo fai a Dio , di cui , quello è un'immagine .




Articoliamo ora meglio la relazione intercorrente nell'amore cristiano tra l'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo.
In tutto il Nuovo Testamento l'amore del prossimo appare indissociabile dall'amore di Dio , sempre nel Vangelo di Giovanni si legge "Chi non ama il fratello che vede, non può amare quel Dio che non vede" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che esiste per l'amore cristiano un solo comandamento ed un solo amore. L'amore verso il prossimo è l'essenza dell'amore cristiano , in esso si rivela il vero amore inteso come imitazione dell'amore stesso di Dio. Come Dio in Cristo suo Figlio ha amato il prossimo così il cristiano credente ama il proprio fratello , manifestando che in lui questo vero amore cristiano è generato dallo Spirito di Dio.
L'amore cristiano , inteso dunque ad immagine di Dio che dona gratuitamente il proprio Figlio per la salvezza dei peccatori , si pone con una caratteristica di universalità ed integralità , scavalcando qualsiasi barriera razziale o sociale nel rispetto assoluto della persona , estendendosi paradossalmente anche ai nemici ed ai propri persecutori.
Da ciò ne deriva un altro aspetto fondamentale dell'amore cristiano : il perdono senza limiti (Mt 18,21s) . Il cristiano è pronto a perdonare di cuore al proprio fratello il torto subito , così come il Padre con la sua misericordia divina perdona a noi i nostri peccati . Anche qui nel rapporto con il prossimo si manifesta il vero amore cristiano ad imitazione dell'amore di Dio.
L'amore cristiano è paziente , è umile ,  rende bene per male (Rm 12,14-21) , il credente rinunzia al suo egoismo per vivere al servizio del prossimo e della volontà di Dio. Nel suo "inno alla carità" intesa come vero amore cristiano Paolo scrive "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta , non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor 13). Scrive anche che senza l'amore cristiano nulla ha valore , che solo la carità sopravvivrà e che noi amando come Cristo ci renderemo già partecipi di una realtà divina eterna , edificando la Chiesa e preparandoci per l'unione con il prossimo in Dio.







Infine un breve accenno all'amore cristiano come riflesso dell'amore intratrinitario , ovvero amore cristiano come immagine dell'amore tra le tre persone divine della Santissima Trinità : il Padre , il Figlio e lo Spirito Santo , amore che risulta comprensibile nell'attuarsi della sua missione e opera. A tal riguardo concludo con una citazione dal Catechismo della Chiesa Cattolica , dove si parla della Professione di Fede :

257 « O lux, beata Trinitas et principalis Unitas – O luce, Trinità beata e originaria Unità! ». 317 Dio è eterna beatitudine, vita immortale, luce senza tramonto. Dio è amore: Padre, Figlio e Spirito Santo. Dio liberamente vuole comunicare la gloria della sua vita beata. Tale è il disegno della « sua benevolenza » (Ef 1,9), disegno che ha concepito prima della creazione del mondo nel suo Figlio diletto, « predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo » (Ef 1,5), cioè « ad essere conformi all'immagine del Figlio suo » (Rm 8,29), in forza dello « Spirito da figli adottivi » (Rm 8,15). Questo progetto è una « grazia che ci è stata data... fin dall'eternità » (2 Tm 1,9) e che ha come sorgente l'amore trinitario. Si dispiega nell'opera della creazione, in tutta la storia della salvezza dopo la caduta, nella missione del Figlio e in quella dello Spirito, che si prolunga nella missione della Chiesa. 318
258 Tutta l'Economia divina è l'opera comune delle tre Persone divine. Infatti, la Trinità, come ha una sola e medesima natura, così ha una sola e medesima operazione. 319 « Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono tre principi della creazione, ma un solo principio ». 320 Tuttavia, ogni Persona divina compie l'operazione comune secondo la sua personale proprietà. Così la Chiesa rifacendosi al Nuovo Testamento 321 professa: « Uno infatti è Dio Padre, dal quale sono tutte le cose; uno il Signore Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose; uno è lo Spirito Santo, nel quale sono tutte le cose ». 322 Le missioni divine dell'incarnazione del Figlio e del dono dello Spirito Santo sono quelle che particolarmente manifestano le proprietà delle Persone divine.
259 Tutta l'economia divina, opera comune e insieme personale, fa conoscere tanto la proprietà delle Persone divine, quanto la loro unica natura. Parimenti, tutta la vita cristiana è comunione con ognuna delle Persone divine, senza in alcun modo separarle. Chi rende gloria al Padre lo fa per il Figlio nello Spirito Santo; chi segue Cristo, lo fa perché il Padre lo attira 323 e perché lo Spirito lo guida. 324
260 Il fine ultimo dell'intera economia divina è che tutte le creature entrino nell'unità perfetta della Beatissima Trinità. 325 Ma fin d'ora siamo chiamati ad essere abitati dalla Santissima Trinità. Dice infatti il Signore: « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23):
« O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi completamente, per stabilirmi in te, immobile e serena come se la mia anima fosse già nell'eternità; nulla possa turbare la mia pace né farmi uscire da te, o mio Immutabile, ma che ogni minuto mi porti più addentro nella profondità del tuo mistero! Pacifica la mia anima; fanne il tuo cielo, la tua dimora amata e il luogo del tuo riposo. Che io non ti lasci mai sola, ma che sia lì, con tutta me stessa, tutta vigile nella mia fede, tutta adorante, tutta offerta alla tua azione creatrice ». 326 S.Elisabetta della Trinità.






Fonti testo :  
Scritti e appunti dell'autore Carlo Sarno .
La Bibbia della CEI , edizioni Marietti , Torino , 1980 .
Nuovo Dizionario di Teologia , a cura di Giuseppe Barbaglio e Severino Dianich , ed. Paoline , Torino , 1985 .
Catechismo della Chiesa Cattolica : www.vatican.va
DIARIO SPIRITUALE , di autore anonimo , Tipografia Paci , Napoli , 1843 . Il testo completo è su ARTCUREL

Riferimenti bibliografici :
(1) J. Guillett , brano tratto dalla voce ' Dio ' del dizionario teologico-biblico , appendice della Bibbia della CEI , ed. Marietti .
(2) J. Guillett , brano tratto dalla voce ' Spirito di Dio ' del dizionario teologico-biblico , appendice della Bibbia della CEI , ed. Marietti .
(3) A. George e P. Grelot , brano tratto dalla voce ' Carità ' del dizionario teologico-biblico , appendice della Bibbia della CEI , ed. Marietti  .
(4) G. Barbaglio , brano tratto dalla voce " Carità " del Nuovo Dizionario di Teologia , ed. Paoline .







lunedì, luglio 01, 2019

Architettura Organica è Architettura con Amore, di Carlo Sarno



Carlo Sarno
Architettura Organica è Architettura con Amore

Organic Architecture is Architecture with Love



Casa sulla Cascata, di Frank Lloyd Wright

Introduzione :

Per parlare del rapporto esistente tra "Architettura Organica" e "Amore" è bene definire prima i due concetti e poi descrivere le modalità della sinergia e identificazione dei due termini che danno origine ad una vera Architettura Organica - creativa, sociale e naturale - rispettosa della dignità e libertà della persona umana e dell'ambiente.
Come premessa al discorso sull'identità esistente tra l'Architettura Organica e l'Amore giungono a proposito alcune frasi emblematiche del grande architetto Frank Lloyd Wright , tratte dal suo famoso libro " Testamento " : "...La vita è pienezza d'amore quando è normale rispetto all'essere umano , e ciò tanto nel campo delle idee , o nella natura degli edifici , quanto nel comportamento , ...se intendete praticare il culto della vita nel disordine del mondo contemporaneo , rammentate la profezia dell'Uomo per eccellenza : " Il Regno di Dio è dentro di voi " . Potrete raggiungere il Dio che è dentro di voi attraverso il culto della Natura , attraverso la semplice rivelazione della vostra stessa natura , ... L'architetto artista sarà un uomo ispirato dall'amore per la natura della Natura , e conoscerà che non l'uomo è fatto per l'architettura ma l'architettura per l'uomo . Non vedrà mai nel mestiere dell'architetto un affare , ma sempre una religione , fondamentale per il benessere e la cultura dell'umanità , come al suo primo livello è sempre stata ".
Risulta palese da queste brevi citazioni la centralità del concetto di Amore nel pensiero di Frank Lloyd Wright e la sua interrelazione con l'Architettura Organica. Ed è facile , al pari dell'esempio di Wright , nello sfogliare scritti di altri architetti organici di tutti i tempi , trovare frasi e pensieri connessi con il principio dell'Amore.


Frank Lloyd Wright con i suoi collaboratori.


Che significa Architettura Organica :

L'Architettura Organica è spazio per la vita libera , creativa , gioiosa e sociale dell'uomo e si sviluppa con amore verità e libertà in continuità organica dall'interno all'esterno "ab intra ad extra", dalla vita interiore che si svolge nello spazio all'ambiente esterno, in armonia con le condizioni del proprio essere, con la natura e con Dio.
Lo spazio organico è flessibile e in movimento , in evoluzione sintropica , come la vita all'interno di esso ed il processo generativo organico crea un locus unico , sociale e irripetibile in cui il dialogo creativo con l'ambiente naturale e antropico circostante genera uno spazio ecorganico e sinergetico.
L'Architettura Organica è sempre nuova perché è senza stile , unica e irripetibile , in quanto legata all’Uomo , al Luogo e al Tempo tre variabili che non si ripetono mai. Pertanto l'Architettura Organica non è uno stile , ma una nuova visione del mondo contemporaneo che rispetta l’uomo e la natura nella sua essenza più profonda.
L'integrità organica è armonia della verità come bellezza della molteplicità equilibrata nella biodiversità , quindi la composizione organica è sintropia e unità nella diversità conservando l'armonia tra le parti e dove la bellezza organica è rappresentazione armonica della finalità.
L'Architettura Organica nasce sempre dalla vita intesa come integrità , libertà , fraternità , armonia , bellezza , gioia e amore , mentre il buon vivere, la fraternità universale e la felicità dell'abitare sono il fine dello spazio organico sistemico.
L'Architettura Organica è la vera Architettura , non è uno stile ma è legata alla vera Tradizione dell'abitare, che è esistita da sempre e sempre esisterà fin quando l'uomo vorrà con amore, verità ed integrità costruire il suo spazio-tempo esistenziale in armonia con la natura e con Dio.

(segue ora un testo tratto dall'articolo Architettura Organica Contemporanea, di Carmine e Carlo Sarno)
"Io dichiaro che è giunta per l'architettura l'ora di riconoscere la sua natura, di comprendere che essa deriva dalla vita e ha per scopo la vita come oggi la viviamo, di essere quindi una cosa intensamente umana". Con questa frase Frank Lloyd Wright , fondatore dell’Architettura Organica, coglie il nucleo principale di questo nuovo modo di fare architettura. Non più spazi, forme architettoniche, funzioni, decorazioni, slegate dalla vita , ma tutto strettamente connesso con essa. Una vita intesa nel suo senso più pieno del termine, naturale e spirituale, individuale e come partecipazione alla civiltà.
L’Architettura Organica pone a fondamento del suo operare la dignità dell’essere umano, un uomo libero, creativo, responsabile che ha diritto ad uno spazio a scala umana che lo aiuti a crescere, a manifestare le sue potenzialità.
In questo l’architettura classica ( egiziana, greca, azteca, ecc. ) è deficitaria, esalta un concetto astratto di uomo subordinato ad un potere assoluto dall’alto , religioso e politico. Anzi si può ben dire che quasi tutta l’architettura celebrativa del passato ha cercato di disintegrare l’individuo come persona, impressionandolo con il gigantismo, l’opulenza, la ricchezza smodata.
Con l’arrivo dell’Architettura Organica questo scenario viene ribaltato: l’uomo come persona individuale unica e preziosa , così come annunciato nel Vangelo di Gesù Cristo, torna al centro dell’architettura. “ All’architettura non occorre monumentalità, se non quella che è insita nella bellezza naturale “ diceva Wright. E’ per questo uomo libero, cosciente, democratico, creativo, che dobbiamo oggi progettare nel rispetto della natura e della sua spiritualità.
Per questi motivi l’Architettura Organica si sviluppa dall’interno all’esterno, dalla vita interiore, che si svolge nello spazio, all’ambiente esterno.
L’Architettura Organica è una sola cosa con la natura circostante, è indigena, come rispetta la vita interiore così rispetta la natura che circonda l’opera architettonica, dialoga con essa in continuità spaziale interno/esterno, arricchisce il genius loci. L’opera di Architettura Organica è parte del luogo in cui è collocata, non è una struttura giustapposta al sito, è integrata nella natura.
L’opera organica è un vero organismo, dove la parte sta al tutto come il tutto sta alla parte, in una maniera sistemica, armonica e vitale. L’armonia per l’Architettura Organica è essenziale, l’opera è sempre una composizione armonica tra le parti e la natura circostante.
L’Architettura Organica è armonia, bellezza, espressione gioiosa della vita, serena, sicura, romantica, essa stimola la mente e l’immaginazione in modo creativo.
L’Architettura Organica è senza stile, unica e irripetibile, in quanto legata all’uomo, al luogo e al tempo, tre variabili che non si ripetono mai. Pertanto l’Architettura Organica non è uno stile, ma una nuova visione del mondo che rispetta l’uomo e la natura nella sua essenza più profonda.
In tal senso l’Architettura Organica, così come qui la si intende, si pone a fondamento e madre di tutte quelle architetture rispettose della natura: architettura sostenibile, arcologia, architettura alternativa, architettura ecologica, bioarchitettura, ecc.. L’Architettura Organica è la radice di tutte queste nuove tendenze “naturalistiche” , la vera filosofia di fondo, lega il rispetto della natura alla crescita dell’individuo come persona e parte della civiltà, aiuta a non cadere in settorialismi che snaturano l’architettura dalla sua essenza profonda di lievito positivo per la civiltà umana.
Frank Lloyd Wright prima, poi Bruce Goff , sono stati i due architetti che hanno posto i principi fondamentali dell’Architettura Organica , una architettura creativa e irripetibile che non ha stile ma solo processi poetici generativi comuni.
Poiché la vera Architettura Organica è sempre in divenire rispetto all’uomo, al luogo e al tempo, oggi, in una civiltà in pieno rinnovamento dal campo conoscitivo a quello tecnologico e sociale, è necessaria una ‘Architettura Organica Contemporanea’ adeguata alle nuove condizioni dell’uomo, ad una nuova sensibilità, pur conservando i suoi principi ed i suoi valori fondamentali. La vera Architettura Organica segue la vita ed i suoi cambiamenti e non si lascia cristallizzare in uno stile. Wright ha operato nel suo tempo anche se da profeta di una nuova architettura, oggi l’epoca è diversa e dobbiamo creare una Architettura Organica Contemporanea per la nostra vita.



La Via Crucis di Gesù Cristo segno dell'Amore di Dio e nostra salvezza.


Che significa Amore :

Per definire l'Amore farò riferimento alla esperienza religiosa cristiana cattolica, all'Amore Cristiano, che vede nella incarnazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, e nel Vangelo la rivelazione di Dio come Verità e Amore.
Ciò non vuole assolutamente escludere tutte quelle altre esperienze religiose dell'Amore che, benché formulate in altri termini, parlano della carità e fraternità universale.
L'Amore è una esperienza profonda e personale dell'animo umano che accomuna tutti i popoli ed etnie, una esperienza universale - quella dell'Amore - che travalica ogni possibile distinzione umana.

" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".

E' questa la definizione più semplice ed universale di " Amore Cristiano ". Tutte le altre possibili definizioni di Amore cristiano derivano da questa. Ripetiamola nella sua chiarezza :

" Amore Cristiano : significa amare Dio e il prossimo come Gesù Cristo ".

Seguiranno ora alcuni spunti di riflessione sull'amore cristiano che spero siano sufficienti a delineare alcune caratteristiche essenziali del vero Amore insegnatoci da Gesù Cristo a costo della sua vita , amando tutti noi fino alla morte in croce .
Partiamo da Giovanni che nel suo Vangelo e nella sua Prima Lettera ha espresso più di tutti gli altri del Nuovo Testamento la riflessione sull'Amore cristiano. Le linee guida della sua esposizione sono le seguenti :
1) Dio è Amore : si legge nel Vangelo "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio suo, l'unigenito, perché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16) ; e nella Prima Lettera "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 4,9-10) ; e ancora "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi" (1Gv 3,16) , "Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amormore e che nella fede si genera nel cuore dei cristiani l'Amore di Dio.
2) L'esigenza di vivere nell'Amore : dalla rivelazione dell'Amore di Dio si passa all'Amore reciproco con gli altri "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio" (1Gv 4,7) ; "Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1Gv 4,11) ; e in riferimento all'amore di Gesù "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16) ; Amore cristiano pertanto significa rendersi partecipi nella fede dell'essere di Dio che è Amore e che ci è stato rivelato dal suo figlio prediletto Gesù Cristo. L'Amore di Dio per il mondo si riflette nei credenti come Amore per il prossimo.
3) Il comandamento di Gesù : l'Amore cristiano si chiarisce nel nuovo comandamento formulato da Gesù "Vi do un comandamento nuovo: come io ho amato voi, così voi amatevi a vicenda" (Gv 13,34) ; "Ecco il mio comandamento: che vi amiate reciprocamente come io ho amato voi" (Gv 15,12) ; "Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici" (Gv 15,13) . In Cristo tutta l'umanità entra nel piano salvifico di Dio, si predispone a ricevere la luce dello Spirito Santo, partecipa dell'Amore di Dio.
4) Chi ama Dio ama anche il fratello : Il Padre rivelandosi nel Figlio come puro Amore per il mondo coinvolge tutta l'umanità nell'amore reciproco , infatti scrive Giovanni "Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello" (1Gv 4,21) ; "Se uno dicesse: io amo Dio, e odiasse il fratello, è un mentitore" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che l'Amore cristiano si alimenta nell'Amore verso Dio e nel compiere la sua volontà , tale volontà significa servizio verso il prossimo così come Gesù Cristo si è sacrificato per noi per servire la volontà del Padre : in tal senso la volontà di Dio è volontà d'Amore.
5) La comunione con il Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo : l'Amore cristiano è radicato nell'adesione di fede , si legge in Giovanni "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui" (1Gv 4,16) ; "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (1Gv 3,14) ; "Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1Gv 4,7-8). Solo con l'esperienza dell'Amore cristiano la nostra vita diviene autentica , soltanto amando i nostri fratelli come Cristo ci ha amato e con lo stesso amore del Padre saremo al servizio della verità.
Concludiamo la riflessione giovannea con un aspetto fondamentale dell'Amore cristiano : la gratuità dell'Amore divino . "In questo sta l'amore: non noi amammo Dio, ma egli amò noi e inviò il Figlio suo ad espiare per i nostri peccati" (1Gv 4,10) ; "Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, l'unigenito, affinché ognuno che crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Noi rendendoci partecipi dell'Amore di Dio nei confronti del prossimo diventeremo testimoni della gratuità del suo Amore.
Articoliamo ora meglio la relazione intercorrente nell'Amore cristiano tra l'Amore verso Dio e l'Amore verso il prossimo.
In tutto il Nuovo Testamento l'Amore del prossimo appare indissociabile dall'Amore di Dio , sempre nel Vangelo di Giovanni si legge "Chi non ama il fratello che vede, non può amare quel Dio che non vede" (1Gv 4,20) . Da ciò se ne deduce che esiste per l'Amore cristiano un solo comandamento ed un solo Amore. L'Amore verso il prossimo è l'essenza dell'Amore cristiano , in esso si rivela il vero Amore inteso come imitazione dell'Amore stesso di Dio. Come Dio in Cristo suo Figlio ha amato il prossimo così il cristiano credente ama il proprio fratello , manifestando che in lui questo vero Amore cristiano è generato dallo Spirito di Dio.
L'Amore cristiano , inteso dunque ad immagine di Dio che dona gratuitamente il proprio Figlio per la salvezza dei peccatori , si pone con una caratteristica di universalità ed integralità , scavalcando qualsiasi barriera razziale o sociale nel rispetto assoluto della persona , estendendosi paradossalmente anche ai nemici ed ai propri persecutori.
Da ciò ne deriva un altro aspetto fondamentale dell'Amore cristiano : il perdono senza limiti (Mt 18,21s) . Il cristiano è pronto a perdonare di cuore al proprio fratello il torto subito , così come il Padre con la sua misericordia divina perdona a noi i nostri peccati . Anche qui nel rapporto con il prossimo si manifesta il vero Amore cristiano ad imitazione dell'Amore di Dio.
L'Amore cristiano è paziente , è umile , rende bene per male (Rm 12,14-21) , il credente rinunzia al suo egoismo per vivere al servizio del prossimo e della volontà di Dio. Nel suo "inno alla carità" intesa come vero Amore cristiano S. Paolo scrive "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta , non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor 13). Scrive anche S. Paolo che senza l'Amore cristiano nulla ha valore , che solo la carità sopravviverà e che noi amando come Cristo ci renderemo già partecipi di una realtà divina eterna , edificando la Chiesa e preparandoci per l'unione con il prossimo in Dio.
Il Cristianesimo provocò un profondo rinnovamento della coscienza dell'uomo e dei suoi sentimenti : la carità , la pietà , la fede , la speranza , l'umiltà generosa , il pentimento , l'amore . Il cristiano crede nell'uguaglianza tra gli uomini e nella necessità di un cambiamento dell'ordine sociale , crede nella solidarietà e nella sua attività è sorretto da uno slancio continuo verso il meglio . L'uomo , imitando il Cristo , trasforma la realtà in vista della realizzazione e costruzione dell'universo di Dio Amore .


Chiesa dell'Autostrada, di Giovanni Michelucci.


Architettura Organica è Architettura con Amore :

La finalità principale dell’Architettura Organica è la realizzazione dell’Amore di Dio nel mondo. Ciò significa che l’Architettura è buona ed organica quando scaturisce da un atto di amore che concorre al buon vivere ed al buon abitare e, quindi, alla libera e vera espressione di buoni sentimenti e buone azioni.
Nella fede cristiana l'Amore è l'essenza di Dio che si manifesta anche nella creazione . Anche per l'Architettura intesa come creazione poetica l'essenza dell'architetto si manifesta nel suo Amore . Tutte le opere d'arte nascono da un intenso sentimento di Amore . L'Architettura Organica intesa come Amore è " luce " . Il principio dell'Amore illumina tutte le buone opere dell'umanità .
L'Amore cristiano è un principio attivo , si fonda sul fare , sull'azione , sulla trasformazione : " Fate dunque agli altri tutto ciò che vorreste facciano a voi " . Non più , quindi , un'architettura schizofrenica frutto dell'ambizione e della presunzione di architetti e committenti , bensì un'architettura che emerga spontaneamente dalle " vere " necessità della vita fisica e spirituale dell'uomo.
L'architetto faccia dunque agli altri tutti i progetti come se fossero fatti per lui : questa la norma . Non pensare più agli altri come a degli esseri astratti , ma vedere nel prossimo la propria persona e cogliere nella soddisfazione degli altri la propria felicità . La carità è la virtù che conduce gli uomini all'Amore verso Dio e verso il prossimo e che si realizza con opere di assistenza morale e materiale . Una " buona " progettazione , una " buona " Architettura Organica è carità . La vera carità cristiana non solo rende saggio e giusto colui che la pratica , ma fa di lui un " lievito " , un fermento di trasformazione e di progresso della società . Una vera Architettura Organica è lievito per la civiltà .
Nell'Antico Testamento della Bibbia così si legge (Prov.24,3/4) :
" Con la sapienza si costruisce la casa,
con la prudenza si rende salda,
con la scienza (e l'arte) si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e desiderabili " ,
e dopo la Parola del Vangelo possiamo aggiungere:
" e con l'amore si vive, si abita, si progetta e si costruisce organicamente in maniera sostenibile e naturale ".
La verità dell'architettura è lo spazio naturale e sociale ad immagine dell'ambiente spirituale, uno spazio organico sintropico dell'uomo inteso come carità universale nella biodiversità.
Vitruvio, nell'età dell'impero romano, nel suo trattato 'Dell'Architettura' sentenziò che qualsiasi opera architettonica ha tre requisiti fondamentali: la firmitas, la utilitas e la venustas, cioè rispettivamente la solidità, l'utilità e la bellezza; nel libro I°, cap.3 scrisse :" Solidità, quando le fondamenta costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all'uso; bellezza, quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosa proporzione delle parti ottenuta con adeguato calcolo delle simmetrie ".
Con l'avvento della Parola del Vangelo possiamo aggiungere alle tre categorie classiche una quarta che le completa e le finalizza ad un progetto creativo organico di respiro universale :" la Caritas ".
Scrisse S.Paolo nella I° lettera ai Corinzi :" La carità è paziente, è benigna la carità, non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. ".
La carità rende partecipe l'Architettura Organica della vita spirituale, la libera , la proietta in una dimensione sovrastorica sintropica sebbene ancorata ai bisogni dell'ecosistema e della collettività: una vera Architettura Organica è una provvidenziale fioritura per la civiltà. L'Architettura Organica nasce sempre dalla sapienza del cuore dell'uomo.
Il fondamento dell'Architettura Organica è l'Amore, e poiché Dio è Amore, il fondamento dell'Architettura Organica è Dio.
Dio è la misura, la proporzione ed il fondamento della buona Architettura Organica intesa come opera caritatevole verso il prossimo e la natura. E’ l’Amore di Dio che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti , dei costruttori e dei progettisti genera una buona architettura, organica alla vita. L'Amore nell'Architettura Organica è sintropia , fraternità , carattere , gioia e bellezza.
La buona Architettura si fonda sulla carità universale. Da sempre l’Architettura ha avuto un dialogo con l’Amore, ma adesso è giunta l’ora di porre chiaramente la carità di Dio a fondamento del ‘fare bene’ in architettura.
L’essere umano ha bisogno di vivere con Dio, di esprimere la realtà di Dio, di comunicare la realtà di Dio.
Dio è inconoscibile: Gesù, parola viva di Dio ce lo ha rivelato. Noi immersi nel peccato possiamo intravedere la pura realtà di Dio mediante la grazia e la nostra fede.
Nel medioevo l’arte, l’architettura e la cultura in generale contribuivano a divulgare il Vangelo. Bisogna recuperare questo ruolo perduto dell’arte e della cultura. Il vero architetto è colui che coniuga l’intuizione mistica con l’intuizione artistica e scientifica. La vera Architettura Organica è quella che ci parla del mistero di Dio. Il vero architetto opera illuminato dallo Spirito Santo. L’intuizione può pervenire ad espressioni pure che possono rappresentare la pura realtà di Dio.
Occorre ricercare nell’Architettura le forme, le relazioni, le funzioni, le tecnologie, le combinazioni cromatiche, le geometrie e proporzioni, i contenuti, i simboli, ecc. che possono esprimere organicamente le connessioni proprie al messaggio evangelico.
Il principio dell'Amore si realizza nelle opere di Architettura Organica : soltanto in una caritatevole architettura può manifestarsi armoniosamente una vita caritatevole . Una casa , una città può determinare e suggerire comportamenti superficiali , egoistici , viziati oppure , al contrario , può suscitare partecipazione , amore , carità , operosità .
L’Architettura Organica non può esistere senza Dio, è presenza di Dio, ha un solo significato: quello di esprimere la realtà di Dio. Architettura come carità significa architettura come amore verso Dio e verso il prossimo alla maniera di Gesù.
La buona Architettura , la vera Architettura Organica dell'uomo è espressione di buoni sentimenti, promuove l'Amore come partecipazione sostenibile alla vita in tutte le sue forme ( paradigma ecologico sintropico ), diffonde la vera libertà, la biodiversità, è creativa , è bella, è raggiante di gioia , è ecologica, è sinergetica , è sociale , è congruente con il buon vivere ed il buon abitare. E' l'Amore che agendo nella realtà, nel cuore degli abitanti, dei costruttori e dei progettisti, genera buona Architettura e, quindi, un ecorganico ambiente naturale, sociale e spirituale per la vita dell'uomo.
L’Amore è il nuovo orizzonte suggerito ai costruttori e abitanti dall’Architettura Organica. Tutta la buona Architettura deve essere permeata dal principio dell’Amore , quindi rivolta al bene e pertanto alla crescita positiva dell’umanità.
In ogni intervento architettonico bisogna sempre tentare , malgrado i vincoli economici, legislativi, ambientali e culturali , di raggiungere il maggior grado di buon vivere e di buon abitare mediante una buona progettazione e costruzione che tenga conto della partecipazione degli utenti all’opera da costruire.
Una buona opera organica di Architettura nasce da un rapporto organico , articolato e sincero di amore tra i diversi attori che concorrono alla sua realizzazione: dall’architetto all’imprenditore , dagli utenti agli operai , ecc..
In definitiva, una buona Architettura Organica è " un Atto di Amore che nasce da una Storia di Amore ".



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Carlo Sarno

Organic Architecture is Architecture with Love




Introduction :

In order to speak about the existing relationship between "Organic Architecture" and "Love" it is well to define the two concepts before and then to describe to the modalities of the synergy and identification of the two terms that give to origin to one true Organic Architecture - creative, social and natural - that respects the dignity and freedom of the human person and the environment. As premised to the speech on the existing identity between the Organic Architecture and Love come on purpose some emblematic phrases of the great architect Frank Lloyd Wright, from its famous book "Testament": "... the life is love fullness when he is normal regarding the human being, and that as well as in the field of the ideas, or in the nature of the buildings, how much in the behavior... if you want to practice the cult of the life in the disorder of the contemporary world, reminde the prophecy of the Man for excellence: "the Kingdom of God is within you". You will be able to catch up the God that is within you through the cult of the Nature, through the simple revelation of your same nature... The architect artist will be a man inspired from the love for the nature of the Nature, and will know that the man is not made for the architecture but the architecture for the man. He will never see in the trade of the architect a business, but always a religion, fundamental for the well-being and the culture of the humanity, as to its first level always he has been ". The centrality of the concept of Love in the thought of Frank Lloyd Wright and its interrelation with the Organic Architecture turns out evident from these short citations. And it is easy, to the par of the example of Wright, reading other organic architects of all times, to find phrases and thoughts connected with the principle of the Love.


What does “Organic Architecture” mean? :

The Organic Architecture is space for free , creative , joyous and social life of the man and is developed with love verity and freedom in organic continuity from the inside to the outside "ab intra ad extra", from the interior life that flows in space to outdoor environment, in harmony with the conditions of its being, with the nature and with God.
The organic space is flexible and in motion , in syntropyc evolution , as the life inside it and the organic generative process creates a unique , social and unrepeatable locus in which the creative dialogue with the natural and anthropic surrounding environment generates an ecorganic and synergetic space.
The Organic Architecture is always new because it is without style, unique and unrepeatable, because is tied to the Man, to the Site and to the Time, three variables that never repeat themselves . So Organic Architecture is not a style, but a new contemporary world vision that respects the man and the nature in the deeper essence.
The organic integrity is harmony of the truth like beauty of the well-balanced variety in the biodiversity, therefore the organic composition is syntropy and unity in the diversity , conserving the harmony among the parts and where the organic beauty is harmonic representation of the finality.
the Organic Architecture is born always from the life understanding like integrity , freedom , fraternity , harmony , beauty , joy and love , while the good living , the universal fraternity and the happiness of living are the purpose of the systemic organic space.
The Organic Architecture is the true Architecture, not a style but the true expression of the Living Tradition. Living Tradition that always existed and will always exist if man wants to construct its existential space-time in harmony with nature and God in a loving, truthful and honest way.

(Follows hour a text drawn from the article “Contemporary Organic Architecture”, by Carmine and Carlo Sarno)
“ I say that now is time for architecture to recognize its nature, to know that comes from life and its aim is the life as today we leave, therefore to be an intensely human thing.” By this sentence Frank Lloyd Wright, founder of Organic Architecture, grasps the principal nucleus of this new way to make architecture. No more spaces, architectural forms, functions, decorations, untied from the life, but all tightly connected to it; a very full life, natural and spiritual, individual and participating to civilization.
Organic architecture foundations is the dignity of the human being, a free creative, responsible man that must have a human scale space that helps him to grow, to show him his potentiality. The classic architecture ( Egyptian, Greek, Azteca, and so on…) is deficit, exalting an abstract concept about a man subordinate to an imposed absolute power, religious and political. Moreover almost all celebrating past architecture has searched for disintegrate the individual as a person, affecting him with giantism, opulence, exceeding wealth.
Organic architecture overturns this scenery: the man as individual person, unique and precious, so that announced in the Gospel, returns in the centre of architecture. “ Architecture doesn’t need monumentality, the only one is natural beauty “ said Wright. It is for this man, free, conscious, democratic, creative, that today we must project respecting his nature and spirituality.
For these reasons organic architecture develops itself from inside to outside, from the interior life that flows in space to outdoor.
Organic architecture and the environment are the same thing. Organic architecture as respects the interior life as respects the nature surrounding architectural work, it talks to nature by means a continuous space inside/outside, enriching the genius loci. The architectural organic work shares the place where it stands, it’s not added to the site, but integrated to nature.
The organic architectural work is a real organism, where the part and the all live together, in a systemic harmonic and vital way. Harmony is essential, the work is always a harmonic composition between the parts and the surrounding nature.
Organic architecture is harmony, beauty, joyful expression of life, serene, safety-catch, romantic, it stimulates the mind and imagination in a creative way.
Organic architecture is without style, unique and unrepeatable, because is tied to the man, to the site and to the time, three variables that never repeat themselves. So organic architecture is not a style, but a new world vision that respects the man and the nature in the deeper essence.
In that way, organic architecture puts itself like foundation and mother of all architectures respecting the nature: sustainable architecture, arcology, alternative architecture, ecology architecture, bioarchitecture and so on…). Organic architecture is the root of all these new “naturalistic” tendencies; the true background philosophy that ties the respect of nature to the individual growth as a person and part of civilization; it helps to avoid compartments that distort architecture from its deep essence like positive leaven for human civilization.
Frank Lloyd Wright first, Bruce Goff after, have been two architects that placed the basic principles of organic architecture, a creative and unrepeatable architecture that has no style but only poetical common generational processes.
As real organic architecture is always changing considering the man, the site and the time, today in a full renewal of civilization whether in the knowledge field or in the social and technological field, we need a “contemporary organic architecture” adequate to the new man’s conditions, to the new sensitiveness, still conserving its principles and fundamental values. The true organic architecture follows the life’s mutations and doesn’t let itself crystallize in a style. Wright was a prophet of a new architecture in his time. Today, the world is different and we must create a contemporary organic architecture for our life.




What does “Love” mean? :
 
In order to define the Love I will make reference to the Christian Love religious experience , that sees in the incarnation of Jesus Christ, Son of God, and in the Gospel the revelation of God like Truth and Love.
That does not want absolutely to exclude all those other religious experiences of the Love that, although formulated in other words, speak about the charity and universal fraternity.
The Love is a deep and personal experience of the human soul that joins all the people and ethnies, one universal experience - that of the Love - than passes every possible human distinction.
"Christian Love: it means to love God and thy neighbour like Jesus Christ ".
This it the simpler and universal definition of "Christian Love". All the other possible definitions of Christian Love derive from this. We repeat it in its clarity:

"Christian Love: it means to love God and thy neighbour like Jesus the Christ ".

Now will follow some cues of reflection on the love Christian that I hope are sufficient to delineate some essential characteristics of the true Love taught to us from Jesus Christ sacrificing its life, loving all we until death in cross.
We leave from John who in its Gospel and its First Letter has expressed more than all the others of the New Testament the reflection on the Christian Love. The lines guide of its exposure are following:
1) God Is Love: you can read in the Gospel " For God so loved the world, that he gave his one and only Son, that whoever believes in him should not perish, but have eternal life " (Gv 3,16); and in the First Letter "In this the love of God was manifested toward us, that God has sent His only begotten Son into the world, that we might live through Him. In this is love, not that we loved God, but that He loved us and sent His Son to be the propitiation for our sins. "(1Gv 4,9-10); and still " Hereby perceive we the love [of God], because he laid down his life for us "(1Gv 3,16)," we have known and believed the love that God has for us. "(1Gv 4,16), from that evince that God is Love and that in the faith the Love of God is generated in the heart of the Christians.
2) The requirement of living in the Love: from the revelation of the Love of God it is passed to the mutual Love with the other " Beloved, let us love one another: for love is of God " (1Gv 4,7); " Beloved, if God so loved us, we ought also to love one another " (1Gv 4.11); and in reference to the love of Jesus " Hereby perceive we the love [of God], because he laid down his life for us: and we ought to lay down [our] lives for the brethren. "(1Gv 3,16); Christian love therefore means to participate in the faith of the being of God that is Love and that it has been revealed from its son dearest Jesus Christ. The Love of God for the world is reflected in the believers like Love for the neighbour.
3) The commandment of Jesus: the Christian Love shows in the new commandment formulated from Jesus " A new commandment I give to you, that you love one another, just like I have loved you; that you also love one another "(Gv 13,34); " This is my commandment, that you love one another, even as I have loved you "(Gv 15,12); " Greater love has no one than this, that a man lay down his life for his friends " (Gv 15,13). In Christ all the humanity enters the plan of salvation of God, gets ready to receive the light of the Saint Spirit, participates of the Love of God.
4) Who loves God loves also the brother: The Father revealing itself in the Son as pure Love for the world has involved all the humanity in the mutual love, in fact John writes " And this commandment have we from him, That he who loveth God love his brother also. "(1Gv 4,21); " If a man say, I love God, and hateth his brother, he is a liar "(1Gv 4,20). From that is deduced that the Christian Love feeds in the Love towards God and completing its will, such will means service towards the neighbour therefore as Jesus Christ has sacrificed itself for us in order to serve the will of the Father: in such sense the will of God is will of Love.
5) The communion with the Father and its Son Jesus Christ: the Christian Love is deep-rooted in the faith adhesion, you can read in John " God is love; and he that dwelleth in love dwelleth in God, and God in him "(1Gv 4,16); " We know that we have passed from death unto life, because we love the brethren. He that loveth not [his] brother abideth in death. "(1Gv 3,14); " every one that loveth is born of God, and knoweth God. He that loveth not knoweth not God; for God is love. " (1Gv 4,7-8). Only with the experience of the Christian Love our life becomes authentic, only loving our brothers as Christ has loved us and with the same love of the Father we will be to the service of the truth.
We conclude the John reflection with a fundamental aspect of the Christian Love: the gratuitousness of the divine Love. " Herein is love, not that we loved God, but that he loved us, and sent his Son [to be] the propitiation for our sins. "(1Gv 4,10); "For God so loved the world, that he gave his one and only Son, that whoever believes in him should not perish, but have eternal life " (Gv 3,16). We participating ourselves of the Love of God in the comparisons of the neighbour we will become witnesses of the gratuitousness of its Love.
Now we articulate better the relation elapsing in the Christian Love between the Love towards God and the Love towards the neighbour. In all the New Testament the Love of the neighbour appears indivisible from the Love of God, always in the John Gospel you can read " for he that loveth not his brother whom he hath seen, how can he love God whom he hath not seen? " (1Gv 4,20). From that it is deduced that exists for the Christian Love a single commandment and a single Love. The Love towards the neighbour is the essence of the Christian Love, in it reveals the true Love like imitation of the same Love of God. As God in Christ its Son has loved neighbour therefore the believing Christian loves just the brother, manifesting true Christian Love is generated from the Spirit of God. The Christian Love, mean therefore to image of God that free donates just the Son for the salvation of the sinners, places itself with one characteristic of universality and integrity, exceeding whichever racial or social barrier in the absolute respect of the person, extending paradoxically also to the enemies and the persecutory. From that an other fundamental aspect of the Christian Love derives: the forgiveness without limits (Mt 18,21s). The Christian is ready to forgive of heart to just the brother the endured wrong, as the Father with its divine mercy forgives we our sins. Also here in the relation with the neighbour manifest the true Christian Love to imitation of the Love of God.
The Christian Love is patient, is humble, renders well in order badly (Rm 12,14-21), the believer renounce to its egoism for living to the service of the neighbour and the will of God. In its "hymn to the charity" meant as true Christian Love S. Paul writes "The charity is patient, is benign the charity; the charity is not envious, is not boasted, does not swell, does not lack respect, does not try its interest, does not get angry, does not memory of the received evil, does not enjoy the injustice, but it is happy of the truth. All it covers, all believes, all hopes, all endures "(1 Cor 13).
Writes also S. Paul who without the Christian Love null has value, than only the Charity will live and that we loving as Christ we will become participates already of one eternal divine reality , building up the Church and preparing us for the union with the neighbour in God.
The Christianity provoked a deep renewal of the conscience of the man and its feelings: the charity, the mercy, the faith, the hope, the generous humility, the repentance, the love. The Christian believes in the equality between the men and in the necessity of a change of the social order, he believes in the solidarity and in its activity he is supported from a continuous impulse towards the best. The man, imitating the Christ, transforms the reality in sight of the realization and construction of the universe of God Love.



Organic Architecture is Architecture with Love :


The main purpose of the Organic Architecture is the realization of the Love of God in the world. That means that the Architecture is good and organic when it gushes from a love action that concurs to the good living and the good to live and, therefore, to the free and true expression of good feelings and good actions.
In the Christian faith the Love is the essence of God that manifest also in the creation. Also for the Architecture like poetics creation the essence of the architect shows in its Love. All the art works are born from an intense feeling of Love. The Organic Architecture mean as Love is "light". The principle of the Love illuminates all the good works of the humanity. The Christian Love is an active principle, is founded on making, the action, the transformation: "make to the other all that you would want make to you". Not more, therefore, a schizophrenic architecture fruit of the ambition and the presumption of architects and purchaser, but an architecture that emerges spontaneously from the true necessities of the physical and spiritual life of the man.
The architect makes therefore the others all the plans like if they were made for himself: this the norm. Not to think more to the others like to of the separated beings, but to see in neighbour the own person and to pick in the satisfaction of the others the own happiness. The charity is the virtue that leads the men to the Love towards God and the neighbour and that it is come true with works of moral and material attendance. A “good" design, a “good" Organic Architecture is charity.
The true Christian charity not only renders sage and just who practical this, but makes him a “leaven", a ferment of transformation and progress of the society. A true Organic Architecture is leaven for the civilization.
In Old Testament of the Bible therefore you can read (Prov.24,3/4):
"With the wisdom the house is constructed,
with the prudence becomes knits,
with science (and the art) fills up its rooms of all the precious and desirable assets",
and after the Word of the Gospel we can add:
"and with the love it is lived, is inhabited, it is planned and it is constructed organically in sustainable and natural way".
The truth of the architecture is the natural and social space as image of the spiritual environmental, a syntropic organic space of the man like universal charity in the biodiversity.
Vitruvio, in the age of the roman empire, in its treaty 'Of the Architecture' decreed that whichever architectonic work has three fundamental requirement: the firmitas, utilitas and the venustas, that is respective the solidity, the functionality and the beauty; in the I° book, cap.3 it wrote: " Solidity, when the foundations constructed with chosen materials with cure and without avarice, will rest deeply and firmally on the ground below; functionality, when the distribution of the inner space of every building of whichever kind is correct and practical to the use; beauty, when the aspect of the work is pleasant for the harmonious proportion of the parts obtained with adapted calculation of the symmetrys ".
With the advent of the Word of the Gospel we can add to the three classic categories a quarter that completes and finalizes them to an organic creative plan of universal breath: " the Caritas ".
S. Paul in the I° letter to the Corinzi wrote : " The charity is patient, is benign the charity, the charity is not envious, is not boasted, does not swell, does not lack respect, does not try its interest, does not get angry, does not memory of the received evil, does not enjoy the injustice, but it is happy of the truth. All it covers, all believes, all hopes, all endures. ". The charity acquaintes the Organic Architecture of the spiritual life, frees it, projects it in one syntropyc overhistoric dimension although berthed to the needs of the ecosystem and the collectivity : a true Organic Architecture is one providential flowering for the civilization. The Organic Architecture is always born from the wisdom of the heart of the man.
The foundation of the Organic Architecture is the Love, God is Love, the foundation of the Organic Architecture is God.
God is the measure, the proportion and the foundation of the good Organic Architecture like work of charity towards the neighbour and the nature. Is the Love of God that acting in the reality, in the heart of the inhabitants, the constructors and the planners generates one good architecture, organic to the life. The Love in the Organic Architecture is syntropy, fraternity, character, joy and beauty. The good Architecture is based on the universal charity. Always the Architecture has had a dialogue with Love, but now it is time to clearly place the charity of God to foundation of 'to do good' in architecture.
The human being has need of living with God, to express the reality of God, to communicate the truth of God.
God is not knowable: Jesus, word alive of God, has revealed it to us. We dipped in the sin can catch a glimpse the pure reality of God by means of the grace and our faith.
In the Middle Ages the art, the architecture and the culture in a generalized manner contributed to disclose the Gospel. It must recover this lost role of the art and the culture. The true architect conjugates the mystical intuition with the artistic and scientific intuition. The true Organic Architecture speaks us about the mystery of God. The true architect operates illuminated from the Saint Spirit. The intuition can reach to pure expressions that can represent the pure truth of God. It is necessary to search in the Architecture the shapes, relations, functions, technologies, combinations, geometries and proportions, the contents, symbols, etc. that they can express organically the own logons of the Gospel message.
The principle of the Love comes true in the works of Organic Architecture: only in one charitable architecture one life charitable can manifest itself harmoniously . A house, a city can determine and to suggest superficial, vitiates egoistic behaviors or, to the contrary, it can provoke participation, love, charity, activity. The Organic Architecture cannot exist without God, is God presence; it has only one meaning : to express the reality of God.
Architecture as charity means architecture like love towards God and the neighbour to the way of Jesus.
The good Architecture, the true Organic Architecture of the man is expression of good feelings, promotes the Love like sustainable participation to the life in all its shapes (syntropyc ecological paradigm), diffuses the true freedom, the biodiversity, is creative, is beautiful, is beaming with joy , is ecological, is synergetic , is social, is congruent with the well staying and the well living .
It’s the Love that, acting in the reality, in the heart of the inhabitants, of the builders and the designers, generates good Architecture and, therefore, one ecorganic natural, social and spiritual environment for the life of the man.
The Love is the new horizon suggested to the constructors and inhabitants from the Organic Architecture. All the good Architecture must be permeated from the principle of the Love, therefore turned to the good and therefore to the positive increase of the humanity.
In every architectonic participation it always must try, in spite of economic ties, legislative, environmental and cultural, to catch up the greater degree of good living and inhabiting by means of a good planning and construction that respect the participation of the users to the work to construct. A good organic work of Architecture is born from an organic, articulated and sincere relation of love between the various actors who concur to its realization: from the architect to the entrepreneur, the users to the workmen, etc.
After all, a good Organic Architecture is "an Action of Love that is born from one History of Love".



Riferimenti bibliografici e siti web :

La BIBBIA della CEI , edizioni Marietti , Torino , 1980 .
Nuovo Dizionario di Teologia , a cura di Giuseppe Barbaglio e Severino Dianich , ed. Paoline , Torino , 1985 .
Catechismo della Chiesa Cattolica : www.vatican.va
" DEUS CARITAS EST" , Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est_it.html
Testamento , di Frank Lloyd Wright , Einaudi , Torino , 1963 .
Architettura Organica , di Frank Lloyd Wright , Muggiani , Milano , 1945 .
Verso un' Architettura Organica , di Bruno Zevi , Einaudi , Torino , 1945 .
Sarno Architetti , Architettura Organica , (1981-2015)
L'articolo " ARCHITETTURA ORGANICA CONTEMPORANEA " , di Carmine Sarno e Carlo Sarno , pubblicato sul portale di architettura Buildlab : www.buildlab.com
Sito Web dell'autore Carlo Sarno , http://sarnocarlo.blogspot.com
Architettura e Amore , di Carlo Sarno , pubblicato con STE edizioni a Napoli nel 1988 .
Progettare, costruire e abitare con Dio , di Carlo Sarno , e-book pubblicato nel 2002 sul portale web ARTCUREL : https://artcurel.blogspot.com
Per una definizione di Arte Cristiana , di Carlo Sarno, Campania Bella Editore, Cava de' Tirreni, 2008.
L'articolo " AMORE CRISTIANO " di Carlo Sarno , pubblicato in internet sul portale cristiano cattolico ARTCUREL : Arte, Cultura e Religione , : https://artcurel.blogspot.com
L'articolo " AMORE IN CRISTO " di Carlo Sarno , pubblicato in internet sul portale cristiano cattolico ARTCUREL : Arte, Cultura e Religione , : https://artcurel.blogspot.com
Il Portale Web dell'Architettura Organica - The Web Portal of Organic Architecture  https://organicarchitettura.blogspot.com/



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