S. Domenico e l'architettura organica cristiana
di Carlo Sarno
INTRODUZIONE
La relazione tra San Domenico di Guzman (1170-1221) e l'architettura organica cristiana si fonda sull'integrazione tra la spiritualità dell'Ordine dei Predicatori e i principi di una progettazione che mette al centro la vita comunitaria e la verità teologica.
Punti di contatto principali:
Funzionalità e Predicazione: Le chiese domenicane del XIII secolo, come la Chiesa dei Giacobini a Tolosa, presentano spesso una struttura a due navate affiancate. Una era destinata all'ufficio dei religiosi e l'altra all'istruzione dei laici. Questo approccio anticipa il concetto di "organicità" inteso come spazio modellato sulla specifica funzione vitale e sociale dell'edificio.
Sintesi Teologica nell'Architettura: La teologia domenicana è intrinsecamente legata all'opera d'arte e allo spazio sacro. Ad esempio, l'Arca di San Domenico a Bologna è considerata una sintesi della teologia trinitaria, dove l'arte riflette la struttura interna della fede. L'architettura organica cristiana persegue questo medesimo obiettivo: essere un luogo dove la Verità rivelata si attua visibilmente.
Modernità e Rinnovamento Liturgico: Nel XX secolo, l'architettura organica cristiana ha cercato di superare le forme rigide del passato per favorire un legame più stretto tra assemblea e celebrante. Questo "nuovo organismo" architettonico richiama la missione di San Domenico di adattare la Parola di Dio per renderla "nutrimento per il mondo intero".
In sintesi, mentre San Domenico ha dettato i principi legislativi e funzionali per le prime strutture dell'Ordine, l'architettura organica cristiana contemporanea ne eredita la filosofia di uno spazio flessibile, sobrio e orientato alla comunicazione della fede.
S. DOMENICO
La relazione tra San Domenico e l'architettura organica cristiana si sviluppa lungo tre direttrici principali: la funzionalità teologica dello spazio, l'adattabilità formale e la visione del XX secolo che ha visto architetti moderni applicare i principi "organici" ai luoghi di culto.
1. La "Doppia Anima" e il Funzionalismo Organico
L'architettura domenicana delle origini non era un semplice contenitore, ma un organismo funzionale alla missione dell'Ordine.
Predicazione (Contemplare e trasmettere) - Spazio orientato alla comunicazione e alla luce
Vita Comunitaria e Intellettuale - Integrazione armoniosa tra funzioni diverse nell'edificio
Adesione alla Verità (Veritas) - Uso "sincero" dei materiali e rispetto della struttura naturale
LA VERITA'
Il concetto di Veritas (Verità), motto fondamentale di San Domenico e del suo Ordine, si relaziona con l'architettura organica cristiana attraverso l'idea che la struttura architettonica non debba essere un involucro estetico, ma la manifestazione visibile di una realtà interiore e teologica.
Questa relazione si articola in tre punti fondamentali:
1. La Verità come "Onestà Strutturale"
Per San Domenico, la verità è adesione alla realtà di Dio senza finzioni. Nell'architettura organica, questo si traduce nell'onestà dei materiali e della struttura:
Il concetto di verità di San Domenico impone all'architettura di essere autentica: un organismo dove forma, funzione e fede coincidono senza contraddizioni, rendendo l'edificio una "predicazione di pietra".
La relazione teologica tra San Domenico e l'architettura organica cristiana si fonda sulla concezione della Verità (Veritas) come forza generativa che plasma la realtà fisica.
1. La Veritas come Principio Strutturale
Nella teologia domenicana, la Verità non è un'astrazione, ma un'aderenza alla realtà divina rivelata. Per l'architettura organica, questo si traduce nell'onestà del "fare":
Se il motto di San Domenico descrive il ciclo vitale del predicatore, l'architettura organica cristiana ne è la traduzione spaziale: un organismo che respira tra l'interiorità della preghiera e l'apertura missionaria verso il mondo.
La relazione teologica tra il principio domenicano del Contemplari et contemplata aliis tradere e l'architettura organica cristiana si fonda sulla concezione dello spazio come corpo vivente della Parola.
Questa sintesi teologica viene approfondita attraverso tre chiavi di lettura:
1. La "Processione" della Verità: Dalla Mente allo Spazio
Nella teologia di San Tommaso d'Aquino (figlio spirituale di San Domenico), la conoscenza è un processo che nasce dall'intelletto per farsi parola. L'architettura organica cristiana traduce questo processo teologico in processo edilizio:
2. La Trasmissione come Apertura (Tradere)
L'organicità dell'edificio risiede nel suo essere una "tenda per nomadi", simbolo di una fede che non si chiude in se stessa.
Sintesi Teologica nell'Architettura: La teologia domenicana è intrinsecamente legata all'opera d'arte e allo spazio sacro. Ad esempio, l'Arca di San Domenico a Bologna è considerata una sintesi della teologia trinitaria, dove l'arte riflette la struttura interna della fede. L'architettura organica cristiana persegue questo medesimo obiettivo: essere un luogo dove la Verità rivelata si attua visibilmente.
Modernità e Rinnovamento Liturgico: Nel XX secolo, l'architettura organica cristiana ha cercato di superare le forme rigide del passato per favorire un legame più stretto tra assemblea e celebrante. Questo "nuovo organismo" architettonico richiama la missione di San Domenico di adattare la Parola di Dio per renderla "nutrimento per il mondo intero".
In sintesi, mentre San Domenico ha dettato i principi legislativi e funzionali per le prime strutture dell'Ordine, l'architettura organica cristiana contemporanea ne eredita la filosofia di uno spazio flessibile, sobrio e orientato alla comunicazione della fede.
S. DOMENICO
La relazione tra San Domenico e l'architettura organica cristiana si sviluppa lungo tre direttrici principali: la funzionalità teologica dello spazio, l'adattabilità formale e la visione del XX secolo che ha visto architetti moderni applicare i principi "organici" ai luoghi di culto.
1. La "Doppia Anima" e il Funzionalismo Organico
L'architettura domenicana delle origini non era un semplice contenitore, ma un organismo funzionale alla missione dell'Ordine.
Struttura bipolare: Molte chiese domenicane del XIII secolo (come i Giacobini a Tolosa) presentavano una pianta a due navate: una per l'ufficio dei frati e una per l'istruzione dei laici.
Predicazione come vita: L'architettura rispondeva organicamente alla necessità di "predicare la Parola tradotta e adattata" per il mondo. Questo rispecchia l'idea di architettura organica come spazio che nasce e si modella su un'esigenza vitale interna.
2. Sintesi Teologica e Spazio Sacro
L'architettura organica cristiana, intesa come luogo dove si attua la Verità rivelata, trova in San Domenico un precursore della sintesi artistica.
Predicazione come vita: L'architettura rispondeva organicamente alla necessità di "predicare la Parola tradotta e adattata" per il mondo. Questo rispecchia l'idea di architettura organica come spazio che nasce e si modella su un'esigenza vitale interna.
2. Sintesi Teologica e Spazio Sacro
L'architettura organica cristiana, intesa come luogo dove si attua la Verità rivelata, trova in San Domenico un precursore della sintesi artistica.
L'Arca di San Domenico: La tomba del Santo a Bologna è descritta come una "sintesi della teologia trinitaria". In questa prospettiva, l'architettura (e l'arte integrata ad essa) diventa un organismo vivente che manifesta l'unione tra creazione, redenzione e santificazione.
Sobrietà e "Verità": I principi della povertà mendicante influenzarono la legislatura architettonica domenicana, favorendo una sobrietà che oggi chiameremmo "onestà dei materiali", un cardine della visione organica di Frank Lloyd Wright.
3. Evoluzione nel XX Secolo: Il Modello di Michelucci
Nel 1964, la consacrazione della Chiesa di San Giovanni Battista (Chiesa dell'Autostrada) di Giovanni Michelucci ha segnato il culmine dell'architettura organica cristiana in Italia.
Sobrietà e "Verità": I principi della povertà mendicante influenzarono la legislatura architettonica domenicana, favorendo una sobrietà che oggi chiameremmo "onestà dei materiali", un cardine della visione organica di Frank Lloyd Wright.
3. Evoluzione nel XX Secolo: Il Modello di Michelucci
Nel 1964, la consacrazione della Chiesa di San Giovanni Battista (Chiesa dell'Autostrada) di Giovanni Michelucci ha segnato il culmine dell'architettura organica cristiana in Italia.
Organicità come incontro: Michelucci interpretò il sacro non come una forma rigida, ma come uno spazio fluido e dinamico, capace di accogliere l'uomo e la sua ricerca di Dio.
Legame con i Martedì di San Domenico: A Bologna, il Centro san Domenico continua a indagare questo legame, promuovendo dibattiti su come l'architettura debba oggi rispondere alla lezione della liturgia, favorendo la partecipazione della comunità anziché la semplice osservanza di canoni estetici.
Punti di Sintesi
Concetto Domenicano - Corrispettivo nell'Architettura Organica
Legame con i Martedì di San Domenico: A Bologna, il Centro san Domenico continua a indagare questo legame, promuovendo dibattiti su come l'architettura debba oggi rispondere alla lezione della liturgia, favorendo la partecipazione della comunità anziché la semplice osservanza di canoni estetici.
Punti di Sintesi
Concetto Domenicano - Corrispettivo nell'Architettura Organica
Predicazione (Contemplare e trasmettere) - Spazio orientato alla comunicazione e alla luce
Vita Comunitaria e Intellettuale - Integrazione armoniosa tra funzioni diverse nell'edificio
Adesione alla Verità (Veritas) - Uso "sincero" dei materiali e rispetto della struttura naturale
LA VERITA'
Il concetto di Veritas (Verità), motto fondamentale di San Domenico e del suo Ordine, si relaziona con l'architettura organica cristiana attraverso l'idea che la struttura architettonica non debba essere un involucro estetico, ma la manifestazione visibile di una realtà interiore e teologica.
Questa relazione si articola in tre punti fondamentali:
1. La Verità come "Onestà Strutturale"
Per San Domenico, la verità è adesione alla realtà di Dio senza finzioni. Nell'architettura organica, questo si traduce nell'onestà dei materiali e della struttura:
Adesione alla funzione: Come la predicazione domenicana deve essere "nuda" e diretta per arrivare al cuore, l'architettura organica rifiuta l'ornamento superfluo, cercando una forma che derivi direttamente dalla funzione liturgica e vitale dell'edificio.
Trasparenza: L'edificio deve "dire la verità" su come è costruito, senza nascondere i propri elementi portanti, rispecchiando la chiarezza dottrinale dell'Ordine.
2. La "Verità Rivelata" attuata nello spazio
L'architettura organica cristiana è definita come il luogo in cui si "attua organicamente la Verità rivelata".
Trasparenza: L'edificio deve "dire la verità" su come è costruito, senza nascondere i propri elementi portanti, rispecchiando la chiarezza dottrinale dell'Ordine.
2. La "Verità Rivelata" attuata nello spazio
L'architettura organica cristiana è definita come il luogo in cui si "attua organicamente la Verità rivelata".
Sintesi Teologica: Così come l'Arca di San Domenico a Bologna è una sintesi visiva della teologia trinitaria (creazione, redenzione, santificazione), lo spazio organico moderno aspira a essere un organismo vivente dove la liturgia non è solo osservata, ma vissuta come un unico atto teologico.
Luce e Parola: La centralità della "Luce della Verità" si trasforma in una progettazione che privilegia la luce naturale come elemento che modella lo spazio, facilitando la contemplazione e l'ascolto della Parola.
3. Organicità come "Atto d'Amore"
Il legame tra architettura e verità per alcuni teorici contemporanei è mediato dal concetto di amore:
Luce e Parola: La centralità della "Luce della Verità" si trasforma in una progettazione che privilegia la luce naturale come elemento che modella lo spazio, facilitando la contemplazione e l'ascolto della Parola.
3. Organicità come "Atto d'Amore"
Il legame tra architettura e verità per alcuni teorici contemporanei è mediato dal concetto di amore:
Un'architettura è "vera" ed "organica" quando nasce da un bisogno reale della comunità e si sviluppa "dall'interno verso l'esterno", proprio come la predicazione domenicana nasce dalla contemplazione interiore per espandersi verso il mondo.
Armonia con la Creazione: La verità domenicana riconosce la bontà del creato; l'architettura organica risponde a questa verità integrandosi armoniosamente con l'ambiente circostante, vedendo nella natura un'estensione dell'opera di Dio.
Armonia con la Creazione: La verità domenicana riconosce la bontà del creato; l'architettura organica risponde a questa verità integrandosi armoniosamente con l'ambiente circostante, vedendo nella natura un'estensione dell'opera di Dio.
Il concetto di verità di San Domenico impone all'architettura di essere autentica: un organismo dove forma, funzione e fede coincidono senza contraddizioni, rendendo l'edificio una "predicazione di pietra".
La relazione teologica tra San Domenico e l'architettura organica cristiana si fonda sulla concezione della Verità (Veritas) come forza generativa che plasma la realtà fisica.
1. La Veritas come Principio Strutturale
Nella teologia domenicana, la Verità non è un'astrazione, ma un'aderenza alla realtà divina rivelata. Per l'architettura organica, questo si traduce nell'onestà del "fare":
Contro il superfluo: Così come San Domenico chiedeva sobrietà nelle chiese per non distogliere dalla Parola, l'architettura organica rifiuta l'apparato decorativo inutile. La bellezza non è aggiunta, ma emerge dalla "verità" dei materiali e dalla loro funzione liturgica.
Trasparenza teologica: L'edificio deve dichiarare la propria natura. Se l'Ordine dei Predicatori vive per trasmettere la Verità, lo spazio organico vive per manifestare la struttura dell'incontro tra Dio e l'uomo, senza "finzioni" architettoniche.
2. L'Organismo Trinitario dello Spazio
L'architettura organica cristiana vede l'edificio come un corpo vivente, rispecchiando la teologia trinitaria espressa nell'Arca di San Domenico:
Trasparenza teologica: L'edificio deve dichiarare la propria natura. Se l'Ordine dei Predicatori vive per trasmettere la Verità, lo spazio organico vive per manifestare la struttura dell'incontro tra Dio e l'uomo, senza "finzioni" architettoniche.
2. L'Organismo Trinitario dello Spazio
L'architettura organica cristiana vede l'edificio come un corpo vivente, rispecchiando la teologia trinitaria espressa nell'Arca di San Domenico:
Creazione, Redenzione, Santificazione: Questi tre momenti sono considerati un unico atto teologico. L'architettura organica cerca di sintetizzarli creando spazi dove la luce (Creazione) e il percorso del fedele (Redenzione) convergono verso il centro dell'assemblea (Santificazione/Chiesa).
Dall'interno all'esterno: San Domenico concepiva la missione come un'espansione della contemplazione interiore verso il mondo (contemplari et aliis contemplata tradere). Allo stesso modo, il progetto organico nasce dalle necessità vitali e spirituali interne dell'assemblea per modellare la forma esterna dell'edificio.
3. La Verità come "Inculturazione"
Un pilastro della teologia domenicana è l'adattamento della predicazione al contesto culturale per renderla efficace. L'architettura organica cristiana applica questo principio attraverso l'inculturazione spaziale:
Dall'interno all'esterno: San Domenico concepiva la missione come un'espansione della contemplazione interiore verso il mondo (contemplari et aliis contemplata tradere). Allo stesso modo, il progetto organico nasce dalle necessità vitali e spirituali interne dell'assemblea per modellare la forma esterna dell'edificio.
3. La Verità come "Inculturazione"
Un pilastro della teologia domenicana è l'adattamento della predicazione al contesto culturale per renderla efficace. L'architettura organica cristiana applica questo principio attraverso l'inculturazione spaziale:
Dialogo con il luogo: L'edificio non è un oggetto calato dall'alto, ma un organismo che "germoglia" dal terreno e dalla cultura specifica di una comunità, integrandosi armoniosamente con l'ambiente naturale.
Spazio per la Libertà: La Verità domenicana libera l'uomo. L'architettura organica è interpretata come uno spazio che non costringe il fedele in schemi rigidi, ma favorisce un movimento fluido e partecipativo, rendendo la struttura stessa una "predicazione silenziosa".
CONTEMPLARE E TRASMETTERE
Il principio domenicano "Contemplari et contemplata aliis tradere" (contemplare e trasmettere agli altri i frutti della contemplazione) si riflette nell'architettura organica cristiana come un movimento dinamico che modella lo spazio sacro.
Questa relazione si articola in tre dimensioni principali:
1. Il Movimento "Dall'Interno verso l'Esterno"
Proprio come la predicazione domenicana nasce dal silenzio della contemplazione per esplodere nella parola pubblica, il progetto dell'architettura organica non parte da schemi estetici precostituiti, ma dalle esigenze vitali e spirituali dell'assemblea: Contemplari (L'anima dell'edificio): Lo spazio interno è progettato per favorire l'ascolto e la preghiera. È il "cuore" dove la comunità si raccoglie nel silenzio e nella liturgia.
Tradere (La forma dell'edificio): La struttura esterna "trasmette" questa verità interiore, manifestandosi come un organismo che comunica la fede attraverso la sua stessa forma, luce e integrazione con il paesaggio.
2. La Luce come Verità Partecipata
Nella teologia domenicana, la verità è una luce che deve essere condivisa. Nell'architettura organica, questo principio si traduce in un uso sapiente della luce naturale: La luce non è un semplice elemento decorativo, ma un "materiale" che guida il fedele, rendendo visibile la verità rivelata.
Gli spazi organici contemporanei cercano di eliminare le barriere tra il "sacro" e il "mondo", permettendo alla luce (simbolo della grazia contemplata) di fluire e di essere "donata" a chiunque entri nell'edificio.
3. Funzionalità della Predicazione
San Domenico stesso influenzò l'architettura dei primi conventi per facilitare la missione dei frati:
Spazio per la Libertà: La Verità domenicana libera l'uomo. L'architettura organica è interpretata come uno spazio che non costringe il fedele in schemi rigidi, ma favorisce un movimento fluido e partecipativo, rendendo la struttura stessa una "predicazione silenziosa".
CONTEMPLARE E TRASMETTERE
Il principio domenicano "Contemplari et contemplata aliis tradere" (contemplare e trasmettere agli altri i frutti della contemplazione) si riflette nell'architettura organica cristiana come un movimento dinamico che modella lo spazio sacro.
Questa relazione si articola in tre dimensioni principali:
1. Il Movimento "Dall'Interno verso l'Esterno"
Proprio come la predicazione domenicana nasce dal silenzio della contemplazione per esplodere nella parola pubblica, il progetto dell'architettura organica non parte da schemi estetici precostituiti, ma dalle esigenze vitali e spirituali dell'assemblea: Contemplari (L'anima dell'edificio): Lo spazio interno è progettato per favorire l'ascolto e la preghiera. È il "cuore" dove la comunità si raccoglie nel silenzio e nella liturgia.
Tradere (La forma dell'edificio): La struttura esterna "trasmette" questa verità interiore, manifestandosi come un organismo che comunica la fede attraverso la sua stessa forma, luce e integrazione con il paesaggio.
2. La Luce come Verità Partecipata
Nella teologia domenicana, la verità è una luce che deve essere condivisa. Nell'architettura organica, questo principio si traduce in un uso sapiente della luce naturale: La luce non è un semplice elemento decorativo, ma un "materiale" che guida il fedele, rendendo visibile la verità rivelata.
Gli spazi organici contemporanei cercano di eliminare le barriere tra il "sacro" e il "mondo", permettendo alla luce (simbolo della grazia contemplata) di fluire e di essere "donata" a chiunque entri nell'edificio.
3. Funzionalità della Predicazione
San Domenico stesso influenzò l'architettura dei primi conventi per facilitare la missione dei frati:
Spazi per l'istruzione: Le chiese a doppia navata separavano organicamente l'ufficio dei religiosi dalla predicazione ai laici, rendendo l'edificio un apparato funzionale alla trasmissione della Verità.
Sobrietà ed Efficacia: L'architettura organica cristiana eredita questa sobrietà, eliminando il superfluo per concentrare l'attenzione dell'uomo sull'essenziale, rendendo lo spazio stesso una "predicazione di pietra".
Sobrietà ed Efficacia: L'architettura organica cristiana eredita questa sobrietà, eliminando il superfluo per concentrare l'attenzione dell'uomo sull'essenziale, rendendo lo spazio stesso una "predicazione di pietra".
Se il motto di San Domenico descrive il ciclo vitale del predicatore, l'architettura organica cristiana ne è la traduzione spaziale: un organismo che respira tra l'interiorità della preghiera e l'apertura missionaria verso il mondo.
La relazione teologica tra il principio domenicano del Contemplari et contemplata aliis tradere e l'architettura organica cristiana si fonda sulla concezione dello spazio come corpo vivente della Parola.
Questa sintesi teologica viene approfondita attraverso tre chiavi di lettura:
1. La "Processione" della Verità: Dalla Mente allo Spazio
Nella teologia di San Tommaso d'Aquino (figlio spirituale di San Domenico), la conoscenza è un processo che nasce dall'intelletto per farsi parola. L'architettura organica cristiana traduce questo processo teologico in processo edilizio:
L'Idea come Seme: Il progetto non è un'imposizione geometrica esterna, ma un "seme" teologico che germoglia dall'interno. La "contemplazione" del mistero divino genera la necessità di uno spazio specifico che ne faciliti la "trasmissione".
Organismo Dinamico: Come la predicazione deve adattarsi ai tempi e ai luoghi per essere vera, l'architettura organica rifiuta i canoni rigidi del passato per farsi organismo fluido, capace di accogliere l'assemblea in un movimento di comunione.
2. La Funzione Sacramentale della Luce
Per San Domenico, la Verità è luce che illumina le tenebre dell'errore. Nell'architettura organica, la gestione della luce naturale assume un valore teologico primario:
Organismo Dinamico: Come la predicazione deve adattarsi ai tempi e ai luoghi per essere vera, l'architettura organica rifiuta i canoni rigidi del passato per farsi organismo fluido, capace di accogliere l'assemblea in un movimento di comunione.
2. La Funzione Sacramentale della Luce
Per San Domenico, la Verità è luce che illumina le tenebre dell'errore. Nell'architettura organica, la gestione della luce naturale assume un valore teologico primario:
Contemplazione e Accoglienza: La luce non è solo un fenomeno fisico, ma un elemento che "trasmette" (nel senso di tradere, consegnare) la presenza di Dio.
Trasparenza dell'Essere: L'architettura organica, eliminando l'ornamento superfluo a favore della "verità" strutturale, permette alla luce di penetrare e guidare il fedele verso l'essenziale, rendendo l'edificio un riflesso visibile della Veritas domenicana.
3. La Teologia del Limite e l'Integrazione con il Creato
Il tradere domenicano implica un'uscita verso l'altro e verso il mondo. Questo si relaziona all'architettura organica attraverso il concetto di confine permeabile:
Trasparenza dell'Essere: L'architettura organica, eliminando l'ornamento superfluo a favore della "verità" strutturale, permette alla luce di penetrare e guidare il fedele verso l'essenziale, rendendo l'edificio un riflesso visibile della Veritas domenicana.
3. La Teologia del Limite e l'Integrazione con il Creato
Il tradere domenicano implica un'uscita verso l'altro e verso il mondo. Questo si relaziona all'architettura organica attraverso il concetto di confine permeabile:
Dialogo tra Interno ed Esterno: Se il predicatore contempla nel silenzio e parla nel mondo, l'architettura organica cristiana crea un dialogo continuo tra lo spazio sacro (interno) e la natura circostante (esterno).
Unità del Reale: Teologicamente, questo riflette la visione domenicana della bontà intrinseca del creato. L'edificio non si isola, ma "esce da se stesso" per abbracciare l'ambiente, trasformando la struttura architettonica in un atto di amore e di testimonianza verso la città degli uomini.
In questa prospettiva, l'architettura organica non è solo un metodo, ma un approccio teologico: è il modo in cui la Chiesa, seguendo l'esempio di San Domenico, si rende corpo visibile, sincero e accogliente per trasmettere il Mistero contemplato.
UN ESEMPIO: LA CHIESA DELL'AUTOSTRADA, DI MICHELUCCI
Unità del Reale: Teologicamente, questo riflette la visione domenicana della bontà intrinseca del creato. L'edificio non si isola, ma "esce da se stesso" per abbracciare l'ambiente, trasformando la struttura architettonica in un atto di amore e di testimonianza verso la città degli uomini.
In questa prospettiva, l'architettura organica non è solo un metodo, ma un approccio teologico: è il modo in cui la Chiesa, seguendo l'esempio di San Domenico, si rende corpo visibile, sincero e accogliente per trasmettere il Mistero contemplato.
UN ESEMPIO: LA CHIESA DELL'AUTOSTRADA, DI MICHELUCCI
Un esempio chiarificatore di questa relazione teologica è la Chiesa di San Giovanni Battista (nota come la Chiesa dell'Autostrada) di Giovanni Michelucci, consacrata nel 1964. Sebbene non sia un edificio esclusivamente domenicano, incarna perfettamente la sintesi tra il principio del Contemplari et aliis tradere e l'architettura organica cristiana.
1. La Contemplazione come Spazio Interno (Contemplari)
All'interno, la chiesa è concepita come un percorso fluido. La struttura dei pilastri "ad albero" e la copertura che ricorda una tenda creano uno spazio di sosta e silenzio per il viaggiatore. Teologicamente, questo rappresenta il momento della contemplazione: l'anima che si ferma, si raccoglie e viene "istruita" dalla forma stessa dell'edificio, che non è rigida ma accogliente.
1. La Contemplazione come Spazio Interno (Contemplari)
All'interno, la chiesa è concepita come un percorso fluido. La struttura dei pilastri "ad albero" e la copertura che ricorda una tenda creano uno spazio di sosta e silenzio per il viaggiatore. Teologicamente, questo rappresenta il momento della contemplazione: l'anima che si ferma, si raccoglie e viene "istruita" dalla forma stessa dell'edificio, che non è rigida ma accogliente.
2. La Trasmissione come Apertura (Tradere)
L'organicità dell'edificio risiede nel suo essere una "tenda per nomadi", simbolo di una fede che non si chiude in se stessa.
Apertura verso il mondo: La chiesa sorge allo svincolo autostradale, un luogo di transito massimo. Come San Domenico inviava i frati a predicare nelle città, la chiesa "si offre" a chi passa, trasmettendo il messaggio cristiano attraverso la sua architettura dinamica e visibile dall'esterno.
Verità dei Materiali: Michelucci utilizza cemento, pietra e rame a vista. Questa "sincerità dei materiali" risponde alla Veritas domenicana: la trasmissione del sacro avviene attraverso la verità del fare umano, senza simulazioni o decorazioni posticce.
3. La Sintesi Organica
In questo edificio, l'architettura non è un contenitore passivo, ma un organismo che predica. Il movimento del fedele all'interno (la contemplazione del mistero) si traduce immediatamente in una spinta verso l'uscita, verso il viaggio della vita (la trasmissione).
Verità dei Materiali: Michelucci utilizza cemento, pietra e rame a vista. Questa "sincerità dei materiali" risponde alla Veritas domenicana: la trasmissione del sacro avviene attraverso la verità del fare umano, senza simulazioni o decorazioni posticce.
3. La Sintesi Organica
In questo edificio, l'architettura non è un contenitore passivo, ma un organismo che predica. Il movimento del fedele all'interno (la contemplazione del mistero) si traduce immediatamente in una spinta verso l'uscita, verso il viaggio della vita (la trasmissione).
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